La persona dell’anno è, senza alcuna discussione, il debito pubblico italiano. E’ cresciuto più dell’economia, dell’inflazione, degli stipendi. Ha superato i 1.800 miliardi di euro a ottobre, poi, a novembre, ha preso un po’ di respiro e si attestato a 1.783 miliardi prima delle feste natalizie. Nel 2010 è pronto a ripartire e a stupire tutti. Nessuno sa dove potrà arrivare. Chi si è azzardato a fare delle stime è sempre stato sorpassato dalla realtà. Il 2009 si chiuderà con una previsione di circa 140 miliardi di debito pubblico in più rispetto a fine 2008, terminato con 1.664 miliardi. Ogni italiano ha un debito, contratto per lui dallo Stato, di circa 30.000 euro. Una famiglia di 4 persone cumula 120.000 euro. Per pagarli, dovrebbe sottoscrivere un mutuo ventennale. Tremorti ci ha indebitato nel 2009 di quasi un miliardo in più ogni due giorni. Come ha speso questa cifra colossale? Insomma, dove sono finiti i soldi? Nessuno lo sa con certezza. A fine novembre il saldo del Tesoro tra entrate e spese correnti era di meno 74 miliardi. La spesa è aumentata di 44,8 miliardi sullo stesso periodo del 2008. Le entrate fiscali sono calate del 3,4% in un anno, le spese sono salite dell’11,1%. Una gestione da economista folle che nessun padre di famiglia applicherebbe al suo bilancio familiare. Il nostro debito pubblico va valorizzato, nessun politico ne parla volentieri, ma è tra i primi del mondo. Il debito cresce e il PIL diminuisce? Nessun problema, il debito diventa PIL. L’Italia è uno tra i primi produttori di debito e lo esporta ovunque. Tremorti ne ha piazzato una non modica quantità nel suo ultimo viaggio in Cina. Chi possiede il debito di una persona può condizionarla e, se il debito è alto, ne diventa il padrone. Lo stesso avviene per gli Stati, ma chi possiede il nostro debito? Chi è il nostro padrone e può condizionare, ad esempio, la nostra politica estera o quella economica? A queste domande l’indebitato, il cittadino comune, non ha risposta. Semplicemente non si sa. Prima dell’euro per riequilibrare i conti dello Stato si usava l’inflazione della moneta. Il potere di acquisto diminuiva e si diventava tutti più poveri. Ora, che non è più possibile, si aumenta il debito fino al default. Perché è ovvio che anche un debito di robusta costituzione come quello italiano non può crescere per sempre. Ma, oggi, il debito italiano nel mondo è il nuovo Made in Italy, se ci riflettete è spettacoloso, una produttività da brianzoli d’altri tempi. L’Italia produce mezzo miliardo al giorno di debito da esportazione. Il debito pubblico è la prima industria del Paese e non può che crescere! Alla catastrofe con ottimismo.
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