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Perché c’è traffico? Ecco tutte le risposte

beppegrillo.it - Aprile 12, 2019

di Anthony Downs – Ogni grande città ha un problema a cui non può sfuggire: la congestione del traffico. Da Los Angeles a Tokyo, dal Cairo a San Paolo, da Roma a Taiwan, tutte le metropoli stanno diventando invivibili. Ma il vero incubo sono gli orari di punta. Dovevamo vivere in un mondo migliore, ci ritroviamo invece in città in cui se sei costretto a prendere la macchina negli orari “di fuoco” puoi passare anche ore nel traffico. Ora il fatto è semplice: nonostante tutti i tentativi, il traffico continua a peggiorare. Perché? Il vero problema è che troppe persone vogliono spostarsi ogni giorno alla stessa ora. Questo è dovuto al fatto che un funzionamento efficiente sia dell’economia che dei sistemi scolastici richiede che le persone lavorino, vadano a scuola e facciano le commissioni durante le stesse ore, in modo che possano interagire tra loro. Questo requisito fondamentale non può essere modificato senza paralizzare la nostra economia e la nostra società. Ma allora si possono sostituire i mezzi di trasporto?

La stragrande maggioranza delle persone che cerca di spostarsi durante le ore di punta, usano veicoli privati per due motivi:

La maggior parte della gente di una grande città non abita al centro. Vive in aree a bassa densità che il trasporto pubblico non può servire in modo efficiente. Il secondo, e più importante, è che i veicoli di proprietà privata sono più confortevoli, più veloci, più privati, più convenienti in termini di tempi e più flessibili per svolgere più attività in un solo viaggio rispetto a quasi ogni forma di trasporto pubblico. Prendiamo l’America. L’87,9% dei pendolari giornalieri americani utilizza veicoli privati e vuole spostarsi alle stesse ore del giorno. Ma il problema principale dell’America è che il suo sistema stradale non ha la capacità di gestire i carichi dell’ora di punta. E lo stesso succede in tutto il mondo. Il sistema stradale semplicemente costringere molte persone ad aspettare in fila.

Come possiamo affrontare il problema. Ci sono 3 modi per sistemare tutto, ma 2 sono politicamente impraticabili. Vediamoli.

La prima soluzione è il pedaggio nelle ore di punta. Se i pedaggi fossero sufficientemente alti e raccolti elettronicamente, il numero di veicoli durante le ore di punta potrebbe essere ridotto a sufficienza. Molti in passato hanno appoggiato questa tattica, ma c’è anche dare dire che i pedaggi favorirebbero i più ricchi e danneggerebbero quelli poveri. Inoltre questa sarebbe di fatto solo un’altra tassa per qualcosa che la gente ha già pagato.

Un’altra soluzione che viene spesso citata è molto semplice e si riduce a: perché cavolo non costruire strade grandi abbastanza per tutti i veicoli esistenti? L’unico problema a questa “cura” è che costa troppo, è proibitiva. Ci sarebbero migliaia di edifici da demolire, milioni di alberi da abbattere e si dovrebbe trasformare la maggior parte della città in una gigantesca lastra di cemento.

Il terzo approccio è quello di aumentare considerevolmente il numero di mezzi pubblici. Ma per quanto sia una buona idea, il problema sono ancora i costi. Difficilmente una amministrazione può permettersi una cosi grande spesa e vedere se la cosa funziona. Inoltre c’è da dire che spostare la maggior parte del traffico da privato a pubblico richiederebbe parecchi anni e molti incentivi. Quindi sembra che vivere con la congestione è l’unica opzione praticabile. L’unico modo fattibile è di far aspettare le persone in fila.

Ma sul serio non ci sono alternative? Ecco alcune soluzione che nessuno prende in considerazione.

Un metodo forse più semplice sarebbe scaglionare le ore di lavoro. Cioè non far iniziare e finire tutti i lavori alla stessa ora. Ma nemmeno rendere gli orari troppo diversi. Così alcuni potrebbero iniziare alle 8.00, mentre altri alle 9.00, altri alle 10.00 e farli uscire dal lavoro scaglionati in 3 ore diverse. Orari scaglionati potrebbero spostare parte delle macchine in ore diverse della giornata.

Il secondo metodo che potrebbe davvero influire è se a questo si unisse la trasformazione di una parte consistente di lavoratori in lavoratori digitali. Cosi da farli rimanere a casa.

A queste due proposte uniamo la terza.

Se aggiungessimo all’equazione la possibilità di avere mezzi privati, ma non di proprietà si potrebbero combinare varie soluzioni di spostamento. Unendo pubblico e privato a seconda del momento e della necessità.

Quindi la conclusione è semplice. Non c’è una sola soluzione che magicamente risolve tutto. Ma si potrebbero adottare strategie diverse, per esigenze diverse. A meno che non si verifichino queste 3 soluzioni insieme, la diminuzione del traffico sarà impossibile.

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