“A Vivaro, provincia di Pordenone, i cittadini conoscono bene la questione Ogm. La politica invece non sta facendo nulla. Nulla di quanto dovrebbe per la tutela della biodiversità e per rendere efficace ed effettivo il decreto dello scorso 12 agosto. Un decreto che ribadisce: “la coltivazione di varietà di mais Mon810, provenienti da sementi geneticamente modificate è vietata nel territorio nazionale” almeno per i prossimi diciotto mesi. Quello approvato è quindi un decreto che non definisce i provvedimenti per decontaminare i due campi in Friuli, frutto della semina del 15 e 16 giugno scorso, e che non menziona la parola “retroattività“. Si emana un decreto e di fatto non si vede neanche l’ombra della Guardia forestale, braccio esecutivo dei ministeri dell’Agricoltura e dell’Ambiente. Assieme a noi avrebbero dovuto esserci i ministri a rispondere del proprio (non) operato, perché anche se Vivaro è un comune piccolo, la questione Ogm riguarda la biodiversità di tutta l’Italia. Una volta che la contaminazione si è avviata, è un processo irreversibile e già questo costituisce motivo inopinabile per assumere una posizione decisa sulla questione. Sempre che le connivenze economico-politiche lo consentano.” Silvia Benedetti, M5S Camera
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