In settembre i boschi diventano poligoni da tiro, gli animali selvatici bersagli, carne da macello, non creature. Clicca il sito: “Caccia il cacciatore” per fare un esposto, il prossimo bersaglio puoi essere tu.
“Oggi pomeriggio dopo pranzo, anche se nuvoloso quasi pioggia, sono uscito con il cane per una breve passeggiata intorno alla borgatina di montagna, dove vivo con Donna e tre figli, e lavoro. Nei boschi l’aria era umida e profumata e la natura calma mi avvolgeva in un abbraccio naturale… a trecento metri da casa in un sentiero scorgo tre individui che a prima vista sembravano cercatori di funghi ma guardando più attentamente ho scorto in spalla ad ognuno un fucile…. loro salivano e io tagliavo in piano… poco dopo li ho persi di vista ma ancora più avanti stringendo nel canalone ne ho sentito altri nel versante opposto che d’accordo con gli altri di prima stavano chiudendo la strada ai caprioli per poterli colpire. Ad un tratto a circa 70/80 metri in linea d’aria da me esplode un colpo di fucile che mi spaventa. Pochi secondi dopo ci precipita incontro un maschio di capriolo che ci rasenta a pochi metri con il terrore negli occhi che svanisce nel bosco. Ebbene a quel capriolo abbiamo allungato e spero salvato la vita perchè quei primi tre assassini, per via della nostra presenza, sono saliti di 70/80 metri e noi abbiamo inconsapevolmente creato un corridoio dove il capriolo è potuto passare. A quel punto mi sono reso conto che stavo andando in mezzo al tiro incrociato e ho fatto dietrofront con nel cuore una rabbia e una tristezza che non mi sono ancora passati, aumentati dal fatto che dopo pochi minuti sono rieccheggiati altri spari nella zona che avevo lasciato e altri più a valle. Tutto questo vicinissimo alla strada asfaltata che porta ad una altra borgata dove una allegra famiglia con due bambini stava facendo una salutare e sana passeggiata tra uomini armati e animali ammazzati. Concludo dicendo che questi assassini in poltrona, senza anima nè cuore nè cervello, uccidono questi pochi animali bellissimi che non provocano nessun danno ma rendono completo un habitat dove qualcuno come me sopravvive proprio mantenendolo naturale. Non è giusto proprio!”. Bonato Ciro Paolo
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