Intervento di Rossano Ercolini
(13:00)
>>> Oggi, lunedì 13 maggio alle ore 19 sarò ad Avellino, via Matteotti. Domani martedì 14 maggio sarò a Barletta, ore 20. Le diretta saranno trasmesse su La Cosa <<<
“La stessa Europa ha detto per uscire dalla crisi serve lanciare come volano industriale lindustria del riciclaggio, negli Stati Uniti impiega di più lindustria del riciclaggio di quella automobilistica.
Ho avuto modo di incontrare a Washington, le Unions, i sindacati americani che sostengono la strategia Rifiuti Zero, daltronde non è che si voglia essere invasati di passione civile, sono ragionamenti anche freddamente economici. Solo una buona fetta di classe politica italiana e amministrativa continua a essere estremamente contigua e collusa, magari al livello intellettuale, non necessariamente in modo sporco e corrotto, però collusa con lindustria sporca assistita dellincenerimento dei rifiuti.” Rossano Ercolini
Il Passaparola di Rossano Ercolini, coordinatore del centro ricerca Rifiuti Zero del comune di Capannori e vincitore del premio Goldman Enviromental Prize 2013
Massimo riciclaggio (espandi | comprimi)
Sono Rossano Ercolini, coordinatore del centro ricerca Rifiuti Zero del comune di Capannori, Presidente di Ambiente e Futuro e credo che sia la qualifica più importante a cui io tengo di più, vincitore del premio Goldman Prize del 2013. La mia volontà è di mettere a disposizione limpatto mediatico che ha avuto questo premio nel promuovere la mia funzione al servizio di coloro che si battono contro impianti di morte, impianti di industria sporca, ovviamente promuovendo la alternativa Rifiuti Zero. Nei paesi nordici, dallOlanda alla Svezia e Norvegia, ci sarebbe una crisi, una emergenza perché il riciclaggio sta sottraendo rifiuti combustibili agli inceneritori e adesso paventano una crisi energetica o una crisi nella possibilità di riscaldamento delle città.
Mi ha sorpreso molto, sappiamo da tempo che cè una crisi, ma è una crisi alla rovescia, cioè di over capacity, di sovradimensionamento di questi impianti progettati una decina di anni fa, pensati per bruciare da mille a due mila tonnellate al giorno. Quindi con il riciclaggio che avanza non hanno più combustibile, tanto è vero che, come noi sappiamo, addirittura è più economico per la regione Campania inviare rifiuti attraverso le navi in Olanda che spedirli a Acerra. Chi ha costruito questi grandi inceneritori come lOlanda, la Svezia, Danimarca, oggi si trova in grande difficoltà a rastrellare i quantitativi di rifiuti necessari per il funzionamento di questi mega impianti.
Questo è un monito a chi in Italia continua a proporci la costruzione di impianti che per la loro complessità tecnologica richiedono grandi quantitativi di investimenti e quindi necessitano di una taglia estremamente elevata, non è un caso che Brescia rasenta le due mila tonnellate al giorno, lo stesso di Acerra che è stato costruito per due mila tonnellate giorno, perché i costi di gestione e linvestimento soprattutto obbligano a rastrellare quanti più rifiuti possibili.
La stessa Unione Europea sta invitando a promuovere al massimo il riciclaggio, cè una crisi totale di questa impiantistica, quindi a Torino, Parma, Firenze, dove si vuole realizzare questi impianti. Bisogna far capire a questi amministratori cocciuti e forse peggio, andrebbero usati altri aggettivi, che ormai lera degli inceneritori è tramontata, la crisi, lover capacity degli inceneritori del nord Europa lo sta dimostrando.
C’è meraviglia di fronte all’aggressività delle lobby di rovesciare la verità, per cui sembra che ci sia una crisi dietro langolo perché se gli inceneritori non possono più bruciare tutta la Scandinavia andrebbe preda dei ghiacci, trucchi linguistici grotteschi.
Cè una crisi totale della cosiddetta termovalorizzazione, tanto è vero che la Danimarca sta bruciando oltre il 60% dei rifiuti, ha approvato un documento che prevede una graduale exit strategy, cioè un’uscita graduale dallincenerimento dei rifiuti, perché lUnione Europea ha lanciato il monito che nei prossimi 25 anni aumenterà il fabbisogno di materie prime, cè una raw material scarsity, una scarsità di materie prime e linvito è recuperare i metalli del cassonetto, la carta, i polimeri, tutti materiali molto preziosi contenuti nei nostri scarti.
In Italia possiamo dire, anche se le criticità sono tuttaltro che finite, che londata della termovalorizzazione, lanciata nei primi anni 2000, è stata bloccata, la termovalorizzazione non è passata, però ci sono alcune battaglie che suonano un pochino, usando un po una espressione forte, come una sorta di Stalingrado. Queste Stalingrado sono Parma, su Torino e su Firenze.
Dobbiamo portare avanti con forza le nostre campagne, che hanno tre piedi, un piede è piantato nelle vertenze locali, per bloccare impianti di discarica o di incenerimento, laltro piede è quello di promuovere e allargare il novero e numero delle municipalità di comuni che adottano formalmente lobiettivo rifiuti zero; il terzo piede si avvale della campagna promossa con la raccolta di firme per una legge nazionale rifiuti zero. Questo è la rappresentazione del quadro che ci troviamo di fronte. l mio stesso premio è sì dato alla persona, ma nella filosofia del riconoscimento viene premiato il leader che rappresenta un percorso collettivo. Oggi si guarda con grandissimo interesse a quello che sta avvenendo in Italia e nel preparare il mio intervento alla premiazione di San Francisco, poi ripetuta a Washington, ho fatto il conto di quanti inceneritori abbiamo fermato negli ultimi 15 anni: in Italia ne abbiamo fermati almeno 50! Tra pirogassificatori, quello della Val dAosta a quelli della Valdera, e inceneritori o cementifici o omettendo la battaglia contro le mega discariche.
Dobbiamo continuare a battagliare, a lottare, però alle spalle abbiamo un percorso che è ricco di vittorie. Rifiuti Zero sta crescendo nella cultura e sta penetrando nella cultura amministrativa, perché non sono solo più i comitati che sostengono la strategia Rifiuti Zero o i meet-up e i gruppi 5 Stelle, ma sono sindaci, assessori. Se a Parma riescono a fare partire quellimbroglio di impianto è una sconfitta non solo dellEmilia Romagna e di Parma, ma della Food Valley, una sconfitta europea. Il 20 maggio sarò con Paul Connett a Parma per un blitz, una serata in cui noi vogliamo chiedere conto di di quanto mostruoso sta avvenendo intorno allinceneritore che probabilmente serve a Iren per nascondere i fallimenti economici, perché tutti sanno che Iren ha investito nel rigassificatore di Livorno, che non parte, quel marchingegno che dovrebbe stoccare il combustibile a freddo e quindi un buco economico enorme, con cui probabilmente forse detto in modo un po schematico, l’Iren cerca di tappare le falle sempre più grandi, una sorta di Titanic.
Opposizione popolare (espandi | comprimi)
I messaggi che abbiamo dalla campagna di raccolta di firme sono entusiasmanti, perché mi risulta che abbiamo abbondantemente superato il numero delle 50 mila e in ogni angolo di Italia si moltiplicano i tavoli e la facilità con cui raccogliamo le firme dimostra che rifiuti zero è davvero una strategia percepita al livello diciamo del cittadino comune come una sorta di messaggio ecologista, ma anche positivo per leconomia, in un momento di crisi.
La stessa Europa ha detto per uscire dalla crisi serve lanciare come volano industriale lindustria del riciclaggio, negli Stati Uniti impiega di più lindustria del riciclaggio di quella automobilistica.
Ho avuto modo di incontrare a Washington, le Unions, i sindacati americani che sostengono la strategia Rifiuti Zero, daltronde non è che si voglia essere invasati di passione civile, sono ragionamenti anche freddamente economici. Solo una buona fetta di classe politica italiana e amministrativa continua a essere estremamente contigua e collusa, magari al livello intellettuale, non necessariamente in modo sporco e corrotto, però collusa con lindustria sporca assistita dellincenerimento dei rifiuti.
Noi sappiamo che quando lindustria dell “incenerimento dedicato, è chiamato così lincenerimento in impianti di in cui si brucia o rifiuto urbano o rifiuto urbano più rifiuto sanitario e/o speciale, quando cè la crisi dellincenerimento dedicato leterno pendolo propende per lincenerimento non dedicato dei cementifici. Non a caso Clini ha cercato di lanciare lincenerimento dei cementifici perché ha capito che lincenerimento dedicato non ha spazio. Oggi gli incentivi dati alla combustione rifiuti sono calati enormemente, quindi siccome i costi di gestione di questi impianti aumentano di giorno in giorno, non cè più trippa per gatti.
Si sta perdendo tempo e non si promuovono con forza le buone pratiche! Questo è il messaggio che va lanciato alla classe politica, al di là delle polemiche, cioè state perdendo tempo, ci state facendo disperdere risorse ambientali, ma che sono anche risorse economiche. Chi si attarda nel sostenere a spada tratta questa tipologia di impianti lo fa in modo consapevolmente doloso, per lo meno in netta controtendenza a quelli che sarebbero i must economici, oltre che ecologici e sanitari.
però oltre che alla passione io chiedo a chi ascolta di valutare gli argomenti.
Ho finito adesso una intervista con un giornalista di Le Monde, che è venuto a Capannori, al mio comune, ha incontrato il sindaco con me, siamo andati a visitare le buone pratiche e voglio dire cè un interesse enorme intorno ai Rifiuti Zero,
Noi stiamo già vincendo, se ci sono 125 comuni che hanno adottato formalmente, in modo trasversale, la strategia Rifiuti Zero, che rappresentano circa tre milioni e mezzo di abitanti, vuole dire che il discorso non è di nicchia, ma che cè qualche cosa di profondo nel nostro messaggio, non è più sopportabile che ci siano delle persone pagate, perché a capo di queste multi utilities ci sono top manager, che io chiamo Tap manager, che fanno da tappo allo sviluppo delle buone pratiche.
Questi signori pagati spesso con i nostri soldi non fanno il loro lavoro, questi signori sono i primi responsabili. Io chiedo a tutti di seguire con forza la vicenda di Parma, perché davvero in questo momento è la linea del Piave, so che voi con Pizzarotti, con lexploit che i 5 Stelle hanno avuto siete particolarmente impegnati e forse anche un po frustrati, perché lì sapete che cè quella situazione per cui non lo si vuole ma poi per una sorta di giro perverso del destino è partito nella sperimentazione.Però io ho una venatura di ottimismo, e non è facile ottimismo, là dove cè lopposizione popolare questi impianti scivolano sulle bucce di banana, non ci dobbiamo scoraggiare, anche se dovessero arrivare a passare dal collaudo alla messa a regime.
Ok, un saluto, un abbraccio a tutti, e ripeto, su Parma stringiamo le fila e lavoriamo insieme.
Ovviamente passate passate passate parola, quella della corretta informazione, passate parola.