Il mercato dei B&B è davvero enorme. Nella sola Roma ci sono alcuni quartieri con migliaia di case per turisti.
Esistono infiniti sistemi di prenotazione online, molto convenienti per i turisti e per gli albergatori, ma la mancanza di regole condivise con i cittadini del quartiere, ha trasformato queste piattaforme in una fonte di possibile conflitto. I portali che offrono affitti turistici brevi permettono esperienze di viaggio spesso uniche a prezzi unici. I locatori possono integrare il loro reddito e condividere con i turisti usanze e cultura.
Ma questo modello di business ha spesso un pesante costo occulto. Infatti contribuisce all’aumento dei prezzi di affitto e compravendita delle abitazioni, frammenta le comunità e spesso spinge in modo indiretto alla chiusura dei classici negozi di vicinato, a favore di negozi e attività rivolte principalmente al turista.
Ed è proprio da qui che nasce l’idea di FairBn, una comunità con un’idea diversa: condividere i vantaggi con tutta la comunità. In pieno stile sharing economy è possibile offrire alternative valide, che valorizzano le comunità ospitanti, anteponendo le persone al profitto e contribuendo a esperienze di viaggio autentiche e sostenibili.
La piattaforma è di proprietà di coloro che la usano e ne subiscono gli effetti: locatori, ospiti, imprese locali, vicini di casa. É creata e governata dai cittadini. FairBnB reinvestirà i profitti nelle comunità ospitanti, ma sopratutto si assicurerà che le decisioni comuni siano prese nell’interesse di tutta la comunità dei residenti.
Ad oggi il progetto è presente ad Atene, Città del Messico, Venezia, New York, Amsterdam e Barcellona.
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