La proposta trasformerebbe i condizionatori d’aria in macchine che catturano l’anidride carbonica e la trasformano in combustibile.
Tutte le unità di condizionamento d’aria sono ad alta intensità energetica, causando emissioni che contribuiscono all’aumento delle temperature globali. E che quindi, ironicamente, inducono più persone ad acquistare condizionatori.
E se invece si potesse usarli per combattere i cambiamenti climatici?
Questo è ciò che un gruppo di ricercatori dell’Istituto di tecnologia di Karlsruhe suggerisce in un articolo su Nature Communications.
Ma come farlo? I ricercatori suggeriscono di adattare i sistemi AC per catturare l’anidride carbonica e l’acqua dall’aria, utilizzando tecnologie di cattura del carbonio attualmente in fase di sviluppo da parte di aziende come Climeworks (ma ormai i sistemi di cattura della CO2 si stanno moltiplicando a vista d’occhio).
Una volta raccolti, l’acqua e il CO2 sarebbero convertiti in combustibili idrocarburici rinnovabili. Ciò creerebbe dei “pozzi di petrolio” sintetico localizzati e collegati ai sistemi utilizzati negli uffici e nei condomini.
Ad esempio, i ricercatori sostengono che la conversione di tutti i condizionatori d’aria della torre della Fiera di Francoforte, in Germania, potrebbe estrarre dall’atmosfera tonnellate di anidride carbonica all’ora.
Gli autori hanno coniato il concetto “crowd oil”, e sebbene sia un’idea promettente, ci sono molte sfide da affrontare prima che possa diventare realtà. Ad oggi il piano è interessante, la parte difficile è che si basa sullo sviluppo di più tecnologie diverse.