“I professionisti della richiesta al presidente della Repubblica di non firmare spesso parlano a vanvera. Per il resto non ho nulla da aggiungere“. Questo il monito di Giorgio Napolitano nel giorno dell’approvazione della legge bavaglio al Senato. Non si può dire che Morfeo manchi di coerenza. Lui firma sempre, è chi gli chiede di non firmare che parla, appunto, a vanvera. Resta però il senso di naufragio della democrazia, di una zattera Italia senza riferimenti, ancorata a un ultraottantenne per non affondare. Coloro che oggi si indignano in Parlamento, tranne pochissime eccezioni, sono gli stessi che hanno consegnato l’Italia a Berlusconi, che gli hanno regalato le concessioni televisive e permesso ogni conflitto di interessi. Che hanno tollerato Dell’Utri e Cuffaro in Parlamento e ridotto a mercimonio ogni azione politica e economica, dalla Bicamerale allo Scudo Fiscale. Se l’azione di governo fa ribrezzo, quella della cosiddetta opposizione fa ancora più schifo. I pdimenoellini che sono usciti dall’aula per non votare ci rimangano per sempre, nessuno noterà la loro assenza.
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