(08:17)
Oggi l’arresto di Balducci presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici e le dimissioni di Bertolaso. Ieri le dichiarazioni di Ciancimino sulla nascita di Forza Italia con la benedizione di Provenzano. Nulla ci turba. Il Paese è in uno stato di trance onirica. L’Italia è un Paese senza gravità, che sfida le leggi della fisica. Leggero. Qualunque cosa succeda ha un’importanza relativa o nessuna importanza. L’italiano non pensa, funziona. Quello che è vero ora sarà falso domani e viceversa. In una sequenza senza fine. L’italiano non si fida di nessuno e prima di tutto di sé stesso. Quando qualcuno lo inganna è soddisfatto, ha l’ennesima conferma delle sue intuizioni. Questo vale anche per ciò che lo riguarda. Se sbaglia, si perdona subito. Le scuse più varie, con le quali è abituato ad autoassolversi dalla nascita, non gli mancano, dalla (sempre benedetta) “mancanza di alternative” a “lo fanno tutti“.
L’italiano vive in un luogo che chiama Italia o, se audace, Patria. In realtà non ne conosce la Storia e neppure la geografia. Sa quello che deve sapere. Il resto lo impaccia, lo vincola, lo trattiene al suolo. La mafia, il potere del clero, la massoneria deviata sono argomenti che gli danno l’orticaria. Se milioni di persone votano Berlusconi una ragione ci sarà. Se lui non la conosce non è importante. Basta che la sappiano gli altri. E’ un eterno fanciullino che gioca con balocchi da grandi come un SUV o una escort quando se li può permettere, e se non può è capace di minacciare (solo minacciare) la rivoluzione.
Chi ne conosce l’indole lo può controllare con facilità. Non è, come si pensa, indisciplinato o anarchico. Regalategli uno scacciapensieri e lo farete felice. La parola che più odia è responsabilità, se qualcuno lo solleva dalle sue responsabilità può diventare Duce, presidente del Consiglio o sindaco di Salerno. Chi invece (la solita eccezione che conferma la regola) vuole prendersi delle responsabilità è pericoloso, ed è giudicato come un vero e proprio irresponsabile. L’italiano non è asociale, di fronte a uno scempio ambientale o a un furto verso la collettività si indigna in modo sufficiente per richiedere ad alta voce l’intervento delle autorità competenti. Del resto, se non intervengono loro perché dovrebbe farlo lui? Se il Parlamento nega l’arresto di Cosentino ci sarà un motivo. La piazza è sterile, perché sbracciarsi all’aperto per i nostri diritti? Meglio affidarsi a un segretario di partito. Uno qualunque con la garanzia che comunque nulla cambierà. L’italiano vota di pancia, non di testa. Se lo stomaco rimane pieno, il voto era giusto. Non canta l’Inno di Mameli, ma “Volare” di Domenico Modugno. “Poi d’improvviso venivo dal vento rapito, e incominciavo a volare nel cielo infinito…“.