Da Serre arriva lennesima richiesta di aiuto per evitare di distruggere una parte dItalia ancora incontaminata.
Giro la richiesta a chi veramente comanda in Campania: alla Camorra o, come dice Saviano, al Sistema.
Non allo Stato, né al commissario straordinario per l’emergenza rifiuti (guarda il video). E neppure al commissario straordinario del commissario straordinario. Che esiste davvero. Una matrioska allitaliana. Prima cè Napolitano, poi Prodi, poi Bertolaso, poi il commissario numero 1, poi il commissario numero 2. Manca solo il commissario Maigret.
Il problema dei rifiuti esiste perchè il Governo crede che se ne debba occupare la Camorra e la Camorra che se ne debba occupare il Governo.
La Camorra in Campania si metta una mano sulla coscienza e faccia piazza pulita. Sono convinto che in una settimana, se lo volesse, Napoli e dintorni diventerebbero come la Svizzera. Dia uno schiaffo morale al Governo. La stima nei suoi confronti da parte dei cittadini salirebbe alle stelle.
Sono la dottoressa Monica Sepe e aderisco al movimento “Serre per la vita” che si ècostituito lo scorso dicembre quando abbiamo avuto la notizia che il Commissario Bertolaso voleva allocare una discarica nel nostro territorio. Qui siamo a Serre, un paesino nella provincia di Salerno di 4.000 abitanti. Il Commissario ha individuato in un’oasi di protezione faunistica a ridosso del fiume Sele, di una zona umida di importanza internazionale, di un’area SIC quindi tutelata da tanti vincoli ambientali, un sito per allocare una discarica.
A seguito di un ricorso presentato dal Comune di Serre, il giudice, Presidente della prima sezione civile del Tribunale di Salerno, ha ritenuto questo sito inidoneo in virtù del suo pregio ambientale. Anziché provvedere presentando un reclamo come prevede la legge, il Commissario ha richiesto al Governo un decreto legge per aggirare la decisione del giudice.
Quello che noi chiediamo è che la legge in Italia non valga soltanto per i cittadini, che la separazione dei poteri in uno Stato che si ritiene democratico abbia ancora un valore.
Se un giudice ha ritenuto inidoneo questo sito non penso, non credo e non voglio credere che il Governo possa bypassare quella decisione con un decreto legge.
Quello che chiediamo è semplicissimo: il rispetto della legge da parte delle istituzioni affinché i cittadini possano prendere esempio dalle stesse.
Abbiamo fatto una protesta più che pacifica: abbiamo seguito le vie legali, senza mai sfiorare l’illegalità. Anche quando il 14 marzo siamo stati caricati dalla Polizia, siamo rimasti seduti per terra a cantare l’Inno d’Italia e a sventolare il Tricolore sul quale quei poliziotti hanno giurato.
Nonostante tutto si continua ad insistere per un sito inidoneo dove ci sono particolarità ambientali notevoli. Altrimenti non avrebbero istituito un’oasi faunistica.Qui si riproducono specie di volatili considerate protette perchè in via d’estinzione. Il fiume Sele irriga 40.000 ettari di terreno e da’ vita a 15.000 aziende agricole. Non si può inquinare questo fiume, altrimenti sarà la morte della Piana del Sele.
Monica Sepe