Un uomo uccide a colpi di sedia una donna. L’omicidio avviene nella villetta dove la vittima viveva con il marito e la figlia di sette anni, entrambi fuori casa. L’assassino viene subito rintracciato. Nel 2009 picchiò e puntò un coltello alla gola della sua ex fidanzata, e per questo è ora sotto processo. Senza un lavoro è stato accolto in un collegio di gesuiti che si occupa di servizi per anziani e disabili dove faceva l’inserviente. Marianna si dedicava ad attività sociali e la sua condotta è sempre stata irreprensibile. Frequentava la parrocchia e il collegio dei gesuiti, era molto religiosa. L’assassino interrogato dai Carabinieri ha detto di essere stato il suo amante per cinque mesi e di averla uccisa perché voleva lasciarlo. La parola di un miserabile è stata diffusa immediatamente come vera dalla stampa. Marianna, il nome della donna se l’è cercata insomma. Chi ha diffuso le dichiarazioni del carnefice? Perché ha potuto farlo? I giornali si sono scatenati come iene eccitate dall’odore del sangue sulla presunta tresca amorosa. “MADRE MASSACRATA A SAMARATE – L’AMANTE L’HA UCCISA CON UNA SEDIA”, Provincia di Varese. “VARESOTTO: MASSACRATA DALL’AMANTE CHE VOLEVA LASCIARE”, Agi. “Omicidio di Samarate, tra l’assassino e la vittima c’era una relazione“, Nanopress. “Ad uccidere Marianna il suo amante Domenico Cascino“, Usignolo News.”VARESE IL KILLER DI MARIANNA NON SI RASSEGNAVA ALLA FINE DELLA RELAZIONE”, corredato da “Ma tra i due era nata una relazione. Si trovavano in posti romantici, andavano a passeggio lungo il Ticino, e diverse volte lui era andato a casa di Marianna“, Corriere della Sera. “Choc nel Varesotto. Massacrata dallamante che voleva lasciare“, Il Giornale.
Due giorni dopo i primi dubbi, intervengono le amiche della donna “su di lei solo calunnie“, una criminologa spiega che la relazione è frutto della fantasia e padre Alfredo Imperatori, fondatore di Iris Televita, il servizio per il quale lavorava Marianna da più di dieci anni dichiara che non c’è nessuna evidenza di un rapporto che non fosse di amicizia e chiede all’omicida di dire la verità. Di vero rimane solo il massacro di una donna prima e dopo la sua morte.
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