So che il titolo di questo post apparirà ad alcuni paradossale ma in realtà non lo è. La Turchia è membro della Nato e larticolo 5 del Patto Atlantico prevede solidarietà e assistenza militare tra i suoi membri, secondo questi termini:
“Le parti concordano che un attacco armato contro una o più di esse, in Europa o in America settentrionale, deve essere considerato come un attacco contro tutte e di conseguenza concordano che, se tale attacco armato avviene, ognuna di esse, in esercizio del diritto di autodifesa individuale o collettiva, riconosciuto dallarticolo 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti attaccate prendendo immediatamente, individualmente o in concerto con le altre parti, tutte le azioni che ritiene necessarie, incluso luso della forza armata, per ripristinare e mantenere la sicurezza dellarea Nord Atlantica.”
VIDEO La Jihad in Europa, il ruolo della Turchia
Dopo la caduta del Muro di Berlino, larticolo 5 pareva di fatto in disuso, venendo a mancare un nemico del calibro dellUnione Sovietica, ma i recenti avvenimenti nel Vicino Oriente e, soprattutto, la follia di Erdogan lo rende di nuovo, se non attuale, perlomeno plausibile. Qualche mese fa la Turchia si è spinta a un passo dalla guerra con la Russia, scongiurata solo dal sangue freddo di Putin, mentre negli ultimi tempi lambiguo attivismo di Ankara in Siria fa aumentare le possibilità di una nuova escalation militare nella regione.
Non è assurdo ipotizzare che la Turchia entri in guerra e, presentandosi (naturalmente) quale vittima, invochi la solidarietà atlantica.
Dunque i soldati italiani, così come quelli francesi o spagnoli, potrebbero essere chiamati a morire per Erdogan.
Ne deduco due riflessioni, anzi due domande.
La prima: è accettabile che la Nato abbia tra i suoi membri un leader come Erdogan, che promuove lislamizzazione della Turchia, ha sostenuto lIsis e sta trasformando il suo Paese in una dittatura? La mia risposta potete facilmente intuirla.
La seconda riguarda la natura stessa della Nato. Di solito a interrogarsi sulla necessità del Patto Atlantico sono pensatori o partiti di sinistra, ma da qualche tempo anche alcuni osservatori liberali davvero indipendenti, avanzano più di un dubbio.
In tal senso mi ha colpito la riflessione di Michele Moor, che nella Confederazione elvetica ha i gradi di colonnello ed è ex presidente della Società Svizzera degli Ufficiali. Un conservatore, insomma; il quale in un articolo pubblicato qualche giorno fa sul Corriere del Ticino affermava:
“A 67 anni dalla sua fondazione (4 aprile 1949), il patto militare che aveva lobiettivo di arrestare lavanzata del comunismo sovietico e di garantire la difesa dei Paesi aderenti, ha progressivamente mutato la propria strategia, rendendola sempre più aggressiva e offensiva. Non è un caso che gli Stati Uniti detengano la sovranità assoluta dellorganizzazione le più alte cariche militari della NATO sono sempre riservate a ufficiali statunitensi e che i cosiddetti Paesi alleati offrano supinamente le proprie basi territoriali, nel Mediterraneo e nellEst europeo, agli interessi strategici della superpotenza.“
E ancora:
“Nello scacchiere geopolitico del Sud, la guerra contro lIsis è diventata lo specchietto per le allodole, destinato a garantire agli USA lespansione nellEgeo e sulla Libia, territorio nel quale si è pensato di avviare unoperazione militare, ufficialmente guidata dallItalia. Questa avanzata potrebbe coinvolgere prima o poi anche i paesi dellasse asiatico, in primis la Cina, per evitare che diventino partner economici della Russia. Dietro lintenzione, più volte dichiarata, di voler difendere lEuropa dalle aggressioni della Russia, si cela in realtà la volontà di espansionismo interventista che ha provocato la crisi in Ucraina“
Parole durissime che vanno dritto al punto. La Nato ha cambiato pelle e da quando intervenne in Kosovo da associazione prettamente difensiva è diventata anche offensiva vedi Afghanistan e Libia assecondando i disegni strategici di Washington.
Da qui la seconda domanda: la Nato ha ancora senso? Questa Nato è davvero nellinteresse degli europei?