Mi scrive Renato Vallanzasca, pluriomicida. Sta scontando l’ergastolo e ha passato in carcere una trentina d’anni. Leggendo la sua lettera ho una strana sensazione. Un ergastolano che mi ringrazia per averlo preferito a Contrada. Il motivo è economico. Vallanzasca non lo abbiamo pagato per delinquere, Contrada invece sì. E’ una differenza non da poco per un genovese.
Vallanzasca non si dichiara innocente, Contrada invece sì. Vallanzasca è in galera dal 1972, Contrada ha scontato qualche mese. La Grazia si può dare di fronte al pentimento e al riconoscimento delle proprie responsabilità. Non so se Vallanzasca è pentito, Contrada non lo è. Mi rimane il dubbio che l’ergastolo sia peggio della pena di morte e che la prigione senza un percorso di riabilitazione sia solo barbarie, vendetta, legge del taglione.
“Grazie Beppe,
mi sento di ringraziarti per le tue esternazioni che in in certo modo mi tirano in mezzo, anche se la tua, più che una cosa sentita… è stato un po’ come scegliere il male minore!… Lo capisco, ma aldilà del fatto che io la galera non la auguro mai a nessuno… è la sostanza delle cose che differenzia questo signore da me: lui è un uomo di potere, anche se momentaneamente in disgrazia… io uno che gli stessi uomini di potere… metterebbero volentieri al muro!… Lui è un vecchio malato… io non sono così decrepito e, nonostante qualche acciacco… nessuno può dire che io stia morendo!… Lui dichiara di essere condannato ingiustamente… e io, che non sono un forcaiolo e che non ho nulla che mi possa permettere di contestare queste affermazioni, gli credo!… Io invece sono incontestabilmente colpevole!!… di tutto e di più!!… Lui è sponsorizzato da Mastella… lo stesso che ha espresso parere negativo alla mia domanda di Grazia!… anche se, a questo proposito, ci sarebbero parecchie cosette da dire!!!… Io sono un reietto… Lui uno che sa un sacco di cose un po’ di tutti… Lui si è fatto metà della pena credo… io metà della pena non la potrei raggiungere neppure tra altri trent’anni… Insomma, tutto depone a suo favore!…
Che poi io non cambierei neppure una ciocca di capelli né con il signor Contrada né con il signor Mastella, questo è un altro discorso!… In ogni caso, aldilà del fatto che comunque la Grazia non la chiederei più neppure… se per assurdo me la firmassero in anticipo!!.. Io non posso accettare neppure l’ipotesi che si possa ricorrere a un salomonico Cristo o Barabba… perchè non accetterei mai di riacquistare la libertà sulla pelle di un altro!!
Comunque grazie!… Avevo già trovato il modo di parlare in un certo modo di te in un’intervista senza neppure conoscerti!!… Ora ho la conferma che il mio pensiero su di te era tutt’altro che mal risposto.
Ancora grazie!… Un cordiale saluto.” Renato Vallanzasca
Ps: Renato, mi è venuto un dubbio, non è che mi hai scritto perchè vuoi che ti faccia compagnia in cella per tirarti su il morale?
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