Renzie con, da sinistra a destra in prima fila, i ministri Boschi, Giannini, Madia, Pinotti, Lorenzin, Lanzetta, Guidi e Alfano nell’ultima fila a sinistra
Da “Per chi suona la campana” di Ernest Hemingway siamo arrivati al ridicolo di “Chi suona la campanella” di Renzie, l’uomo che vive di annunci e di media che quando sarà ignorato dai giornali e dalle tv scomparirà come una bolla di sapone. I ministri sono stati contingentati per fare da comparse nelle scuole il primo giorno dopo le vacanze, e noi che pensavamo che i ministri fossero impegnati giorno e notte per 1000 giorni nelle riforme…. I bambini, dopo averli riconosciuti, avranno detto “Ma anche a scuola la ministra Boschi viene a rompere le palle, non le bastano 10 ore di televisione al giorno“. I bambini indifesi, insieme ai boyscout, sono il nuovo pubblico di Renzie da quando nessuno se lo fila più. L’Europa lo ha scaricato dandogli i sette giorni come Marchionne con Montezemolo. Chi glielo dice a Renzie che non conta più un cazzo? Quello, se lo sa, si butta in Arno. La sera, i bambini, tornando a casa dal padre disoccupato, esodato, sfrattato gli diranno “Babbo, babbo, ho visto Renzie e mi ha detto che devi stare bello allegro“, ricevendone una sberla che sentirà tutto il palazzo. Ma la vista di Alfano e Lupi non avrà procurato danni irreparabili alle motivazioni scolastiche dei bambini che si saranno chiesti “Ma cosa studio a fare se poi divento come questi?“
Da “Non insegnate ai bambini“ di Giorgio Gaber
“Non insegnate ai bambini
non insegnate la vostra morale
è così stanca e malata
potrebbe far male
forse una grave imprudenza
è lasciarli in balia di una falsa coscienza.
…
Non insegnate ai bambini
non divulgate illusioni sociali
non gli riempite il futuro
di vecchi ideali
l’unica cosa sicura è tenerli lontano
dalla nostra cultura.”