Il presidente Valerio Cattaneo ha chiesto le pubbliche scuse dei consiglieri della Regione Piemonte del MoVimento 5 Stelle per aver lanciato in segno di protesta delle banconote dopo il rifiuto dei consiglieri regionali di tagliare i loro stipendi da nababbi. Per non lasciare più tracce in futuro sarà vietata la ripresa del Consiglio Regionale se non alle persone autorizzate. I cittadini semplici non potranno filmare. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
I partiti chiedono le scuse del MoVimento 5 Stelle ( espandi | comprimi)
I Consiglieri Regionali del Piemonte Bono e Biolè sono stati convocati dall’Ufficio di Presidenza, in merito alla seduta del 30 dicembre. L’intero organo, presidente Cattaneo – PdL, vicepresidenti Placido – Pd e Molinari – Lega Nord, e questori Novero – Lega Nord, Leardi – PdL e Ponso – IdV, ha richiesto l’incontro per la situazione che si è venuta a creare in seduta di Consiglio dopo il lancio di finti biglietti da 10 euro come segno politico di protesta rispetto alla mancata discussione, in Commissione Bilancio come in Aula, della nostra proposta di legge sulla riduzione degli stipendi. Nella seduta del 30/12 dopo le dichiarazioni di voto di Bono i consiglieri del MoVimento 5 stelle hanno lanciato false banconote (marchiate NO TAV) in segno di solidarietà ai colleghi Consiglieri, che “spontaneamente” hanno rinunciato a 700 euro di indennità al mese, votando la proposta di legge redatta dall’Ufficio di Presidenza, ora diventata legge, che prevede il mero recepimento del decreto Calderoli con una riduzione del 10% della parte fissa di stipendio consiliare.
La proposta del MoVimento 5 Stelle prevedeva una riduzione dell’indennità del 30%, l’eliminazione dei rimborsi forfettari, di gettoni di presenza e forfettari e la riduzione del rimborso km certificato. Non ultima l’abolizione del vitalizio che i Consiglieri percepiscono all’età di 65 anni, dopo solo una legislatura di servizio. Cattaneo ci ha chiesto pubbliche scuse per un gesto che da alcuni Consiglieri è stato interpretato come un attacco personale ed una mancanza di rispetto verso la storia umana e politica delle persone. E’ stato aggiunto che le violenze fisiche attuate da Motta del Pdl, che ha calciato Bono, e da Boeti, che ha spintonato Fabrizio Biolè, saranno valutate insieme ai diretti interessati presso l’Ufficio di Presidenza. Dopo gli interventi dell’Ufficio che hanno sottolineato l’estrema gravità del nostro gesto, abbiamo chiarito che non c’è da parte nostra l’intenzione di scusarci pubblicamente per quello che è e rimane un atto politico, realizzato come provocazione: abbiamo voluto metaforicamente rifondere la quota parte dello stipendio che i Consiglieri si andavano, obtorto collo, a tagliare. Ogni altra interpretazione è personale e opinabile, dovuta (parole di Cattaneo) alla fortuita nostra posizione al momento del fattaccio: essendo i nostri posti alle spalle del gruppo consigliare del PD, Reschigna, Muliere, Boeti & c. sono stati colti alla sprovvista dalla pioggia di banconote che arrivava direttamente dalla fila dietro la loro. Non opinabili credo siano invece gli atti violenti di cui si sono macchiati i due colleghi Motta e Boeti, cosi come gli insulti pronunciati più volte all’indirizzo di Bono anche da altri Consiglieri.
Vietato filmare il Consiglio Regionale ( espandi | comprimi)
Dulcis in fundo la questione del filmato. Preme ribadire che calci, spintoni e insulti sono stati resi pubblici solo grazie alle riprese dei collaboratori del Gruppo Consiliare, riprese ritenute non autorizzate dall’Ufficio di Presidenza. Andiamo con ordine: il 29 dicembre una giornalista, collaboratrice del blog satirico-politico Bojafauss, assiste alla seduta serale del Consiglio ospite del nostro Gruppo e filma parte della seduta. Il Presidente Cattaneo, accorgendosi della telecamera, intima alla giornalista di spegnerla. Il MoVimento 5 Stelle incalza il Presidente chiedendo lumi sulla vigenza di una regola in merito alla ripresa durante le sedute. La responsabile dell’Ufficio Aula richiama una delibera di Giunta che avrebbe vietato riprese non autorizzate. Nessuno è stato in grado di fornirci gli estremi della stessa. A riprova che il documento non esiste.
Il Presidente Cattaneo, il 30 dicembre, a seguito delle botte di fine anno, ha urgentemente approvato con tutto l’Ufficio di Presidenza, una delibera specifica che prevede la possibilità di filmare le sedute del Consiglio solo a Consiglieri e giornalisti accreditati autorizzati dal Presidente.