Orti sovversivi
(18:48)
“La patata è anarchica e il fagiolo bombarolo. La carota è da sempre un’arma non convenzionale. Il pomodoro e il carciofo sono insurrezionalisti. Il peperone è comunista. L’orto è l’ultimo schiaffo al Potere. L’orto è sovversivo!”. Beppe Grillo
“Quando incoraggiamo la gente a coltivare parte del proprio cibo la stiamo incoraggiando a prendere il potere nelle proprie mani. Potere sulla propria dieta, potere sulla propria salute e potere sul proprio portafogli. Penso che questo sia veramente sovversivo perché stiamo dicendo di sottrarre quel potere a qualcun altro, ad altri soggetti sociali che attualmente hanno potere su cibo e salute.” Roger Doiron
Discorso di Roger Doiron, fondatore di “Kitchen Gardeners International” una rete non profit composta da 20.000 persone in 100 Paesi.
Coltivare un orto sovversivo (espandi | comprimi)
“Il mio nome è Roger Doiron e coltivo un piano sovversivo. È così sovversivo infatti che ha il potenziale per modificare radicalmente l’equilibrio di potere non solo nel nostro paese ma in tutto il mondo. Riconosco che le mie parole vi suonano.. vi suonano leggermente alla Doctor Evil, lo posso comprendere, ma, credetemi, abbiamo davvero poco in comune. I suoi piani segreti parlano solo di distruzione e segretezza mentre i miei piani parlano di creazione e apertura Infatti, il mio piano può funzionare se lo condivido con più gente possibile. Ed ora lo condivido con voi, ma mi dovete promettere che lo condividerete a vostra volta con altri. Quindi eccolo qua! Non c’è niente di particolarmente radicale o rivoluzionario in un prato. Ma comincia a diventare interessante quando lo trasformiamo in un orto. Suggerirei a tutti voi che l’orticoltura è un’attività sovversiva. Pensate al cibo come a una forma di energia. È ciò che ci alimenta e allo stesso tempo una forma di potere. E quando incoraggiamo la gente a coltivare parte del proprio cibo la stiamo incoraggiando a prendere il potere nelle proprie mani. Potere sulla propria dieta, potere sulla propria salute e un po’ di potere sul proprio portafogli. Penso che questo sia veramente sovversivo perché stiamo anche, necessariamente, dicendo di sottrarre quel potere a qualcun altro, ad altri soggetti sociali che attualmente hanno potere su cibo e salute. Pensate a quali possano essere questi soggetti. E guardate anche all’orticoltura come a una sorta di salutare droga di passaggio, potremmo dire, ad altre forme di libertà alimentare. Poco dopo aver iniziato a coltivare gli ortaggi, dici: “Hey, ora ho bisogno di imparare come cucinarli… poi potrei voler imparare a conservare gli alimenti o a cercare il mercato contadino locale nella mia città”. L’altra cosa che accade piantando un orto, specialmente davanti alla Casa Bianca in un prato soleggiato a sud, è che non sai chi potresti influenzare! Non sono proprio sicuro di quale influenza abbia avuto l’orto della mia casa bianca sulla First Lady, ma posso dirvi che lei mi ha molto influenzato da quando ha piantato il suo. Ora, non è qualcosa che va di moda. Capisco che siamo di ambiti completamente diversi e non voglio competere, ma di certo mi ha spinto a pensare molto più in grande il ruolo che voglio avere nel movimento degli orticoltori. Questo è più o meno ciò a cui aspiravo. Modesto, eh? Inizio col mostrarvi un video molto breve che ho prodotto per voi, che il mio migliore sforzo per riassumere la storia della gastronomia in circa 15 secondi. La storia della gastronomia. È una piccola clip divertente e lo sarebbe anche di più se non fosse tragica e , per una volta, vera. La realtà è che ci troviamo nel bel mezzo di un’epidemia di obesità che non è limitata al nostro paese, ma si sta diffondendo in tutto il mondo proprio ora. E, in una specie di universo parallelo, vediamo che anche la fame è in aumento e che ne soffrono oltre 900 milioni di persone. È tre volte la popolazione degli Stati Uniti. Allo stesso tempo, i prezzi del cibo nel mondo stanno aumentando mentre la popolazione mondiale sta crescendo e si avvia a raggiungere i 10 miliardi di persone.
Più cibo con meno petrolio, acqua, tempo (espandi | comprimi)
Sappiamo che la popolazione sta aumentando e molti di noi si rendono conto che sta anche cambiando. Dal 2007 è avvenuto un passaggio fondamentale: da un mondo principalmente rurale a uno principalmente urbano e questo ha implicazioni sul modo in cui sfameremo queste persone, sugli approvvigionamenti di cibo nelle città. Ora, immagino che ci sia qualche fan di Stephen King tra il pubblico presente, ed io sono uno di loro, ma posso dirvi che non ho mai letto niente di più spaventoso di questo. Ed è la statistica che dice che per permettere la crescita della popolazione dovremo coltivare più cibo nel corso dei prossimi 50 anni, di quello che abbiamo coltivato nel corso dei 10.000 anni passati. Ora, ciò che rende questo ancora più impegnativo, è che avremo bisogno di coltivare tutto questo cibo con meno. E quando dico meno, intendo un certo numero di cose, meno petrolio, per esempio. I geologi più rispettati credono che abbiamo già raggiunto il picco della produzione di petrolio mondiale. Ora potreste pensare che non ci sia un collegamento fra petrolio e cibo, invece di fatto ce n’è uno molto forte. Ci vogliono 10 calorie di energia da combustibili fossili, nel nostro sistema alimentare altamente industrializzato, per produrre una caloria di energia alimentare. Abbiamo anche bisogno di coltivare più cibo con meno terra coltivabile. Qui, la pressione differisce da un posto all’altro. Nel sud del mondo vediamo la desertificazione mentre nel nord ovest vediamo. Dobbiamo anche coltivare più cibo con minore stabilità climatica e minore diversità genetica. Abbiamo bisogno delle nostre varietà genetiche perché sono una specie di polizza di assicurazione contro il cambiamento climatico. Oggi abbiamo già sentito il consiglio di non mettere tutte le uova in un cestino, ma dovremmo fare la stessa cosa Avremo bisogno anche di coltivare più cibo in meno tempo. Non sto semplicemente parlando della bomba ad orologeria costituita dalla crescita demografica, mi riferisco alla quantità di tempo che noi tutti abbiamo per portare un pasto decente a tavola. E quei 31 minuti là non sono arbitrari. È la quantità media di tempo che le famiglie americane dedicano a preparare i pasti, mangiare e ripulire ogni giorno. 31 minuti. Quindi, in quei minuti è compreso il tempo che ci servirebbe per coltivare il cibo, giusto? E penso che sia necessario farlo, ma questo significherà che da qualche parte, lungo la strada, dovremo rinunciare a qualcosa. Ci dovremmo prendere una specie di vacanza per fare ciò … sapete: è tempo di lasciare la città o addirittura forse di lasciare il pianeta. Ma dove andiamo? Dove andiamo se abbiamo un solo pianeta? E dove andremo quando viaggiare sarà difficile? Bene, se avete ascoltato i nostri leader politici nel corso degli anni, dovremmo semplicemente andare a fare shopping, giusto? Perché abbiamo questa incrollabile che possiamo comprare la nostra via d’uscita da qualsiasi problema. Ma la realtà è qualcosa di diverso. Non risolveremo i nostri problemi di cibo e di salute semplicemente passando dalla Coca-Cola tradizionale a qualche futura imitazione “verde“. All’industria alimentare piace farci credere che possiamo dare ai nostri figli tutte le vitamine, i minerali e tutte le sostanze utili a costruire il sistema immunitario di cui hanno bisogno solo continuando a mangiare le merendine ai cereali. La realtà è molto diversa. Ora, quello che sta diventando ancora più fastidioso ultimamente è che anche il cibo che dovrebbe essere salutare non sempre lo è. E credo che stiamo perdendo fiducia nel nostro sistema alimentare. Più diventa grande e più diventa complesso. Abbiamo visto questo più e più volte. Questa è un’immagine dell’ultima epidemia di E-Coli, in questo caso in Europa, e si pensa che sia partita dai germogli dei fagioli. Quindi ora soffriamo di questa specie di dilemma del consumatore. Abbiamo tanti alimenti diversi, nei grandi negozi di generi alimentari, ma ci fidiamo sempre meno di questi prodotti. Ed abbiamo meno fiducia nei soggetti che mettono quei prodotti sugli scaffali. Credo che abbiamo la necessità di ridefinire ciò che è il buon cibo. A Berlino, in Germania, qualcuno coltiva ortaggi nei carrelli della spesa, abbandonandoli in giro. Sono patate. Ma oltre a ridefinire cosa sia il buon cibo, abbiamo la necessità di ridefinire i nostri spazi vitali. Al posto di vedere questo come un cortile, ripensiamolo come un servizio di fruttivendolo fai-da-te. Infatti questo è il mio cortile ed è così che l’ho immaginato. Ecco in cosa abbiamo trasformato il nostro cortile. E penso che il messaggio chiave sia questo: gli orti producono buon cibo! E quando dico buon cibo, intendo un certo numero di cose diverse. Intendo cibo sicuro, salutare, che è assolutamente magnifico e delizioso.
Gli orti crescono bambini e famiglie sane (espandi | comprimi)
Un altro messaggio importante è questo: gli orti crescono bambini e famiglie sane. Nell’economia attuale la chiave per far passare questo messaggio è, gli orti aiutano le famiglie a risparmiare. Rispetto a ciò, fidatevi tranquillamente delle mie parole, perché, un paio di anni fa, oltre a tritare gli ortaggi con mia moglie abbiamo tritato numeri. Ed abbiamo scoperto che alla fine, abbiamo risparmiato oltre 2000 dollari coltivando il nostro cibo. Voi,ora, potreste chiedere: se gli orti producono tutte queste belle cose, come facciamo a farne di più? Questa infatti è la domanda che la mia organizzazione “Kitchen Gardens International” si sta chiedendo e alla quale sta rispondendo. E la nostra risposta è essenzialmente questa: avremo bisogno di far leva sulle risorse ed il potere che abbiamo, gli orti e gli orticoltori che ci sono in modo da stimolarne di nuovi. E, come ho detto prima, non possiamo mai sapere chi potresti ispirare Ora, se questa campagna ha avuto successo penso.. sapete..non è solo perché abbiamo una First Lady visionaria che ha preso residenza alla Casa Bianca, e che certamente è stata una componente importante, e non è solo perché qualche chef o autore celebre ha ritenuto questa una buona idea da mettere in pratica. Penso che, alla fine, è stato reso possibile dal fatto che molti volevano che accadesse. C’è stato un movimento che lo ha reso possibile. La mia organizzazione ha cercato di canalizzare un po’ di quell’energia del movimento e l’ha diretta verso… Ed abbiamo avuto molta fortuna nel far arrivare il messaggio all’esterno ai media, abbiamo avuto una petizione su Facebook, 110.000 firme, abbiamo avuto immagini e video virali ed abbiamo fatto cose un po’ folli, come mettere simbolicamente il prato della Casa Bianca in vendita su eBay. Ma abbiamo bisogno di fare anche di più, e quello che cerchiamo di fare nella mia organizzazione, è di mettere in contatto la gente in rete, ma anche di metterla in contatto di persona. Questa è un’immagine da una piccola vacanza che abbiamo chiamato “Giornata Mondiale dell’Orto” che facciamo alla fine di agosto ogni anno ed è un modo per far stare insieme le persone negli orti e per imparare a vicenda. Per vivere l’orto come un’esperienza comunitaria. Abbiamo anche bisogno di crescere la prossima generazione di orticoltori e lo stiamo facendo negli Stati Uniti e all’estero. Ma c’è ancora tantissimo da fare e penso che questa immagine colga dove abbiamo bisogno di andare. Abbiamo bisogno di una mappa. Ho scelto quest’immagine per una ragione, abbiamo una bici-orto a sinistra e una mappa dell’Olanda a destra. Sono stato in Olanda all’inizio di quest’anno e sono rimasto assolutamente meravigliato dalla quantità di bici sulle strade. Il 26% degli spostamenti in Olanda e questo mi ha fatto pensare: come potremmo far accadere questo in termini di cibo e orti? Come possiamo ottenere il 26% di tutti i prodotti dagli orti di casa? Potrebbe sembrare tanto, perché probabilmente ora siamo al massimo al 2%. Ma considerate che all’apice del movimento degli orti vittoriani, nel secolo scorso, il 40% di tutti i prodotti venivano dagli orti. Possiamo tornare a farlo! E penso che questo sia un buon inizio, sicuramente di grande ispirazione ed è di fatto una specie di istantanea dell’aspetto che avevano gli orti quando sono stati fatti all’inizio della primavera, molta diversità, molte colture sane. Tuttavia, questa non è una buona rappresentazione della nostra politica agricola federale. Se dovessimo prendere questo modello, e sovrapporlo alla nostra politica agricola federale, otterremmo questo: miliardi e miliardi di dollari che vanno a sostenere solo una manciata di colture, con quel pochino in alto di frutta e verdura. Questo è scandaloso, scandaloso. Penso che un punto strano dal quale potremmo cominciare è il codice fiscale.
Una politica di incentivo alla coltivazione di orti (espandi | comprimi)
Stiamo usando tutti il codice fiscale per incoraggiare il trasporto e le case verdi, perchè non usarlo per il cibo “verde“? Stiamo parlando di un nuovo pacchetto di incentivi, perché non estenderlo agli orti? Perché no? Che cosa c’è ancora da fare?, abbiamo bisogno di agire localmente ed abbiamo bisogno di accertare che gli orti siano legali. Questo è un orto illegale, o almeno lo era. E’ stato fatto nel Michigan all’inizio dell’anno da una donna, madre di 4 figli, che per poco non ha dovuto scontare una sentenza a 93 giorni di carcere per aver coltivato un’orto di fronte a casa. Ok? Abbiamo ancora leggi del 20° secolo, dobbiamo aggiornare il nostro codice alle realtà che abbiamo di fronte adesso. E dobbiamo anche scoprire nuovi modi per portare la gente negli orti, persone che non hanno cortili. Penso che abbiamo anche bisogno di lasciare gli orti imprenditoriali e liberi. Sono felice di come come la nostra tenuta stia aprendo la strada in questo settore. All’inizio dell’anno, in alcune grandi città sono passate leggi sulla sovranità alimentare. Ciò permette ai loro residenti non solo di coltivare cibo dove vogliono, ma anche di venderlo come vogliono e a chi vogliono. Penso che questo sia un incentivo Ci sono tantissimi orticoltori là fuori che potrebbero essere interessati ad aumentare la produzione, se potessero, se avessero un incentivo finanziario. (Dove sono i ragazzi) l’attuale composizione del movimento e se il movimento fosse un film il titolo sarebbe “Dove non ci sono i ragazzi” Qualcuno si prenda l’incarico, ragazzi! Non è giusto nè onesto che il peso di questa responsabilità di sfamare il nostro paese e il mondo debba gravare sulle donne. E sfido le donne a trovare modi creativi e intelligenti per portare gli uomini negli orti. Forse indossando un costume da bagno? Ma oltre a questo, penso che abbiamo bisogno di riesaminare le infrastrutture che abbiamo in opera per gli orti. Penso che abbiamo bisogno di creare nuove infrastrutture e questa è una delle cose sulle quali sta lavorando la mia organizzazione. Un’infrastruttura di comunicazione, con base locale che consenta agli abitanti della stessa zona di connettersi l’un l’altro e di aiutarsi a vicenda. Penso che questo ci manchi al momento ma lo possiamo fare, di sicuro la tecnologia c’è. Oltre a questo penso che abbiamo bisogno di un altro tipo di infrastruttura. Sarebbe bello se ci unissimo tutti! Penso che se abbiamo imparato qualcosa dall’esperienza di TED, è che si sviluppa potere quando mettiamo insieme la gente. Penso che c’è bisogno che la gente si frequenti anche a livello locale. Ci si può ispirare ad un precedente movimento quello delle fattorie, attivo in tutto il mondo, dove gli agricoltori si incontravano tutti insieme per divertirsi ed imparare come diventare degli agricoltori migliori. Penso che ora abbiamo bisogno di una rete di fattorie suburbane. Ancora una cosa di cui abbiamo bisogno è di non perdere il lato conviviale del cibo. Il cibo è al meglio quando è delizioso Gli orti possono contribuire a riportare un po’ di quella vibrazione di una comunità. Vi lascerò quindi con un ultimo video, dove rivisito il breve video che vi ho mostrato prima, proponendovi un finale alternativo. Penso che questo finale sia ben alla nostra portata ma richiederà che noi tutti ci diamo una mossa. Ecco a voi, la nuova storia della gastronomia. La storia della gastronomia II (il seguito) Punti per l’asporto Incrementare l’accesso al cibo è la più grande sfida che abbiamo di fronte. Gli orti di casa saranno una parte chiave della soluzione e rappresentano un investimento sicuro. Ognuno di noi ha un ruolo da svolgere. Coltiva il tuo orto sovversivo adesso!” Roger Doiron
(Sottotitoli a cura di Rupo e Gigliola per Transition Italia)