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Testo:
Buongiorno a tutti, intanto vorrei ringraziare i tantissimi che mi hanno dato la solidarietà questa settimana: una solidarietà che è nata dal killeraggio che è stato fatto contro di me a causa proprio di alcune cose che ho detto qua a Passaparola lunedì scorso; prima uno della P2, il Vice, perché il titolare era ricoverato in quel momento, ma adesso sta recuperando, per fortuna e poi laltro, linsetto televisivo, quello che ha fatto un montaggio furbetto nella trasmissione Porta a Porta per farmi apparire come uno dei colpevoli, uno dei mandanti. Il titolo era Di chi è la colpa?, il problema è che quelle cose le ho dette il giorno dopo laggressione al Presidente del Consiglio, ma può darsi che esistano anche mandanti postdatati, come esiste la guerra preventiva esistono anche i mandanti che arrivano dopo un certo atto.
Il mio mancato intervento a “Porta a Porta” (espandi | comprimi)
Devo una piccola spiegazione a quanti mi hanno chiesto perché quella sera a Porta a Porta non ho voluto intervenire, sebbene il conduttore avesse gentilmente offerto a me il diritto di replica al telefono. Capisco che chi ha visto quella trasmissione si sia potuto fare lidea che, durante la trasmissione, mentre magari me la stavo guardando a casa, il conduttore abbia deciso di telefonarmi per dirmi se volevo intervenire, ma in realtà non è avvenuto così, perché quella trasmissione è registrata, è tutto precotto, preconfezionato, se le cantano e se le suonano quando vogliono loro e come vogliono loro, poi tagliano quello che vogliono loro…
Ebbene, quel pomeriggio alle 18: 00 – Porta a Porta va in onda intorno alla mezzanotte – stavo scrivendo e ho ricevuto una telefonata da una giornalista collaboratrice di Vespa, la quale mi ha detto: Dott. Travaglio, il Dott. Vespa chiede se lei vuole intervenire in diretta a Porta a Porta per replicare alle accuse e io ho chiesto: perché, hanno spostato Porta a Porta al pomeriggio? State andando in onda adesso, dice: no, no stiamo registrando per stasera e che cosa state registrando? ho chiesto io, sa, abbiamo montato alcune frasi del suo Passaparola dal blog e poi ci sono i Ministri Matteoli e Bondi che hanno detto delle cose e io ho risposto: non ho la più pallida idea di quello che voi avete montato: mi auguro… anche se sapevo, ovviamente, dove stavano andando a parare, non cera bisogno di vederla la trasmissione, che per altro non potevo vedere, perché la stavano registrando in uno studio, era ovvio che cosa volevano fare; dato che ho detto che la gente a casa sua ha il diritto di odiare chi le pare, allora quella è la dimostrazione che io centro con lattentato. Comunque le ho detto: spero che abbiate montato una delle dieci o quindici condanne dellattentato che ho fatto durante il Passaparola, ricorderete che le avevo disseminate in tutta la mezzora proprio per evitare che, con qualche taglio, riuscissero a farmi apparire come un fomentatore dellodio, ma ci sono riusciti lo stesso e poi credo che uno dei due squisiti ospiti di centrodestra abbia addirittura chiesto un intervento della magistratura contro di me, per istigazione a non si sa cosa. E quello che ha appena scampato un processo grazie a un voto dei suoi amichetti e dei suoi finti oppositori sullimmunità parlamentare.
In ogni caso ho risposto, dicendo non ho idea di che cosa state facendo vedere e non ho idea di che cosa hanno detto contro di me, perché non cero e perché non avrei mai potuto vederlo, per cui a che cosa dovrei replicare? Con chi dovrei parlare, se non ho seguito il dibattito? Se mi volete la prossima volta mi invitate in studio e mi mettete alla pari di tutti gli altri, visto che non è così cantatevele e suonatevele come vi pare, clic, così sono andate le cose. Per cui alla sera Vespa ha anche potuto fare il bel gesto e, mentre mi stava facendo linciare da quei due signori e stava facendo un montaggio tendenzioso di quello che ho detto la settimana scorsa, ha pure potuto farsi bello dicendo abbiamo offerto a Travaglio la possibilità di replicare, ma ha preferito di no, lasciando intendere che non avevo argomenti per replicare e che quindi, di fronte alle poderose argomentazioni di Bondi e di Matteoli, non sapendo che cosa dire non avevo voluto rispondere e questo è lo stile del signor Bruno Vespa, è bene che lo si sappia quando sentite parlare di correttezza dellinformazione, quando parlate di contraddittorio, di par conditio e altre stronzate di questo genere, sappiate come questo signore intende linformazione, la correttezza e il contraddittorio, capito? Ecco.
Adesso qualcuno dirà sì, ma a Annozero si parla spesso di Berlusconi quando non cè, Berlusconi viene sempre invitato a Annozero: è lui che non vuole venirci, è una cosa diversa. Quando abbiamo parlato di DellUtri ed è stato invitato DellUtri è lui che non ha voluto venirci, non gli abbiamo telefonato registrando la trasmissione al pomeriggio per dirgli vuole dire una frasetta?, perché tra laltro Annozero va in diretta e quindi, chi vuole sapere quello che accade e intervenire, come già è avvenuto, lo può fare seguendo la trasmissione. In ogni caso, quando parliamo di un personaggio, quel personaggio è invitato o in quella trasmissione o in una trasmissione successiva. Io è da tredici anni che va in onda Porta a Porta e non sono mai stato invitato, che è un cosa legittima, naturalmente decide il conduttore e non è certo il mio sogno quello di partecipare a quel bel programmino, ma se uno si occupa per mezza puntata di me forse magari dirmelo prima poteva essere carino, ma questo, ripeto, è il senso della libertà di informazione che ha il signor Vespa, che tra laltro va in giro con la scorta e con lauto con la sirena sopra, è una Vespa lampeggiante, è il primo caso di Vespa lampeggiante nella storia, mentre invece la persona che ha linciato quella sera se ne esce tutte le mattine di casa per andare a lavorare e, naturalmente, non ha alcun tipo di protezione. Chiusa questa parentesi, grazie a tutti quelli che mi hanno dato la solidarietà, lo dico perché ovviamente è impossibile rispondere a tutti, visto che sono arrivati migliaia e migliaia di commenti, di fax, di mails e di telefonate anche redazione a Il Fatto Quotidiano, per cui colgo questoccasione per ringraziare tutti, a cominciare da Beppe Grillo, che ha dedicato a questa vicenda miserabile un bellissimo post laltro ieri.
L’opposizione deve sparire ancora di più (espandi | comprimi)
E adesso veniamo a noi. Dato che si è capito quale uso si vuole fare di questa aggressione, luso che se ne vuole fare è che lopposizione deve sparire, o meglio deve sparire ancora più di quanto già non fosse sparita prima, e si fatica a immaginare come potrebbe sparire ulteriormente, visto che non esistono questi del PD etc., però si vuole che spariscano ulteriormente e anzi, non che spariscano, ma che ricompaiano per diventare la quinta colonna della maggioranza. E infatti Massimo DAlema è immediatamente ricomparso con tutti i suoi manutengoli e ha lanciato addirittura la proposta di un bellinciucio; anzi, una volta linciucio era una brutta parola, adesso invece ha detto che gli inciuci servono per la democrazia, servono soprattutto a lui per perpetrare una carriera di fiaschi e di disastri, questo è peggio di Attila se uno va a vedere i risultati, ma magari ce ne occuperemo in una delle prossime puntate, della meravigliosa carriera politica di Massimo DAlema.
E poi ha detto che, a questo punto, tantovale lasciar passare una leggina ad personam per salvare Berlusconi dai processi, purché si salvi solo lui, ossia purché sia veramente una legge ad personam che non valga per gli altri. Una volta lobbrobrio erano le leggi su misura, visto che in questo Paese, come in ogni Stato di diritto, le leggi sono disposizioni generali e astratte che, o valgono per tutti, o non valgono per nessuno; adesso invece il pregio della legge è proprio quello di essere ad personam, cioè DAlema dice o è ad personam o non la vogliamo, che a nessuno venga in mente di applicarla anche ad altri, quella legge si applica solo a lui, questi sono i nuovi liberali, no? E laltra cosa è che bisogna dialogare sulle riforme e cioè sullunica riforma che naturalmente interessa al Cavaliere, il quale se ne stracatafotte del federalismo, delle riforme elettorali etc., lunica cosa che gli interessa è avere più poteri per fare ancora di più i suoi porci e loschi comodi.
Laltro scopo della strumentalizzazione e dellaggressione di domenica scorsa è quello che ormai, visto che Berlusconi è stato aggredito con le conseguenze cliniche che avete saputo, allora non bisogna più parlare dei processi e, possibilmente, non bisogna neanche più farglieli, come se ad una persona che sta sotto processo capitasse un incidente, si ripresentasse con il cerotto in faccia e il giudice le dicesse: ah, va beh, visto che lei ha il cerotto in faccia, allora lasciamo perdere e aboliamo il processo e i giornalisti che si occupano di cronaca giudiziaria non dovessero più occuparsi dei processi solo perché uno ha subito un incidente o unaggressione. E evidente che non è così: se uno subisce unaggressione si processa quello che lha aggredito, ma se anche laggredito aveva un processo, il processo appena quello sta meglio ovviamente segue. Invece dei processi non bisogna più parlarne e anzi, possibilmente non bisogna più farli, questa è la nuova regola, quindi in Parlamento stanno lavorando allennesimo inciucio per salvargli le chiappe e intanto si pretende anche che linformazione la smetta di dire che Berlusconi è un piduista, che Berlusconi ha avuto rapporti con la mafia, che è un corruttore di giudice e di testimoni, lha detto proprio ieri, dice: se continuano a dire che sono legato alla mafia, corruttore di giudici, corruttore di testimoni e cose di questo genere, è evidente che poi a qualcuno viene in mente di tirarmi qualcosa, ma proprio per niente! Intanto non cè nessun nesso tra quelli che raccontano i processi a Berlusconi o ai suoi amici per rapporti con la mafia e laggressione, come non cè nessun nesso tra il raccontare che cè un processo per corruzione di un testimone e che ce ne è già stato uno per corruzione di un giudice, quello della Mondatori, e il fatto che lui ha subito unaggressione, altrimenti tutti quelli che hanno dei processi e finiscono sui giornali dovrebbero ricevere una statuetta del duomo in faccia: è assolutamente folle lidea che la cronaca giudiziaria produca aggressioni e, in ogni caso, anche se le producesse bisognerebbe continuare a fare la cronaca giudiziaria, anche perché è un bel ricatto morale quello di dire ai giornalisti voi ignorate i processi al Presidente del Consiglio, perché altrimenti potrebbero tirargli qualcosa, beh, allora che ci stiamo a fare noi giornalisti?! E evidente che stiamo assistendo a un replay della follia che è seguita allaggressione al Premier.
Per cui, dato che tutti quanti stanno decidendo di mettersi daccordo, salvo rarissime eccezioni quali la sinistra che sta fuori dal Parlamento e Di Pietro, che sono gli unici che hanno detto che non cè alcun nesso tra laggressione al Premier e le riforme istituzionali, e ci mancherebbe altro, ci mancherebbe che Massimo Tartaglia diventasse la levatrice della nascita di una nuova costituente, ma siamo impazziti?! Affidiamo a uno squilibrato la decisione di quando e come bisogna fare le riforme? Diamo i numeri, no? E evidente che Tartaglia è contagioso soprattutto a sinistra, per altro.
Ma visto che il tentativo è questo, mettere la sordina ai processi, penso che sia giusto fin da oggi ricominciare a parlare dei processi al Cavaliere e delle inchieste sul Cavaliere e sui suoi cari, perché oggi vedete, anche un commentatore molto posato e molto moderato come Edmondo Berselli ha scritto su Repubblica una cosa che è di un candore come sempre è candida la verità: uno la legge e dice beh, effettivamente è così; dice, Berselli, ignorare la realtà è una delle migliori specializzazioni del PDL- aggiungerei anche il PD- di fronte a ogni contestazione sui fatti in base a notizie circostanziate i portavoce della destra rispondono strillando contro i fomentatori di odio e i celebri mandanti morali, quando in realtà, di fronte a ciò che dicono – che so? – Marco Travaglio o Antonio Di Pietro, si tratterebbe solo di capire se è vero o se è falso, al di là della loro aggressività possono essere smentiti o no? Da parte dei combattenti della destra come Lupi o Cicchitto – mi scuso per i termini soprattutto con le signore in ascolto – non si è mai ascoltata una contestazione seria su fatti e episodi concreti. In questo modo la retorica nazionale sullodio è diventata un dato di fatto, una specie di incontestata realtà ambientale. Berlusconi, che ha fabbricato una carriera politica proprio dividendo in due la società italiana, separando i nemici, i comunisti, dai cittadini perbene (il Partito dellAmore), oggi può consentirsi di fare il benevolo padre della patria, augurandosi che da un male nasca un bene e che lodio svanisca dalla politica. Ecco, dobbiamo ricominciare a raccontare cose circostanziate, perché sappiamo che è quello che dà più fastidio a questi fascistelli che, questa settimana si sono scatenati con rastrellamenti mediatici, spedizioni punitive, manganellate a destra e a sinistra e liste di proscrizione. Sono i nuovi fascisti, quelli che marciano sulla televisione invece di marciare su Roma, così nessuno può loro neanche rispondere.
Eravamo rimasti, due settimane fa, al caso Spatuzza: quando sentono Spatuzza è come quando si sventola il drappo rosso davanti al toro, quindi ritorniamo a parlare di Spatuzza, perché secondo una certa vulgata Spatuzza è stato smentito da Filippo Graviano e conseguentemente è totalmente non credibile, ormai Spatuzza è archiviato. Naturalmente non è così: non è così, ma la settimana scorsa ci è mancato il tempo, proprio per il sopraggiungere delle notizie da Milano, per spiegare il perché. Per cui vorrei ripartire di lì, proprio perché ce leravamo già detta una cosa, cioè che DellUtri è stato condannato a nove anni in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa prima che parlasse Spatuzza, quindi non cè bisogno di Spatuzza per condannare DellUtri anche in appello, se i giudici riterranno di farlo, perché il collegio di primo grado lha già condannato a nove anni di reclusione con linterdizione dai pubblici uffici, risarcimenti alle parti civili etc., sulla base non di Spatuzza, che stava zitto e irriducibile in carcere, ma sulla base di altri 32 collaboratori di giustizia, 32, corroborati da una serie di prove documentali quali intercettazioni telefoniche, documenti, testimonianze di gente non mafiosa e quindi non pentita, di gente normale che ha visto o sentito delle cose, da perizie e consulenze tecniche sui flussi di denaro e cose di questo genere.
Spatuzza è la ciliegina sulla torta di un quadro probatorio già molto, molto, molto nutrito: il processo DellUtri è forse il processo più pieno di prove, un processo dove forse si potrebbe addirittura fare a meno dei pentiti e ottenere lo stesso una condanna, è il processo ideale per il magistrato che deve fare un dibattimento contro un colletto bianco legato alla mafia, esattamente come il processo Mills è il processo ideale per un processo di corruzione, perché? Perché hai già la confessione di uno dei due imputati, Mills , che aveva confessato davanti al suo commercialista per iscritto, quando non sapeva che quella lettera sarebbe finita, ovviamente, nelle mani dei giudici di Milano.
32 contro uno (espandi | comprimi)
DellUtri quindi è stato chiamato in causa da 32 collaboratori: Peter Gomez recentemente ha riepilogato questi collaboratori; cè Antonino Calderone, quello che ha raccontato di aver festeggiato il suo quarantunesimo compleanno a Milano in un pranzo con tutti i mafiosi milanesi, presente DellUtri, i giudici gli hanno dato ragione, è vero, lo stesso DellUtri ha riconosciuto di aver partecipato al compleanno di Calderone, anche se dice che non lo conosceva. Francesco Di Carlo è il boss di Altofonte, vi ho letto due settimane fa che cosa racconta sullincontro tra Berlusconi e Stefano Bontade che suggella lassunzione di Mangano a Arcore e prevede una specie di accordo bilaterale tra Berlusconi e la mafia, secondo il quale la mafia lo protegge e lui, ovviamente, si sdebiterà come gli chiederanno nel corso degli anni e poi racconta, Di Carlo, di aver partecipato a Londra al matrimonio di un altro mafioso trafficante di droga, Jimmy Fauci, matrimonio al quale presenziava anche Marcello DellUtri in un contesto mafiosissimo, nel senso che erano venuti a Londra i principali mafiosi dellepoca anche dallItalia, non solo Di Carlo, non solo il festeggiato e lo sposo, ma cerano anche Tanino Cinà e Mimmo Teresi, uno dei capi più in vista della mafia dellepoca e poi cera Calogero Ganci, altro pentito il quale spiega che, fin dal 1986, la Fininvest ha versato denaro -e lui lha visto proprio con i suoi occhi – ai corleonesi e poi cè Gaspare Mutolo, il quale è il famoso pentito che Borsellino stava coltivando, quando fu assassinato. Stava interrogando lui, quando fu chiamato al Viminale a fare quel famoso incontro, non si sa se con Mancino, con Parisi o con Contrada, ne abbiamo parlato: chi segue la vicenda dellAgenda Rossa sa tutto di Mutolo. Ebbene, Mutolo è un altro grande accusatore, lui racconta che il famoso progetto di sequestrare Berlusconi negli anni 70 era fallito, perché era intervenuto il capo della mafia di Milano, Pippo Bono e di lì era iniziato il rapporto tra Berlusconi e Cosa Nostra, perché poi Berlusconi si era messo o era stato messo da DellUtri sotto la protezione e quindi nelle mani di Cosa Nostra e le stesse cose le hanno raccontate lautista di Riina, Pippo Marchese e poi Antonino Galliano, altro mafioso della famiglia capeggiata dai Ganci, cioè della famiglia Della Noce. Poi cè Pietro Cozzolino, che è un pentito di Camorra, un trafficante di droga che era in società con le famiglie Bontade e anche con la famiglia capeggiata da Mangano, la famiglia di Porta Nuova, il quale dice che suo fratello nel 79 gli raccontò che ben 74 miliardi frutto dello spaccio di droga erano stati affidati a DellUtri per reinvestirli e su questo non ci sono riscontri. Poi ci sono altri mafiosi, anzi amici dei mafiosi: Peppe DAgostino e Salvatore Spataro, che vengono arrestati il 27 gennaio 1994 insieme ai fratelli Graviano, che hanno organizzato la strage di Via DAmelio e le stragi del 93. Questi qua tirano in ballo DellUtri, dicendo che avrebbe dovuto trovare un lavoro per DAgostino, che era una delle persone con cui stavano i Graviano quando furono arrestati e, guarda un po, nelle agende di DellUtri cè proprio il nome di DAgostino, che è, se non erro, ne sono praticamente sicuro, il papà di un famoso calciatore che gioca ancora oggi in serie A e che, secondo altri e secondo i giudici del Tribunale di Palermo, doveva essere sistemato nei pulcini del Milan da DellUtri proprio su raccomandazione degli uomini del clan Graviano. Poi cè Tullio Cannella, che era il prestanome del genero di Riina, Leoluca Bagarella, implicitissimo nelle stragi: Cannella è quello che fonda il movimento politico Sicilia Libera, con cui DellUtri aveva rapporti, risulta dalle agende e risulta anche da alcune telefonate che lui fa, sono i tabulati di cui parla Genchi, perché Genchi ha incrociato quei tabulati. Ebbene, Cannella parla anche lui di un accordo tra la mafia e Forza Italia nel 93 /94. Poi cè Filippo Rapisarda, un finanziere amico di Ciancimino e amico dei numeri uno del traffico di droga nel mondo, il clan Cuntrera Caruana, per il quale DellUtri ha lavorato per anni, gli ha fatto pure una bancarotta nel suo gruppo finanziario e Rapisarda racconta che DellUtri era amico di Stefano Bontade, di Mimmo Teresi, di Ugo Martello e di altri celebri boss degli anni 70 e, a un certo punto, dice che nel 79 Bontade gli disse che stava diventando socio di Berlusconi nelle sue televisioni. Di questo accordo parla anche un altro pentito, un pentito di altissimo livello, che è un medico democristiano che si chiama Gioacchino Pennino, sempre anche lui del clan dei Brancaccio e poi ci sono altri pentiti, come il Vicecapo della famiglia Della Noce Francesco Paolo Anselmo, il quale dice che, tramite DellUtri e Berlusconi, Riina voleva arrivare a Craxi e poi cè Maurizio Avola, che è un mafioso catanese il quale lavorava, ovviamente, con il boss Nitto Santa Paola e dice di incontri tra DellUtri e i mafiosi nel catanese per placare le ire della mafia, che aveva deciso di mettere bombe nei supermercati della Standa, quando la Standa era di proprietà della Fininvest. E poi cè Salvatore Cancemi, che è il più importante dei pentiti che abbiamo avuto finora, perché è lunico membro della cupola, il primo e lunico membro della cupola di Costa Nostra a collaborare con la giustizia fin dal 1993, quindi allindomani delle stragi del 93 lui o viene preso o si consegna, non si è mai capito e comincia a raccontare e parla anche di DellUtri e di Berlusconi. Racconta che a Ancore, negli anni 70, Mangano nascondeva i mafiosi, cioè nascondeva i latitanti nella casa di Berlusconi, altro che stalliere! E che DellUtri era amico di Bontade e Teresi, ma questo lo dicono in tantissimi, ormai praticamente è un fatto notorio e poi, dopo aver raccontato di alcune consegne di denaro a cui dice di essere stato presente, parla di contributi della Fininvest alla mafia per installare alcuni ripetitori televisivi nei quartieri più mafiosi di Palermo e, dopodichè, racconta che Riina garantì che le stragi le stava facendo nellambito di un rapporto più ampio con alcune persone importanti, che erano Berlusconi e DellUtri. Poi cè Salvatore Cucuzza, che è il capo della famiglia di Porta Nuova, dopo che Mangano viene nuovamente arrestato nel 1995 e dice che i primi del 94 Mangano incontrò DellUtri per sollecitare degli interventi sul 41 bis e che i due si videro alla fine del 94, proprio mentre stava per cadere il governo Berlusconi, e DellUtri avrebbe promesso a Mangano, sul lago di Como, delle riforme favorevoli alla mafia e, in effetti, in quei giorni la Commissione Consiliare giustizia varò una riforma che aboliva lobbligatorietà per larresto dei mafiosi, che prima era obbligatorio e poi diventò facoltativo e la legge fu approvata, come sempre per tutte le leggi pro impunità, da destra e sinistra insieme nellestate del 95. Poi cè Giovanbattista Ferrante, che era della cosca di San Lorenzo e che ha fatto trovare non solo larsenale delle armi della famiglia di San Lorenzo, che era capitanata da Salvatore Biondino, laltro autista di Riina, ma ha anche fatto trovare il libro mastro della famiglia dei San Lorenzo durante una perquisizione e, sul libro mastro, cera un appunto con sopra scritto di pugno del boss, Salvatore Biondino, fedelissimo di Riina, Can. 5, che sta per Canale 5, 990, che sta per 1990 e poi cè una cifra, credo 100, ma adesso non mi ricordo esattamente, che è una cifra di un versamento, non si sa se mensile, semestrale o annuale, che la Fininvest faceva a alcune delle famiglie dei luoghi dove sorgevano le antenne. Cè proprio.. e poi di fianco cè scritto regalo, perché sia chiaro che non era il pizzo, cioè alla Fininvest non cera bisogno di chiedere il pizzo, erano versamenti omaggio, erano regali, questo cè scritto e, anche questa, secondo i giudici, è la conferma di tutto quello che si è sempre detto anche sui rapporti finanziari della Fininvest o di alcuni dirigenti con la mafia.
Poi cè Filippo Malvagna, che è un altro mafioso catanese della famiglia clan Pulvirenti, alleati dei Santa Paola, il quale dice che in una riunione della cupola tenuta a Enna tra la fine del 91 e linizio del 92 Riina spiegò che stavano saltando tutti i referenti politici della mafia, e che bisognava in qualche modo sostituirli. E poi cè Giovanni Brusca, il quale sostiene che nel 93 la mafia informò Berlusconi di avere messo una bomba a Firenze, la famosa bomba di Via Dei Georgofili alla Torre dei Pulci e di avergli anche fatto sapere che della trattativa tra lo Stato e la mafia che era in corso da un anno sapeva anche la sinistra, la sinistra era il centrosinistra Prima Repubblica, che faceva parte del governo Amato, sotto il quale si svolse appunto la trattativa tra i Ros dei Carabinieri allepoca, quando era Ministro dellInterno Nicola Mancino.
Questo è un po il quadro nel quale si inserisce, buon ultimo, Spatuzza, quindi capite che non cè bisogno di Spatuzza, perché abbiamo – poi lo vedremo nelle prossime settimane – anche intercettazioni: non soltanto quelle famose della bomba gentile e affettuosa che, secondo Berlusconi, Mangano gli aveva messo in casa due volte, una nel 75 e una nell86, ma anche le intercettazioni recentissime del 99 e del 2001, dalle quali risulta che cerano i mafiosi attivissimi nella campagna elettorale pro DellUtri, e non perché gli stesse simpatico, ma perché cera proprio un input della mafia a votare DellUtri, addirittura per salvarlo dallarresto, visto che nel 99 pendeva sulla sua testa un ordine di cattura del Tribunale di Palermo che il Parlamento bloccò, maggioranza di centrosinistra – ripeto: maggioranza di centrosinistra – che disse no allarresto di DellUtri, che stava inquinando le prove del suo processo per mafia, andando addirittura a contattare personalmente i pentiti, pentiti che in quel periodo stavano architettando un complotto proprio per screditare i pentiti veri, che accusavano DellUtri nei vari processi.
Che centra Berlusconi in tutto questo? Sapete che una delle tecniche più efficaci è quella di esagerare fino al parossismo unaccusa in modo da renderla non credibile e poi presentarla in quellesagerazione con il sorriso sulle labbra. Spatuzza dice che Berlusconi è il capo della mafia e ha messo le bombe nel 92 e nel 93: ah, ah, ah, vi pare possibile che Berlusconi sia il capo della mafia e abbia messo le bombe? E un po come quando dicevano che, secondo i pentiti, Andreotti era il capo della mafia o che aveva baciato Riina, dice ma come fa a baciarlo con quella bocca, che non ha neanche le labbra?, nessuno ha mai raccontato che Andreotti abbia baciato Riina, il racconto del pentito Di Maggio è che Riina ha salutato Andreotti baciandolo, ovviamente sulle guance, che è un segno rituale di vicinanza tra il mafioso e il quasi mafioso, tra il mafioso e lamico della mafia, è un segno di riconoscimento, tantè che Ciccio Ingrassia, che non è soltanto un grande attore comico, ma è anche un grande attore drammatico e, soprattutto, era un profondo conoscitore dei rituali della sicilianitudine, disse non so se si sono incontrati Riina e Andreotti, ma se si sono incontrati sicuramente Riina ha baciato Andreotti, perché è così che si fa in quegli ambienti. Ebbene, ci raccontarono che Andreotti aveva baciato Riina e ci raccontarono che qualcuno diceva che Andreotti era il capo della mafia, ma non lha mai detto nessuno, laccusa diceva che Andreotti partecipava allassociazione a delinquere chiamato a Cosa Nostra, perché a un certo punto, allinizio degli anni 70, fino sicuramente agli anni 80 e poi a scemare con una progressiva presa di distanza, aveva utilizzato la mafia e era stato utilizzato dalla mafia per rafforzare sé stesso e la sua piccola corrente, che in Sicilia aveva il massimo dei consensi e, dallaltro lato, aveva contribuito a rafforzare la mafia con incontri tra lui e alcuni boss, quali Riina, Badalamenti, Stefano Bontade e altri. Questa era laccusa che, alla fine, si è rivelata credibile almeno fino al 1980, come sapete.
Ben parlare è ben pensare (espandi | comprimi)
Adesso dicono eh, Spatuzza dice che Berlusconi è il capo della mafia e ha messo le bombe, ma Spatuzza non ha mai detto né la prima, né la seconda cosa, Spatuzza dice due cose: dice alla fine del 93 , dopo che avevamo messo le bombe a Roma, a Firenze e a Milano, io chiesi al mio capo Giuseppe Graviano – attenti ai nomi, eh, perché ci sono due Graviano: Giuseppe e Filippo, che sono fratelli, Filippo è il primogenito, Giuseppe è il secondogenito, chi è il capo militare del clan di Brancaccio? Giuseppe, il secondogenito, Filippo si occupa degli investimenti, dei soldi e degli aspetti finanziari, per cui le stragi e i delitti li ordina Giuseppe, Spatuzza è il killer preferito da Giuseppe.- Alla fine del 93 Giuseppe e Spatuzza – questa è la versione di Spatuzza – si incontrano e Spatuzza gli dice ma che guerra stiamo facendo? Ma per chi la stiamo combattendo? Che senso ha andare a mettere bombe in giro per lItalia?, cosa che i mafiosi non avevano mai fatto, non erano mai usciti dalla Sicilia con i loro attentati, perché abbiamo ucciso una bambina di cinque anni che passava in Via dei Georgofili? Che guerra è, per chi la stiamo facendo? questo è il senso, non è una mammoletta, Spatuzza ha già ammazzato 40 persone, ha già sciolto il figlio di un pentito nellacido, ma quello per un mafioso, per un killer mafioso è il suo mestiere, che cosa centra andare a mettere bombe per la strada? Questo è il senso. Contro chi stiamo combattendo: contro i monumenti, contro le accademie, contro i padiglioni di arte moderna, contro le basiliche? Che guerra è questa? e Giuseppe Graviano gli risponde più o meno così: non capisci niente di politica, cè un discorso politico che sta andando avanti, che è legato a queste stragi. Tra poco capirai e Spatuzza racconta che si rivedono due mesi dopo, a gennaio del 94, a due mesi dalle elezioni del marzo del 94, quando Berlusconi manca solo che faccia il comunicato televisivo, il famoso comunicato, ma tutti sanno che sta scendendo in politica e gli dice hai visto – al Bar Donei di Via Veneto a Roma – il nostro compaesano – lui interpreta DellUtri- e Berlusconi stanno entrando in politica e così noi ci mettiamo lItalia nelle mani e Spatuzza capisce; per capire ancora meglio dice ma chi: Berlusconi quello di Canale 5? e laltro gli dice quello di Canale 5, queste sono le cose che dice Spatuzza. Potrebbe esagerare, potrebbe raccontare – che ne so? – di aver visto degli incontri tra Berlusconi e i Graviano o tra DellUtri e i Graviano, ma non lo dice, perché? Perché evidentemente racconta soltanto quello che ha visto e sentito dire: basta questo per far condannare Berlusconi e DellUtri? Neanche per sogno, è un altro tassello a tutte quelle cose che ci siamo detti prima, è così che si fanno i processi quando non si ha la confessione dellimputato, cosa piuttosto rara.
Dopodichè, come vuole la prassi, al processo vengono sentiti i fratelli Graviano tutti e due: perché? Perché Spatuzza parlava anche di Filippo, con il quale lui non aveva rapporti di dipendenza, però lo incontrò in carcere a Tolmezzo dopo che Filippo aveva avuto un infarto. Filippo si lamentò per il 41 bis e poi gli disse guarda – siamo tra il 2003 e il 2004, cinque anni fa – o arrivano le cose che devono arrivare da dove devono arrivare per noi (cioè benefici, qualcuno che allevii quel trattamento penitenziario duro) oppure dovremo cominciare a parlare anche noi con i giudici, dillo a Giuseppe. Quando sentono al processo DellUtri Filippo, gli chiedono se lui ha parlato a Tolmezzo con Spatuzza e lui dice sì, dice gli ha detto quella cosa, per cui se non arrivano.. e lui dice no, non gliela ho detta, dopodichè aggiunge di non doversi pentire di nulla e di non essere un collaboratore di giustizia, è un mafioso irriducibile come Riina, come Provenzano, come Bagarella etc.. Che valore può avere la parola di un mafioso irriducibile, rispetto a quella di un collaboratore di giustizia? Lo decideranno i giudici, ma sicuramente vale meno la parola di un boss, altrimenti Falcone e Borsellino non avrebbero mai processato un mafioso, perché ogni volta che parlavano con Buscetta avrebbero dovuto andare a chiedere conferma a Pippo Calò o a Luciano Liggio, dice signor Liggio, signor Calò, che ne dite di quello che ci ha raccontato Buscetta?, tutte minchiate, ah, va beh, buttiamo via tutto, è evidente che i processi non si fanno così. E chiaro che la parola del collaboratore di giustizia, se è riscontrata, è una prova, mentre invece la parola del mafioso irriducibile che smentisce il pentito è assolutamente naturale, ci mancherebbe che fosse il contrario! Vanno poi a chiedere al Graviano giusto se quelle cose dette da Spatuzza su DellUtri e Berlusconi sono vere o false, perché quando Filippo dice non conosco Berlusconi e DellUtri, quella non è una smentita a Spatuzza, perché questultimo non ha mai detto che Filippo ha conosciuto Berlusconi o DellUtri o abbia parlato loro di Berlusconi o DellUtri, ha detto Giuseppe, infatti vanno da Giuseppe e questultimo, tramite lAvvocato, potrebbe subito smentire Spatuzza dicendo le dichiarazioni di Spatuzza sono tutte balle, chiuse le virgolette, punto e fine, non intendo aggiungere altro. Invece che cosa fa Giuseppe? Dice non sto bene a causa del 41 bis, spero di stare meglio, cioè spero che me lo levino, se me lo levano sarà mio dovere parlare, quindi non ha affatto smentito Spatuzza: chi ha detto non conosco Berlusconi e DellUtri è il Graviano sbagliato, cioè Filippo, Giuseppe ancora non ha detto né se è vero né se non è vero, dopodichè quello che dirà lui non varrà quanto quello che dice Spatuzza, perché? Perché anche Giuseppe Graviano in questo momento non è un collaboratore di giustizia, è uno che fa capire che potrebbe diventarlo e sta avviando una trattativa a cielo aperto, sotto la luce del sole. In tv abbiamo visto la trattativa: DellUtri che si affretta a elogiare Filippo, dicendo in questo uomo vedo un segnale reale di ravvedimento, e per forza, non parla! Mentre invece Spatuzza che parla è un infame che racconta minchiate, mentre Mangano che non parlava è un eroe! Dallaltra parte cè Giuseppe Graviano che ha messo il governo in una situazione difficilissima, perché? Perché dice parlerò se mi levate il 41 bis, ma potrebbe anche decidere di parlare se non glielo levano di questo passo e conseguentemente, se glielo levano, lui che cosa dirà? Mettete che parli, finché parla e conferma Spatuzza o lo smentisce vale poco, se non si pente, ma se portasse qualche elemento di riscontro alle parole di Spatuzza? Vedete che cè una trattativa sotto la luce del sole, sotto i riflettori tra lo Stato e la mafia e in televisione che cosa ci tocca sentire? Vinzolini che dice che ora che ha parlato Graviano quelle di Spatuzza sono tutte balle! Non so se vi è chiaro il teorema, ma ci stanno dicendo che Berlusconi e DellUtri non centrano con la mafia perché lha detto Filippo Graviano, cioè perché lha detto la mafia, pensate che alibi sono riusciti a trovare! Dobbiamo sentirci tutti veramente molto tranquilli! Dopodichè qualcuno ci dice che, poiché Graviano ha parlato dopo Spatuzza e ha detto non conosco DellUtri e Berlusconi (Filippo), allora ha smentito Spatuzza e se invece li facevano parlare allincontrario, ossia facevano parlare prima Filippo Graviano e poi Spatuzza, che cosa avrebbero detto i giornali e i telegiornali: che Spatuzza, essendo arrivato per ultimo, aveva smentito Filippo Graviano che aveva parlato per primo? Ma guardate che i processi non sono una gara a chi arriva ultimo e ha lultima parola, i processi sono dichiarazioni giustapposte che poi spetterà ai giudici soppesare a seconda del loro valore e dei loro riscontri, è di questo che non vogliono che parliamo più e voi lo capite perché non vogliamo che ne parliamo più, perché purtroppo sono cose altissimamente probabili, visto che quello che hanno già stabilito i giudici di primo grado, senza che neanche cominciasse a parlare Spatuzza e quindi noi, dato che loro non vogliono che le diciamo, continueremo a dirle nonostante tutte le intimidazioni. Mi raccomando, ricordatevi che è in edicola lintervista nascosta di Paolo Borsellino con le telefonate tra Berlusconi e DellUtri a proposito degli attentati attribuiti a Mangano e ricordatevi anche che adesso, dalla fine di questanno e con linizio del prossimo, cè sul blog di Grillo la possibilità di acquistare il Democrazya, cioè democrazia scritto con il crazy, che è una specie di riassunto dellanno 2009, dellanno politico del 2009 con pezzi di Passaparola e, soprattutto, filmati di attualità sui principali avvenimenti dellanno che si sta concludendo. Passate parola e buona settimana.