Pubblico una lettera, in forma anonima, inviata da un piccolo azionista Fiat a Mario Maglione e alla società di revisione Deloitte & Touche in cui esprime, dati alla mano, forti preoccupazioni sul futuro prossimo della Fiat, insieme ad una notizia di questi giorni di una linea di credito data alla Fiat di 1,5 miliardi di euro da un gruppo di banche.
Ora gli azionisti Fiat è un po che si preoccupano, ma ora sono in compagnia dei clienti e degli azionisti di Banca Intesa e Unicredit.
Quali sono le garanzie che questi soldi torneranno indietro? Oggi molto poche a vedere i numeri Fiat. Le banche non dovrebbero, prima di tutto, garantire i risparmiatori?
Che senso ha tutto questo? Qual è ruolo delle banche? Sostituirsi alla politica?
Mettiamo i soldi sotto il materasso!
“Torino 27.07.2005
INVIO CON EMAIL A: [email protected]
AL PRESIDENTE DEL COLLEGIO SINDACALE FIAT SPA DR.CESARE FERRERO
P.C SOCIETA DI REVISIONE FIAT DELOITTE & TOUCHE
CDA FIAT SPA E FIAT AUTO SPA.
Il sottoscritto XXXXX socio della Fiat spa (controllante la Fiat Auto spa) ritiene censurabile la gestione FIAT, e pregiudicante la continuità aziendale della stessa, per cui sensi art.2408 c.c denunzia NUOVAMENTE al Collegio Sindacale, richiamandone i doveri sensi art.2403 cc, che senza urgenti aumenti di capitale la Fiat spa dovrà essere posta in liquidazione.
A supporto di tale denuncia rileva che da unesame della:
TABELLA Mb PIANO INDUSTRIALE –
FIAT AUTO CONSOLIDATO
Il patrimonio netto della FIAT AUTO e negativo per 2,7 miliardi di euro (-237,5%), e la posizione finanziaria netta e peggiorata del 103%.
Suggerisco approfondimenti sulle conseguenze possibili di tutto cio sul patrimonio netto della FIAT SPA .
Per tutto cio invito, cortesemente ma fermamente e formalmente , Lei Signor Presidente del Collegio sindacale, a compiere gli adempimenti di legge.
XXXXX“