di Beppe Grillo – Spesso ci chiediamo: cosa possiamo fare noi per le donne? Ma dovremmo soprattutto chiederci: cosa possono fare le donne per noi? Per noi tutti, uomini e donne.
Se nell’ultimo mezzo secolo le donne fossero state al potere nel mondo e noi maschi a casa a fare il bucato, come starebbe oggi il Pianeta?
Sono le donne a tenere in piedi questo Paese. Le donne faticano molto più di noi maschi, ma decidono molto meno di noi maschi. Le donne hanno più doveri e oneri di noi maschi, ma hanno meno diritti di noi maschi. Finiamola! Stiamo facendo del male a tutti. Non solo alle donne.
Non c’è partita tra i governi al femminile e gli altri
Se confrontiamo dieci Paesi governati da donne e dieci Paesi governati da uomini, non c`è partita.
Studi scientifici dimostrano che quasi tutti i paesi che hanno gestito meglio la pandemia sono governati da donne. E tutti, ma proprio tutti, i paesi che hanno gestito catastroficamente la pandemia sono governati e dominati da maschi.
In Finlandia, tutti i partiti sono presieduti da donne. Ma l’ispirazione maggiore viene dalla Svizzera.
Da quando le donne svizzere possono votare (il 1971!), sentite cosa è successo.
Nel 2011 otto delle massime cariche della Confederazione elvetica furono ricoperte da donne: la Presidente della Confederazione, il Governo composto da quattro ministre e tre ministri, la Cancelliera, e infine le Presidentesse del Consiglio Nazionale e del Consiglio degli Stati, ossia del Parlamento.
Nel 2011, dopo la catastrofe atomica di Fukushima, il governo a maggioranza femminile decise in pochi giorni di chiudere gradualmente tutte le centrali atomiche. Dal 2011 la Svizzera è dotata di una “Strategia energetica 2050” elaborata dalla ex Ministra dell’ambiente e dell’energia, Doris Leuthard. Obiettivi: dimezzamento dell’uso totale di energia pro capite, 100 per cento di energie rinnovabili, zero combustibili fossili (carbone, petrolio, gas), zero elettricità atomica. Anni fa il governo a maggioranza femminile decise nella “Strategia di sviluppo sostenibile” cinquantennale della Svizzera la riduzione di due terzi dell’uso di energia pro capite: entro il 2050 solo 2000 watt pro capite di potenza (ossia di un flusso continuo immaginario di energia fossile, atomica e idroelettrica) invece di 6000 watt. Entrambe queste decisioni epocali furono approvate con due terzi di maggioranza in un referendum popolare nazionale e in alcuni referendum cittadini. La giovane sindaca di Zurigo, Corine Mauch, comunica ogni anno, cifre alla mano, l’avvicinamento della città all’obiettivo di una “Società a 2000 watt”, approvato da due terzi della cittadinanza col referendum del 21 maggio 2008.
Da 12 anni, ossia dal 2009, il super Ministero dell’ambiente, dell’energia, dei trasporti e della comunicazione (DATEC) è presieduto in Svizzera da donne: le due ministre Doris Leuthard e poi Simonetta Sommaruga sono state, ognuna per un anno, Presidentesse della Confederazione elvetica, ossia la voce più autorevole della nazione, quella che ispira moralmente il governo, la politica e la cittadinanza, quella che ogni 31 dicembre parla al popolo dalla televisione statale.
In Svizzera il DATEC è davvero a trazione femminile. In tutti i sensi. Già oggi, 7 marzo, il super Ministero per la Transizione apre la sua homepage con gli auguri alle sue super donne.
La Primavera silenziosa di Rachel
Quasi 60 anni fa, nel 1964, fu scritto da una donna, uno dei due libri di ecologia politica più importanti del 20° secolo: Rachel Carson. All’inizio Rachel fu derisa. Mezzo secolo dopo, fu riconosciuta eroe nazionale degli Stati Uniti e onorata con la sua effigie sui francobolli della Posta federale. Fu biologa e grande scienziata. Ma fu capace di raccontare, non solo di contare. Di parlare soprattutto al cuore, non solo alla mente del genere umano. “Primavera silenziosa” fu il titolo del libro in cui quantificava e denunciava la graduale moria di tante specie di uccelli causata dai pesticidi. “Primavera silenziosa” fu il capostipite della letterature di ecologia politica, tradotto in decine di lingue e venduto, ancora oggi, in decine di milioni di esemplari.
I limiti alla crescita di Donella
Anche il secondo dei due libri di ecologia politica più importanti del 21° secolo fu scritto da donna, allora ventenne, come autrice principale: Donella Meadows (con il marito Denis Meadows e Joerg Randers). Il loro rapporto al Club di Roma ha un titolo inequivocabile: “I limiti alla crescita”. Anch’esso fu tradotto in decine di lingue e venduto in decine di milioni di esemplari.
Anche Donella, scienziata e poeta dell’ecologia, fu capace di parlare sia ai cuori sia alle menti del genere umano. Con la sua metafora del “fiore di Donella” la scienziata rese visibile il vero scopo della Transizione Ecologica: il maggior benessere nella vita di tutti, con il minor malessere del Pianeta di tutti.
Il “fiore di Donella” visualizza con un fiore ciò che il grande economista ecologico Hermann Daly visualizza con “la piramide di Daly”: la Transizione Ecologica significa perseguire i fini ultimi in cima alla piramide, o al fiore (benessere, realizzazione, armonia, felicità) con un minimo di mezzi intermedi (produzione, economia, Prodotto Interno Lordo) e soprattutto con un minimo di natura: il mondo vivente, l’integrità dell’atmosfera, dei mari e dei suoli, le materie prime.
Nella pianta del “fiore di Donella” le radici rappresentano le risorse basilari della natura, lo stelo e le foglie rappresentano i mezzi intermedi, e il fiore rappresenta i fini ultimi. E’ rivolgendosi soprattutto agli gli occhi e al cuore della gente, non solo alla loro mente, che la Transizione Ecologica diventerà chiara e attraente. Chi vorrà allora restarne fuori?
Allor, domani 8 marzo, è “il fiore di Donella” che dobbiamo regalare alle donne (e anche agli uomini) di buona volontà e di coraggio. “Signore, la Storia siete voi!” Basta mimose. Ora il potere!
Traduzione: fini ultimi / fini intermedi / mezzi intermedi / mezzi ultimi
Il libro di Donella Meadows: “Indicatori e sistemi di informazione per lo Sviluppo Sostenibile”, 1998
Download gratuito: http://donellameadows.org/archives/indicators-and-information-systems-for-sustainable-development/