di Gianluca Riccio – La bioacustica digitale combinata con l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il nostro modo di comprendere il mondo animale e le sue complesse forme di comunicazione. Grazie alla convergenza di queste due tecnologie stiamo mettendo in discussione ciò che credevamo di sapere sulle capacità comunicative degli animali e sul presunto divario tra esseri umani e non umani. Un giorno potremmo arrivare a capire gli animali e comunicare con loro in un modo completamente nuovo.
Cosa stiamo facendo con pipistrelli ed api
Karen Bakker, docente all’Università della British Columbia, ha scritto un libro piuttosto interessante sul tema. Si chiama “The Sounds of Life”, ed esplora i percorsi che gli scienziati stanno intraprendendo per comprendere la comunicazione animale attraverso le nuove tecnologie. Due casi su tutti meritano una menzione speciale: ve li illustro rapidamente.
Nel primo caso, un team guidato dal ricercatore Yossi Yovel ha studiato la comunicazione tra i pipistrelli egiziani registrando audio e video 24 ore su 24 per oltre due mesi. Usando un algoritmo di riconoscimento vocale, i ricercatori hanno analizzato oltre 15.000 suoni diversi con l’obiettivo di studiare ricorrenze e ripetizioni. Cosa hanno scoperto? In poche parole: i pipistrelli hanno una comunicazione complessa, con “firme” individuali. La loro comunicazione differisce anche per sesso, e addirittura utilizzano dei dialetti.
Nel secondo caso il ricercatore in bioacustica Tim Landgraf ha usato l’intelligenza artificiale per studiare la comunicazione tra le api. Una comunicazione che si basa non solo sui suoni, ma anche sui movimenti del corpo. Le api sono famose per la “danza del frullatore” e per amare il gioco della palla, ma Landgraf ha scoperto che usano anche altri segnali specifici, “bussate” di clacson, e segnali per esprimere stupore. Landgraf ha perfino creato “Robobee”, un’ape robotica che ha “infiltrato” in un alveare perchè comunicasse con le vere api. Con suo stupore, Robobee si è fatta capire e rispettare dando anche indicazioni alle altre api con uno speciale segnale di “stop”.
Bioacustica, il futuro della comunicazione interspecie
Con l’uso di sensori elettronici e altoparlanti, siamo in grado di tracciare modelli nella comunicazione animale che prima non potevamo. La domanda se possiamo chiamare queste forme di comunicazione “linguaggio animale” è ancora aperta al dibattito, ma è chiaro che gli animali hanno modi di comunicare molto più complessi di quanto pensavamo in precedenza.
La bioacustica digitale sta aprendo nuove frontiere nella ricerca sulla comunicazione animale, e sarà interessante vedere come questa nuova conoscenza potrà influenzare il nostro modo di pensare alla relazione tra esseri umani e altre specie. Forse, in un futuro non troppo lontano, potremo finalmente capire cosa dicono gli animali tra loro e come ciò possa arricchire ulteriormente il nostro rapporto con il mondo naturale.