“Il decreto contro il femminicidio è legge” titolano i giornaloni, ma nessuno spiega cosa c’è dentro. Il M5S non lo ha votato, si è astenuto perché all’interno i partiti ci hanno infilato porcate incompatibili che nulla hanno a che fare con il tema. Hanno utilizzato il ricatto della violenza sulle donne per far passare misure repressive contro i notav, il salvataggio delle province nonostante i proclami in campagna elettorale di tutti i partiti, addirittura provvedimenti relativi all’industria pirotecnica. I cittadini non ne sanno nulla perché l’informazione regge il gioco dei partiti. I parlamentari impiegati di pdl e pdmenoelle fanno finta di non sapere, cascano dalle nuvole o giurano che “è l’ultima volta, non lo faremo più” come dei bambini beccati con le mani sulla marmellata. Uno di loro, Corradino Pdmenoellino, ammette la porcata ma fa sapere che voterà sì “turandosi il naso“, insieme a tutti gli altri impiegati di partito che se ne fregano della volontà popolare.
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