Ieri la denuncia del Blog sul nuovo tentativo di compravendita del voto, questa volta dei giovani che compiranno 18 anni nel 2016, da parte del premier con un bonus “cultura” di 500 euro si è diffusa in Rete grazie all’indignazione dei ragazzi. Il nuovo bluff del Bomba che vuole pagarsi la campagna elettorale delle comunali 2016 con i nostri soldi è stato scoperto. Se il governo vuole incentivare la cultura, abbassi le tasse universitarie che sono le più alte d’Europa, come proposto dal M5S di modo che a tutti i giovani sia garantito il diritto allo studio. Di seguito i messaggi in Rete di alcuni ragazzi che non vogliono bonus, ma risposte concrete. Manda il tuo con l’hashtag #A18VotoM5S su Twitter.
“Non ti preoccupare Beppe Grillo… non ci compreranno… Io sono un giovane precario a cui il premier ha dato il ben servito, svalutando il valore della mia tanto sudata abilitazione all’insegnamento (TFA) e precludendomi la possibilità di avere il mio posto di lavoro… A noi precari non hanno dato i 500 euro per l’aggiornamento… A noi non ci spettano… Aspetto con ansia la liberazione da questi arroganti” Francesco Scordino
“Ho due figli adolescenti e una proprio ad aprile 2016 compirà 18 anni. Ne abbiamo parlato (sempre se arriveranno questi soldi) se vale la pena accettarli. “Sinceramente mamma – mi dice – sono allettanti ma non bastano neppure per comprare i testi per il prossimo anno scolastico (ultimo del liceo classico a cui seguirà università) e non sono certo i 2 concerti ed un entrata al museo che fanno di me una donna istruita“. Perciò ringraziamo il premier dicendogli che non siamo in vendita e che forse é meglio che riguardi la riforma della scuola. Grande la mia ragazza!” Rosa Bulloni
“Nel 2016 compirò 18 anni. Mi potranno dare 500, 1.000 anche 10.000 euro ma non avranno mail il mio voto. 500 euro per vendere la mia vita? Uno scambio di voto con il segretario del Pd è peggio che vendere l’anima al diavolo.” Carlotta