Renzie non è un caso politico, ma un caso umano, patologico. Va curato. I suoi familiari che lo conoscono sin dai tempi degli esordi quando le sparava così grosse alle elementari che i suoi compagni lo chiamavano il “Bomba” sarebbero dovuti intervenire anni fa. Ma ormai è troppo tardi. E’ diventato, Renzie, a sua insaputa. un cleptocrate della verità. Non sa più quello che dice. Non è grave. Per comprenderlo è sufficiente invertire il significato delle sue parole. Leggerlo al contrario. In quel caso tutto diventa chiaro e Renzie è il più sincero degli uomini. Non è un bugiardo, è solo malato di ottimismo pro domo sua..E in queste balle è confortato dagli italiani che vogliono credere che l’Italia tra 100 giorni, tra 1.000 giorni, in tre generazioni sarà migliore. Non importa che nel lungo termine saranno tutti morti e non potranno goderne e che il fabulatore automatico di balle finirà sotto cura in qualche ospedale. L’importante è credere e tirare a campare. Ora, questa nuova maschera del carnevale italiano, si è inventato persino l’anno felix e sta rischiando grosso perché l’anno felix sarebbe il 2015, quello che stiamo vivendo e il bluff ha davanti a sé la realtà quotidiana fatta di disoccupazione e di chiusura delle fabbriche. Felix? Qualche italiano forse si sveglierà e penserà di essere preso per il culo e non darà la colpa alla malattia da cui è affetto Renzie che lo ha detto ieri per l’Expo a Milano di fronte a coloro che non sono ancora stati indagati o carcerati (pochi ormai). Il 2015 sarà per l’Italia “un anno felix, straordinariamente fertile. Ci sono tutte le condizioni esterne per tornare a correre“. Lo ha detto Matteo Renzi, citando la flessibilità Ue, il piano Juncker, le misure Bce, il calo dell’euro e del petrolio, l’Expo. “Se l’Italia fa l’Italia per bene non ce n’è per nessuno nel mondo. L’Expo non è solo un evento. Non siamo un catering, una mera organizzazione di eventi. Se non siamo rannicchiati può essere una grande occasione per l’identità italiana“.
Anno di crescita quindi, ma badate solo se “l’Italia fa l’Italia per bene“. Nessun giornalista gli ha chiesto cosa volesse dire con queste profonde parole: meno corruzione? Meno legami tra politica e ‘ndrangheta? Che la Boschi e la Picierno non facciano le ore piccole e tornino a casa entro mezzanotte? Che la massoneria non inquini i partiti? Ci dica, ci dica.
Torniamo alla crescita nell’anno felix:
– nel febbraio del 2014 il Pil doveva aumentare dello 0,6%, ma prima ancora dell’1,2%. L’Italia con un Pil previsto a +1,2% presenta, dopo Cipro +0,9%, il secondo più basso tasso di crescita tra i paesi dell’Unione monetaria.”
A luglio Renzie ci faceva sapere da Luanda, Angola che il Pil, “aumenterà di un punto percentuale entro la fine dell’anno proprio puntando ad aumentare l’export“. In quest’ottica, il premier ha sottolineato l’importanza del lavoro che sta facendo l’Eni con Claudio Descalzi, “e’ il centravanti che fa salire la squadra” favorendo l’approdo del sistema Italia all’estero, spiegò durante una conferenza stampa.
Quindi a inizio 2014, per Renzie eravamo a +‘1,6%, a febbraio a +0,6%, a luglio all’1%. Vediamo come è andata a finire nell’ex anno felix 2014: “Confindustria: Pil -0,5% nel 2014, la ripresa dal primo trimestre 2015″. Il Centro studi di Confindustria CSC afferma che se “l’Italia riuscisse a ridurre la corruzione ai livelli della Spagna», il suo tasso di crescita “annuo aumenterebbe di 0,6 punti percentuali”. Ed evoca quasi 300 miliardi bruciati negli ultimi 20 anni a causa della corruzione.”. L’Italia felix ci attende nel 2015, ma attenzione, Renzie è da leggere all’incontrario. Di quanto crescerà il Pil? lo sapremo solo vivendo.
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