Piero Ricca mi ha inviato una mail che ha ricevuto da Petruccioli, quello che lavora (ancora?) come presidente alla Rai. Ricca chiedeva a quali attività fosse intento il dipendente (pagato da noi) quando si sono compiute una marea di porcate nei palinsesti della Rai e perchè Vespa sia inamovibile.
La risposta, virile, spiega, senza tanti giri di parole, che in Rai ci stanno anche gli st..i. Lo sapevamo già, ma le conferme fanno sempre piacere.
Risposta di Petruccioli a Ricca:
Mi scuso per il ritardo rispondo anche se con scarsa fiducia sulla sua disponibilità o il suo interesse ad avere delle risposte, lo dico a ragion veduta, lei infatti anche nella lettera del 6 giugno ripete – ad esempio – che Meocci fu nominato direttore generale anche grazie alla mia astensione, affermazione priva di qualunque fondamento, Meocci fu eletto direttore generale con i cinque voti favorevoli dei consiglieri della Casa delle libertà, i tre consiglieri del centrosinistra votarono contro io mi astenni non nel voto, ma dal voto.
Non sarebbe cambiato nulla anche se mi fossi astenuto nel voto o avessi votato contro perché in un organismo di nove membri cinque è comunque la maggioranza non avrei contribuito – in ogni caso – alla elezione di Meocci come lei ripete spero solo per ottusità anche se mi sembra impossibile che un uomo della sua intelligenza non abbia ancora capito le banalità che qui le ho ricordato di qualche interesse potrebbe essere, invece, conoscere i motivi che io addussi per motivare la mia astensione dal voto almeno per chi non abbia come unico obiettivo quello di confermare a chi scrive di considerarlo un mascalzone un bugiardo un ipocrita e così via come lei fa con me io motivai la mia astensione dal voto con l’argomento che la incompatibilità non si potesse assolutamente escludere sottolineai che anche i consiglieri che votavano a favore di Meocci non se la sentivano di dichiararne la assoluta infondatezza e aggiunsi che – in base a queste premesse – avrei investito ufficialmente del problema l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni quella mia lettera ha formalmente avviato la procedura che – dopo il parere del Consiglio di Stato – ha portato la stessa Autorità a pronunciarsi per la incompatibilità di tutto ciò c’è ampia e precisa documentazione se la chiedesse potrei inviargliela, ma dubito possa interessarle perché di lì non è facile derivarne la conferma che io sia – come lei è evidentemente convinto – un gran pezzo di merda dopo la dichiarazione di incompatibilità riguardante Meocci mi sono caricato per cinquanta giorni del peso di un lavoro doppio fino a che abbiamo nominato il nuovo direttore generale nella persona del dott. Claudio Cappon qualora le sia sfuggito sono stato io a sostenere con il massimo di determinazione la nomina di Cappon dopo quindici giorni dalla nomina di Cappon, su proposta dello stesso, il Cda ha nominato alla unanimità Giancarlo Leone vicedirettore generale Giancarlo Leone era stato da me proposto come direttore generale nell’agosto del 2005, quando il Cda elesse Alfredo Meocci con i cinque voti dei consiglieri della casa delle libertà in quella occasione, Leone ottenne, oltre al mio voto, quello dei tre consiglieri di centrosinistra (quattro voti su nove, quindi una minoranza) sui dettagli Michele Santoro si è dimesso da parlamentare europeo a metà novembre del 2005, dopo due giorni era di nuovo in Rai partecipò con grande evidenza alla trasmissione di maggior ascolto e maggior successo della stagione (Rockpolitik) dal prossimo settembre torna con una nuova trasmissione di approfondimento giornalistico in prima serata su Rai2 per 13 settimane è una delle novità più significative del palinsesto autunnale che abbiamo presentato a Cannes il 22 giugno scorso attenderà dunque inutilmente che io riconosca di essere un buffone potrà sempre dirmelo lei, ma non per Santoro.
Dal mese di ottobre 2005 al maggio 2006 Enzo Biagi è apparso otto volte sugli schermi della rai con interviste di dieci-quindici minuti (Primo piano – Che tempo che fa) stiamo studiando programmi di maggior impegno che siano tuttavia compatibili con la disponibilità dello stesso Biagi sul referendum poteva aspettare qualche giorno abbiamo documentato nei minimi dettagli il grande sforzo quantitativo e l’equilibrio qualitativo della nostra informazione per rispondere a critiche superficiali e pretestuose di chi era convinto che al referendum ci sarebbe stata una partecipazione bassissima e avrebbero anche potuto vincere i si dopo i risultati – e in base ai dati da noi forniti (anche questi le possono essere inviati qualora sia interessato) – le critiche prive di fondamento hanno lasciato il passo a riconoscimenti e apprezzamenti i critici che aprono bocca tanto per dargli fiato (Sartori sul Corriere per citare il più glorioso) hanno taciuto avevano detto: il referendum andrà a rotoli per colpa della rai di fronte ad un risultato opposto si sono guardati bene dall’applicare lo stesso teorema e dal farsi l’autocritica per quel che mi riguarda, io penso che il nostro lavoro sia stato nell’ambito dei doveri del servizio pubblico che non abbia dunque da rivendicare meriti particolari ma neppure da subire immeritate rampogne per Vespa vedo che è informato del contratto valido fino al 2010 che non ho fatto io anche a me la presenza di Vespa sembra eccessiva penso che debba essere ridimensionata, sto lavorando e lavorerò ancora per portarla a livelli più accettabili. C’è tuttavia un motivo, uno solo, che penso possa essere addotto per difendere l’attuale presenza dilagante di Vespa sui teleschermi: è il valore educativo che può avere su persone irascibili e intolleranti come lei il dover prendere atto che esistono persone da loro diverse, anche molto diverse e magari anche stronze ma che hanno comunque diritto di esistere.
Buone vacanze.