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Caselli, le intercettazioni e la tela di Penelope

beppegrillo.it - Giugno 18, 2009
Le interviste del blog: Giancarlo Caselli
(10:59)

Le intercettazioni servono per catturare i delinquenti. Meno intercettazioni, più stupratori, pedofili, corruttori in libertà. Le intercettazioni non costano, i capitali recuperati, ad esempio per il caso Fiorani, sono maggiori dei costi. Limitare le intercettazioni favorisce i criminali. Chi ha votato questa legge è complice e responsabile. Chi ha votato questa legge è spesso condannato in via definitiva, in primo e secondo grado, indagato, prescritto. Parlamentari con il curriculum e l’esperienza adatta per concepire e approvare una legge che favorisce il crimine. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
Giancarlo Caselli: Quello delle intercettazioni è un problema fondamentale per quanto riguarda l’accertamento della verità processuale, delle responsabilità penali, e quindi la tutela efficiente della sicurezza dei cittadini.
E non è problema che uno affronta o si inventa magari oggi, io ho scritto con mio figlio Stefano un libro intitolato “Le due guerre” vuol dire le mie esperienze ai tempi dell’anti terrorismo e poi quelle a Palermo sul versante dell’antimafia, scriviamo: ai tempi del terrorismo si repertavano peli o capelli riferibili a un attentato, prova che oggi col test del Dna oggi sarebbero schiaccianti, all’epoca quel test ancora non esisteva. Se oggi qualcuno imponesse di fare a meno del test Dna si comporterebbe esattamente come coloro che di fatto vogliono, pretendendo il requisito dei gravi indizzi di colpevolezza, vorrebbero impedire di fatto le intercettazioni. Ben strana logica di chi vorrebbe tagliare le unghie degli inquirenti sottraendo loro mezzi di indagine decisivi, un po’ come se ai medici si vietassero le radiografie e le risonanze invitandoli a tornare alle sanguisughe della scuola di Esculapio.
Ecco questo è il problema! Se io ho a disposizione un mezzo particolarmente incisivo di indagine, le intercettazioni telefoniche, ambientali,che mi consente – esperienza alla mano statistiche alla mano – di scoprire la verità in una infinità di casi e questo strumento mi viene tolto o le sue potenzialità di impiego vengono drasticamente diminuite, scoprirò meno delinquenti.
Tutelerò assai di meno la sicurezza dei cittadini e soprattutto non si riesce a capire per quale motivo perché mai una cosa che funziona debba essere o tolta o drasticamente ridimensionata! Proprio, io, francamente non lo capisco.
Per quanto riguarda mafia e terrorismo si dice che le cose rimangono inalterate, è abbastanza vero ma non del tutto – magari ci torneremo successivamente – ma al di fuori dell’ambito di mafia e terrorismo chi non è né mafioso né terrorista ma soltanto – dico soltanto tra 112 virgolette – assassino, rapinatore, stupratore, bancarottiere, usuraio, corruttore, pedofilo, sfruttatore di prostitute, trafficante di droga, chi è soltanto queste cose con la nuova disciplina delle intercettazioni vedrà aumentare vertiginosamente le sue possibilità di farla franca perché la nuova norma stabilisce che le intercettazioni si possono disporre soltanto quando ci sono evidenti indizi di colpevolezza, cioè soltanto quando di fatto il colpevole è già identificato, ma siccome un’altra norma dice che le intercettazioni sono possibili soltanto se assolutamente necessarie, se il colpevole è già identificato nella gran parte dei casi niente intercettazioni.
E allora fine o quasi di questo strumento incisivo, importante, decisivo in migliaia di casi di indagine e di accertamento della verità, e conseguentemente aumento del livello di impunità di fior di delinquenti! Con ricadute negative e pesantissime sulla sicurezza dei cittadini, che saranno meno difesi di fronte a delitti gravissimi come quelli che ho elencato. Omicidi, rapine, estorsioni, stupri, pedofilia, traffico di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, corruzione, bancarotta e via seguitando… con una grossa incoerenza! Illogicità, mi verrebbe persino di dire un pochino di schizofrenia nel sistema complessivamente considerato, se questo progetto dovesse diventare legge dello Stato.
Perché questo progetto è sostenuto dalle stesse forze politiche di maggioranza del nostro Paese che un giorno sì e anche l’altro anche gridano sicurezza, sicurezza! Cioè si mette in campo tutto e di più esercito, flotta e ronde, tolleranza zero e poi su un altro versante, quello delle intercettazioni che sono il vero baluardo il vero argine a tutela della sicurezza dei cittadini, la sicurezza sembra diventare improvvisamente con incoerenza, con una discrasia, un optional perché questo baluardo della sicurezza dei cittadini con la nuova norma viene picconato.
Invece di essere mantenuto quanto meno più possibile saldo ecco delle brecce, ecco delle fenditure attraverso le quali molti delinquenti possono sfuggire alla giustizia e conseguentemente la sicurezza dei cittadini è meno tutelata. Allora nominiamo ministro Penelope, quella che di giorno tesseva e di notte disfaceva. Si dice ci sono stati degli abusi. Io non lo so quali e quanti. So che se ci sono stati o se si teme che ci possano essere bisogna adottare i rimedi del caso.
E per quanto riguarda questo profilo il progetto di legge è buono, positivo perché fissa dei paletti rigorosi affinché non sia processualmente utilizato men che mai pubblicato, divulgato ciò che non è funzionale all’accertamento della verità processuale. In parole povere ciò che non c’entra col processo. Ma fissato questo perimetro basta! Al di fuori di questo perimetro ridurre le potenzialità di questo strumento importante e decisivo che è l’intercettazione è un siluro sotto la linea di galleggiamento della sicurezza dei cittadini. Barriere a protezione del potere e soprattutto delle sue eventuali deviazioni.
Ebbene le intercettazioni queste barriere le oltrepassano. Mettono a nudo il potere disvelando anche ciò che il potere vorrebbe tenere nascosto. Forse è per questo motivo che le intercettazioni a una certa politica non vanno giù. Ma per meglio tutelare gli interessi di questa certa politica ecco che si mettono a rischio gli interessi di tutti i cittadini italiani per quanto riguarda la loro sicurezza. Ancora qualche considerazione. Frequentissimamente si sente dire di un’Italia tutta quanta intercettata, sostanziale falsità, un luogo comune quantomeno un’esagerazione propagandistica perché – parlo dei dati della procura di Torino nella quale lavoro – ogni anno a Torino si scrivono 170 mila fascicoli all’interno dei quali vi sono attività di intercettazione soltanto per lo 0,2 per cento del totale. Allora dove sono tutti gli italiani intercettati? Dov’è quel grande fratello di cui disinvoltamente si favoleggia. Nel 2008 sono stati 5 mila. Ma attenzione! Non vuol dire 5 mila persone intercettate vuol dire 5 mila telefoni complessivamente controllati perché sappiamo benissimo che ogni soggetto può avere a disposizione molte schede.
Le spese: si dice spendete troppo. A parte che se si spende tanto è perché c’è tanta criminalità, tanta illegalità da fronteggiare e questo strumento è indispensabile per fronteggiarla adeguatamente. Bè ma anche qui si sono fatte cose importanti che non vengono mai dette, anzi vengono cancellate. Ancora una volta con riferimento alla procura di Torino in 5 anni le spese sono diminuite del 75 per cento, incrementando i livelli di sicurezza e sempre rispettando i requisiti prescritti dal garante della privacy. Allora le cose funzionano! Quantomeno possono ottimamente funzionare o sempre meglio funzionare.
Blog: In termini di numeri quante intercettazioni in meno si potranno fare a Torino?
Giancarlo Caselli: E’ venuto fuori un dato complessivamente considerando il lavoro dell’intero ufficio che vedrà ridurre almeno del 50 per cento il numero delle intercettazioni. Almeno la metà di coloro che attualmente riusciamo a individuare come responsabili la faranno franca, e attenzione, ho sempre parlato di individuazione di colpevoli.
Le intercettazioni molte volte servono anche per scagionare gli innocenti che sono stati ingiustamente accusati sembra invece che i cittadini italiani siano in preda a una sorta di ipnosi malefica. Supponiamo che qualcuno del governo della maggioranza vada all’Ordine dei medici e dica: voi avete le radiografie, da domani non le adoperate più perché sono invasive. Limitatevi a battere con le nocche sulla schiena del paziente a fargli dire 33. Se succedesse questo ci sarebbe una rivolta generale, leghisti, democratici di sinistra, berlusconiani, finiani, uomini e donne, giovani e vecchi di tutte le appartenenze culturali, politiche, sociali, geografiche si rivolterebbero perché con la salute non si scherza.
Qui sta succedendo un po’ la stessa cosa. Dalla sicurezza sanitaria passiamo alla sicurezza sociale. Con questo progetto è come se qualcuno andasse dalle forze dell’ordine della magistratura e dicesse: voi avete le intercettazioni, mezzo incisivo e potente di accertamento della verità, scordatevele! Da domani tornate ai vecchi sistemi, la soffiata di qualche confidente della Polizia o dei Carabinieri perché? Perché sono invasive anche queste.
Per quanto riguarda la sicurezza sociale tutto sta passando, ripeto, nell’indifferenza generale. Anche questo secondo me è preoccupante.

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