“Al Console Generale Signor Francesco Catania,
il 13 dicembre mi sono recata presso gli uffici del Consolato a Stoccarda per richiedere un certificato di residenza all’estero da allegare alla documentazione relativa alla mia candidatura alle politiche. Un impiegato mi consiglia telefonicamente di portare un non ben specificato “Aufenthaltserlaubnis-Bestätigung-Bescheinigung” e così lo porto. Ma non basta. Occorre anche un “Meldebestätigung“. Faccio presente all’impiegata di aver percorso 100 Km e di aver perso una giornata di lavoro, ma non serve: devo tornare. Ma non posso permettermi di perdere un’altra giornata di lavoro. L’impiegata avrebbe ottenuto conferma della mia residenza attuale, semplicemente contattando telefonicamente il Comune in cui sono registrata (sono regolarmente iscritta all’AIRE). Purtroppo un’altra collega le ha fatto presente di “non essere al nostro…” (frase non completata: “servizio“? “comodo?”). L’impiegata preferisce così discutere mezz’ora con il suo superiore e naturalmente al suo ritorno la risposta è “no“.Mi arrendo. Una giornata di lavoro persa e 200 Km percorsi inutilmente. Egregio Signor Console, insegno lingua e cultura italiana da più di 20 anni in diverse istituzioni pubbliche e private tedesche, sono socia della Società Italo-Tedesca di Karlsruhe ma non riesco proprio a sentirmi rappresentata dalla Sua Istituzione, né come cittadina italiana, né come cittadina europea. Vorrei concludere questa mia inviando anche un caldo abbraccio italiano alla signora sulla sedia a rotelle che quel giorno aspettava impotente ed umiliata in fondo alle scale non essendo in grado di raggiungere il piano superiore.” Loredana Quinterno
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