“Esito dell’interpellanza su IREN e lo shopping a Torino: una società orpello del Partito creata e gestita negli interessi di bottega e non nell’interesse dei cittadini.
Una società come IREN con 3 miliardi di euro di debiti, problemi di liquidità, investimenti a rischio per scelte sbagliate si compra a Torino un pezzo minoritario della società dei rifiuti e un forno inceneritore, per la modica cifra di 180 milioni di euro?
La risposta dell’Assessore Spadoni e’ stata: Iren gode di una salute migliore rispetto a qualche mese fa, compra impianti ed asset nei rifiuti a Torino perché se ne occupa già in Emilia, sta cercando di stringere accordi con F2i e Cassa Depositi e Prestiti. In pratica nessuna evidenza che questo investimento sia meglio di un altro: perché comprare a Torino e non in una qualunque città d’Italia? Iren cosa fa, anticipa l’impegno finanziario per conto di altri, alzando di nuovo quel poco di debito che aveva ridotto? No. Sono i soldi che servono a Torino, il Comune più indebitato d’Italia, per non fallire. Comune da sempre gestito dal PD. Il Comune di Torino ha un debito incancrenito di 260 milioni di euro in bollette elettriche nei confronti di IREN: non si è mai visto nella storia un debitore così miracolato dal suo creditore, tanto da incassare invece di pagare! Così come non si è mai vista nella storia una società che fa causa ad uno dei suoi principali soci, quello che ha fatto IREN nei confronti del Comune di Parma per lo stop al cantiere del forno di Ugozzolo. Ma in quel caso l’amministrazione non è amica, lì governa il MoVimento 5 Stelle.
IREN dice che fare causa contro Parma era un atto dovuto perché gli azionisti potrebbero rivalersi contro la società per le perdite accumulate nello stop. E noi chiediamo: gli azionisti potrebbero rivalersi contro IREN anche perché acquista da Torino per 180 milioni mentre pende un debito da 260? Due pesi due misure!
Tutto questo gestito da un apparato di riciclati della politica, ex Pd o ex Ds ed ex Margherita riciclati:ex assessore Lino Zanichelli Cda Enia Acqua Gas, ex consigliere regionale Gianluca Borghi Iren Ambiente spa, l’ex assessore di Piacenza Elefanti nel cda, ex consigliere Eugenio Bertolini in Iren Emilia, l’ex sindaco di Quattro Castella Cesare Beggi con un incarico per i rapporti con gli enti locali, fino a pochi giorni fa il presidente di FSU , la scatola cinese che contiene le quote Iren di Torino e di Genova , era il notaio Angelo Chianale, verbalizzatore di riferimento di tutta la Torino bene insieme alla moglie, il notaio Francesca Cilluffo, parlamentare PD. Chianale si è dimesso dopo aver presieduto ad una mega transazione immobiliare di IREN a Torino.
E allora tagliamo la testa al toro: a questo punto quotate il PD in Borsa! Cari Delrio e compagni. Se volete fare i vostri giochi, mettete sul tavolo i contributi elettorali con cui i vostri apparati si ingrassano, quotate a Piazza Affari piadine e gnocco fritto delle vostre Feste milionarie, provate a vendere i debiti della Margherita e dei DS, valorizzate le belle facce dei vostri politici e datevi agli spot televisivi, se qualcuno vi vuole. Ma non fatelo sulla pelle della gente e sui beni pubblici costruiti da generazioni di cittadini.” Matteo Olivieri, M5S Reggio Emilia“
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