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I governi mondiali sono in preda a un’allegria isterica. Hanno salvato le banche, e quindi sé stessi, e si sentono in salvo. Tutto come prima. Stimulus per macchine, CO2, cemento. Per la produzione di beni inutili che alimentano un’economia priva di senso che distrugge il pianeta. La sfilata dei G8, vestiti, pranzi, cene e cotillon si è chiusa con un nulla di fatto. I partecipanti alla parata dell’Aquila sono degli irresponsabili. Hanno deciso di non decidere. Di spostare la lancetta al 2050 per contenere le emissioni di gas serra in un aumento massimo di due gradi. Per allora Obama, Merkel, lo psiconano, Brown e consorti saranno morti. Due gradi-2050, una buona abbinata. perché non un grado nel 2020 o mezzo grado nel 2015? Questi giocano ai bussolotti con la nostra pelle. Gli interessi economici guidano i governi, non gli interessi sociali. La crisi economica è stata una grande occasione (già perduta) per ridefinire le priorità. Al cambiamento ci dovremo arrivare per necessità.
L’uomo è l’unico essere vivente che distrugge l’ambiente che gli permette di vivere. Sembra un alieno venuto dallo spazio con la missione di eliminare la vita dalla Terra. Il Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) e il Servizio di Monitoraggio Mondiale dei Ghiacciai (WGMS) producono dati e analisi sulla scomparsa dei ghiacci. I ghiacciai contengono i tre quarti dell’acqua dolce esistente. Se tutti si sciogliessero, il livello delle acque salirebbe di 65 metri. La sola scomparsa dei ghiacci in Groenlandia corrisponde a sette metri. I ghiacciai stanno evaporando sotto i nostri occhi impegnati ad aumentare il parco macchine del pianeta e a esultare per la Fiat e per la Ford. Le Alpi hanno perso il 22% dei ghiacciai dal 2000, due terzi di quelli dei Pirenei sono svaniti dalla prima metà del secolo scorso. Nel solo torrido 2003 i ghiacciai europei hanno perso tra il 5 e il 10% del loro volume. Le ipotesi future prevedono molti 2003.
La Cina e l’India non fanno parte del G8, ma sono molto interessate ai ghiacciai. Con l’attuale ritmo di scioglimento, entro 40 anni i ghiacciai dell’Himalaya non esisteranno più. La vita del 40% della popolazione mondiale dipende dalle riserve d’acqua dell’Himalaya da cui nascono alcuni dei fiumi più grandi del mondo come il Gange e lo Yangtze.
L’informazione è il miglior modo per arrestare la scomparsa dei ghiacciai. Siamo avvertiti da mesi della diffusione di un virus influenzale, ma i media non danno importanza alla scomparsa delle riserve di acqua dolce. Il blog ha intervistato alcune delle migliori menti del pianeta sul futuro che ci aspetta e su come affrontarlo. Le loro voci sono raccolte in un documentario realizzato con il supporto di Greenpeace che uscirà il 15 settembre dal titolo: “Terra reloaded“. Non rimane molto tempo, ma ce la faremo.