di Samanta Di Persio – Il paradosso dei paradossi può accadere solo in Italia. C’è chi auspica una scuola moderna, più efficiente e più attenta agli studenti e chi invece ancora non sa dove sarà collocata la propria scuola.
Qualche mese fa, vi avevo documentato della mancata ricostruzione delle scuole dopo il terremoto del 6 aprile 2009 che ha coinvolto la città dell’Aquila e molti comuni limitrofi.
La vicenda dell’assenza di una sede del Liceo Classico Cotugno è davvero emblematica. L’edificio che ha ospitato per alcuni anni il liceo (prima ancora un istituto tecnico) è formato da 7 corpi che, dopo i rilievi post-sisma, sono stati classificati alcuni A e alcuni B1 . Per far tornare agibile lo stabile sono stati stanziati 300 mila euro. Il 26 ottobre 2011 è stata decretata la fine dei lavori e gli studenti sono tornati a frequentare le lezioni. Le scosse dell’agosto del 2016, con epicentro Amatrice, hanno riaperto una ferita mai rimarginata: la paura, quest’ultima avvalorata dai danni che hanno subito alcuni edifici nonostante gli adeguamenti sismici. Le verifiche di vulnerabilità del 2017, nello stabile che ospita il Cotugno, hanno evidenziato un indice di vulnerabilità pari a 0,26, il valore indicante un completo adeguamento per le scuole è posto a 1. Da quel momento gli studenti non hanno avuto più pace: frammentati in diverse scuole che li hanno ospitati. Moltissimi gli incontri fra i rappresentanti delle istituzioni e il Comitato Scuole Sicure.
Le promesse politiche sono state davvero tante, fino a giungere a quelle del dicembre 2017 con una mozione in comune votata ad unanimità: “Sarà programmata la costruzione di una nuova sede per il Liceo Cotugno con i fondi di 13.1 Milioni di euro provenienti dalla delibera CIPE n.48/2016 verificando la possibilità di utilizzare siti Provinciale e/o Comunali per la realizzazione di nuovi edifici scolastici. Verificare la possibilità di recuperare anche 6,7 Milioni di euro finanziati dal MIUR (originariamente previsti per il Cotugno ed incompatibili con il finanziamento CIPE) per l’adeguamento sismico della sede attuale del Cotugno in Via Da Vinci, che in prospettiva potrà essere fruibile anche da altre scuole.”
Nel frattempo, siamo giunti ad agosto 2018 e della sede per il Cotugno non se ne sa nulla, mentre la sentenza di luglio del Tar dell’Aquila ha definitivamente stabilito che l’edificio in via Da Vinci è pericoloso. Ma in città, dopo le verifiche di vulnerabilità, citate in precedenza, è emerso che nessuna scuola ha un indice di sicurezza pari al 100%, ciò significa che tutti gli edifici sono a rischio, nello stesso identico modo, in cui lo erano il 6 aprile 2009.
Il liceo musicale rischia di esser trasferito ad Avezzano, mentre il Conservatorio potrebbe essere spostato a Pescara, nonostante la fine dei lavori sia prevista per dicembre 2018.
Una storia assurda che può essere vera solo in Italia. Intanto, la paventata ricostruzione, che qualcuno ha sempre utilizzato per la propria campagna elettorale, non c’è.
1 In base alla circolare del Di.Co.Mac di L’Aquila del 31/05/2009 l’esito delle verifiche di agibilità era così classificato: A) l’edificio può essere utilizzato in tute le sue parti senza pericolo per la vita dei residenti […]; B) l’edificio, nello stato in cui si trova, è almeno in parte inagibile, ma è sufficiente eseguire alcuni provvedimenti di pronto intervento per poterlo utilizzare in tutte le sue parti, senza pericolo.