Di seguito riportiamo la traduzione integrale di un articolo uscito ieri sull’Economist su Virginia Raggi, candidata sindaco del MoVimento 5 Stelle a Roma.
Anche i fan del Movimento Cinque Stelle, un gruppo politico italiano spesso descritto come populista, anticonformista e anti-establishment, non ci avrebbero mai creduto.
Così quando il video per la campagna per Virginia Raggi, 37 anni candidata a cinque stelle sindaco di Roma, è apparso on-line alla fine di febbraio, è stato uno shock. Disattivate la colonna sonora sul video della signora Raggi, in cui dichiara che “possiamo di nuovo essere una città del mondo“, e il suo vestito limpido e il messaggio politico di presentazione potrebbe essere quelli di una aspirante candidata deputata con i Democratici in America o per i Conservatori in Gran Bretagna. Un oratore di talento, la signora Raggi illustra come il secondo più grande gruppo politico in Italia sta sempre più arrivando ad assomigliare ad un partito normale.
I sondaggi continuano a dare al Movimento Cinque Stelle un quarto dell’elettorato: circa otto punti percentuali dietro il Partito Democratico (PD) di centro-sinistra e attualmente al governo, ma di dieci punti percentuali avanti rispetto al partito di destra della Lega Nord.
VIDEO Virginia Raggi a Radio Capital
A Roma, una città che ha sofferto a lungo abbandono e la corruzione a causa dei partiti tradizionali, la signora Raggi avrà una buona possibilità di successo quando si svolgerà il voto, molto probabilmente nel mese di giugno.
Il fatto che abbia avuto un video pronto prima dei suoi rivali denota sia l’importanza che Movimento Cinque Stelle da alla sua campagna sia la loro crescente professionalità.
La popolarità duratura del gruppo è tanto più notevole in vista delle recenti battute d’arresto e sconvolgimenti. In modi diversi, è il più e il meno democratico dei movimenti politici italiani. Sprezzante della democrazia convenzionale, i suoi leader ritengono che Internet offra la possibilità di ritornare ad uno stile Ateniese, la democrazia diretta in cui ogni questione politica sarebbe sottoposta a referendum on-line. All’interno del movimento, sono utilizzate votazioni online per impostare la politica e selezionare i candidati (e anche di espellere i rappresentanti eletti che non riescono a rispettare le sue regole rigide).
Ma le realtà grandi decisioni, per esempio se l’Italia debba o meno rimanere nella zona euro e simili, sono sempre state prese dai suoi due co-fondatori non eletti: Beppe Grillo, un comico satirico, e Gianroberto Casaleggio, un attivista politico e imprenditore.
Sebbene dallo scorso anno Grillo ha iniziato a concentrarsi maggiormente sulla sua carriera teatrale, la sua influenza è ancora decisiva.
Il mese scorso, quando il Senato ha discusso una proposta di legge per legalizzare le unioni civili, tra coppie dello stesso sesso, Grillo ha inaspettatamente annunciato che avrebbe dato ai senatori del Movimento 5 Stelle libertà di coscienza su una clausola che permetterebbe ai partner gay di adottare il figlio biologico dell’altro. Molti cattolici e conservatori temevano la disposizione avrebbe incoraggiato le nascite surrogate. Il Movimento ha successivamente ritirato il suo sostegno a una mozione che avrebbe consentito alla clausola di passare incontrastata. Ciò ha spiazzato il PD, che era convinto che il movimento non si sarebbe inimicato le persone omosessuali. Per il supporto il PD ha dovuto quindi passare per il centro-destra.
Il provvedimento è passato senza la sua clausola controversa.
I commentatori hanno accusato Grillo di cercare cinicamente per i voti della destra in preparazione per l’elezione a Roma. Ma il signor Casaleggio ha detto che la decisione è stata parzialmente dovuta alle “diverse sensibilità” nel Movimento. E’ molto meno radicale del governo di Syriza in Grecia o di Podemos in Spagna. Uniti da un odio per i partiti tradizionali contaminati in Italia, gli attivisti a cinque stelle sono un gruppo eterogeneo, spesso in disaccordo su questioni come la privatizzazione o l’aborto. La maggior parte sono progressiste, alcuni decisamente conservatrici. Grillo critica l’euro ed è felice di essere amico con Nigel Farage, leader dell’UKIP, il quale sta cercando far uscire la Gran Bretagna fuori dalla UE. Se vorranno diventare il partito principale del governo, tali differenze dovranno essere risolte.