Ogni anno, la rivista The Economist pubblica una classifica delle città con le migliori condizioni di vita, basata sull’indice di vivibilità globale. Nel 2024, l’Indice di Vivibilità ha registrato piccoli miglioramenti, nonostante le tensioni geopolitiche, i disordini civili e le sfide legate alla crisi abitativa in varie parti del mondo. Questo trend positivo è dovuto, in parte, ai progressi significativi nel campo della sanità e dell’istruzione, soprattutto in alcune città dei mercati emergenti.
Come evidenziato nel grafico allegato, Vienna si è confermata, per il terzo anno consecutivo, la città con la qualità della vita migliore al mondo, ottenendo un punteggio quasi perfetto di 98,4 su 100. La capitale austriaca ha conquistato il primo posto grazie agli elevati risultati in settori chiave come stabilità, infrastrutture, istruzione e assistenza sanitaria. A seguirla sul podio ci sono Copenaghen, capitale della Danimarca, e Zurigo, in Svizzera.
Anche Sydney e Melbourne, in Australia, e Vancouver, in Canada, mantengono salda la loro presenza nella top ten. Tuttavia, tutte e tre hanno registrato un calo nel punteggio relativo alle infrastrutture, principalmente a causa della crisi abitativa che affligge queste città. Per lo stesso motivo, Toronto, altra città canadese, è scivolata al 12° posto nel 2024.
Nella parte opposta della classifica, le città meno vivibili del mondo restano Damasco, in Siria, Tripoli, in Libia, e Algeri, in Algeria. Tra le ultime dieci posizioni compare anche Kiev, in Ucraina, che è stata reinserita nell’indice nel 2023, dopo essere stata temporaneamente esclusa nel 2022 a causa dell’invasione russa. La capitale ucraina si piazza al 165° posto con un punteggio di 26,8.
L’indagine si basa sul “Global Liveability Index”, un parametro che valuta e confronta la qualità della vita in 173 città del mondo, considerando cinque categorie principali: infrastrutture, assistenza sanitaria, cultura e ambiente, istruzione e stabilità.