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A Milano ieri c’era la nebbia. I giornalisti della carta stampata tranne rarissime eccezioni non hanno visto almeno ventimila persone stipate sotto la Madonnina, anche quelli che danno quotidianamente lezioni di democrazia e giustizia agli altri sono stati ciechi e sordi, ma sempre attenti ai loro riferimenti elettorali. Voi mi direte: “Ma che ci frega, c’è la Rete!“. Invece mi frega e molto che l’informazione sia morta e sepolta per coloro che non possono accedere alla Rete. Decine di milioni di persone. Mi frega e molto che i giornali siano sovvenzionati da 330 milioni di euro sottratti alla comunità, alle scuole, alla sanità per mantenere dei cialtroni a pagamento. Mi frega e molto che i giornali accettino pubblicità da società senza alcuna credibilità e che spesso e volentieri questi soldi diventino “la paga del silenzio“. Non puoi attaccare la banca o l’impresa che ti paga parte dello stipendio. Non è necessario che il direttore ti dica nulla, lo sai già, ometti, cuci, tagli e non fai capire un cazzo ai lettori.
Senza finanziamenti pubblici e senza la pubblicità delle lobby questi fogli inchiostrati di melma chiuderebbero in una settimana. Il danno che producono alle regole democratiche è enorme.
Il blog in sette anni ha promosso solo un’azienda di pannelli fotovoltaici e ad alcuni libri di cui ho condiviso il contenuto. Sette anni… Nessuna lobby mi ha proposto un euro, anche perché avrei rifiutato. La tua credibilità va a farsi fottere se attacchi l’ENI per le centrali nucleari e la sponsorizzi con un banner sul sito. E sono contento così. Va bene, però mi incazzo se le agenzie fanno solo le foto di una piazza vuota prima del mio comizio e di un mio primo piano, come a Varese. La piazza era piena, ma le foto testimoniano il contrario. E’ un mio preciso dovere far togliere ogni finanziamento ai giornali. Un cittadino non deve pagare per sentirsi raccontare delle balle o per leggere le opinioni di editorialisti autoreferenziali. I giornalisti vogliono farlo? Si paghino da soli il biglietto. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.