Il TIME ha dedicato una copertina a Aisha, una ragazza afgana mutilata del naso e delle orecchie dai talebani per aver abbandonato la sua casa (i talebani in seguito hanno negato di essere stati i carnefici, ndr). I nostri soldati sono in Afghanistan anche per questo, per portare la civiltà a menti ottenebrate dal fanatismo religioso Una missione di Pace e di Civiltà mentre in Italia è in atto una macelleria sociale sulle donne. Si uccidono più ex fidanzate alla volta, si investe la moglie con la macchina, si accoltellano compagna-sorella-suocera, tutte insieme, si uccide a pugni per rabbia la prima donna che si incontra per strada, si affoga la fidanzata nella vasca da bagno, si butta dal balcone l’amica, si seppellisce viva l’amante. I più sobri si limitano a sparare con una pistola regolarmente denunciata. Al maschio italiano la fantasia omicida non manca.
L’assassinio di una donna è normalità, notizia quotidiana da sorseggiare con il caffè al bar. Nessun soldato dell’ONU o della NATO interverrà per salvare dagli orchi italiani una donna. Nessuna prima pagina del TIME sul massacro rosa del Bel Paese. Le Morti Rosa sono oggetto di dotte analisi nelle terze pagine dei giornali, argomenti per discussioni sociologiche e letterarie, per studi sulla depressione maschile, sulla contrapposizione uomo/donna, sulla società consumistica, sul maschio senza più sicurezze. A morire è però sempre la donna tra le mura di casa o in mezzo a una strada dove viene costretta dai suoi aguzzini. E’ una mattanza. La caccia alle streghe si è evoluta dal rogo alle mille e una morte.
L’Italia non ha mai avuto una donna alla presidenza della Repubblica o del Consiglio, i parlamentari sono da sempre in assoluta maggioranza uomini. I manager delle grandi industrie sono uomini con poche eccezioni, lo sono i responsabili delle principali Istituzioni che contano, delle grandi banche, di tutti gli apparati militari e paramilitari, dei maggiori quotidiani. La donna ha una paga inferiore. è licenziata se aspetta un bambino. La donna oggetto è ovunque, rappresentazione di una società malata: dai culi della televisione alle tette delle riviste, al lettone di Papi. Rifiutarsi ai desideri del vicino, dell’amico, del marito è un’offesa che va lavata con il sangue. In Italia è stato abolito il delitto d’onore, è rimasto il delitto, ma senza l’onore.
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