A Milano si sono svolte le Primarie del Pdmenoelle. C’era la pioggia, non c’erano i votanti. solo 90.000 persone, l’equivalente di un quartiere semiperiferico. Si sono confrontati quattro signori il cui comune denominatore erano i capelli bianchi e un ricco passato. Ha perso l’architetto di Ligresti, Stefano Boeri, candidato (con linearità e coerenza) dalla sinistra del cemento e del nucleare sicuro, ma anche di EXPO 2015 e dei grattacieli di City Life. Le urne erano presenti anche dal parrucchiere Coupe de Cheveux in via Correnti 19, tra un colpo di sole e un riccio ribelle, dove ha votato per primo un sedicenne. Ma questi sono dettagli.
La cosa STUPEFACENTE è che i milanesi hanno potuto scegliere solo delle facce, non il programma. Le Primarie dei faccioni. Elezioni posticce di leaderini. Ai cittadini va presentato, spiegato, il programma nei minimi particolari, nelle motivazioni, nei vantaggi. L’elettore deve poter votare il programma, non un volto, ed essere messo in grado di controllare la sua attuazione attraverso la Rete. Non ha alcun senso presentare faccioni sui manifesti di persone dello stesso raggruppamento se poi il programma è lo stesso con differenze (se esistono) bizantine, impercettibili. Chi vota alle primarie vota uno slogan, la fotografia di un signore o di una signora, di solito la migliore della loro vita, un cartellone pubblicitario. Questa è democrazia? Il cittadino è trattato come un materiale inerte, una persona senza cervello. Le primarie i partiti se le facciano in casa, chiedano agli iscritti di votare il Franceschini o il Bersani di turno e non sprechino i soldi e gli spazi pubblici per prendere per i fondelli gli italiani. Non possiamo decidere cosa deve fare il politico, il nostro dipendente, ma ci è data la possibilità di scegliere tra una rosa di nomi che faranno esattamente le stesse cose, decise dal partito o dalle logiche di appartenenza, come gli inceneritori.
Il MoVimento 5 Stelle non farà primarie sui nomi di “candidati leader” delle proprie liste comunali o regionali. Il portavoce della lista sarà scelto dalla lista al suo interno. Nel caso più liste si presentino in un Comune o in una Regione, solo allora si farà una votazione on line da parte degli iscritti in quel Comune o in quella Regione. Va eletto il programma, non un leader che non esiste. Quando gli italiani lo capiranno sarà sempre troppo tardi. Le Primarie sono operazioni di facciata, anzi, di faccioni.
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