Nulla si crea, nulla si distrugge. Il centro di riciclo di Vedelago
(19:20)
Nulla si crea e nulla si distrugge. I rifiuti sono una risorsa, se da un diamante non nasce nulla dalla raccolta differenziata può nascere qualunque cosa, dalle sedie, ai materiali edili, alla pavimentazione per interni e prefabbricati. Il Centro Riciclo di Vedelago è la dimostrazione che lo smaltimento rifiuti può diventare gratuito con la raccolta differenziata. Se gli inceneritori producono malattie, il riciclo dei rifiuti produce occupazione. Vedelago crea un indotto di 9.200 persone. E’ necessario un Centro Riciclo come Vedelago in ogni provincia. Il blog darà visibilità alle nuove iniziativa. La bolletta della spazzatura va incenerita, non i rifiuti.
Intervista a Carla Poli del Centro Riciclo di Vedelago.
Come funziona il Centro Riciclo Vedelago (espandi | comprimi)
Blog: “Dott. Carla Poli siamo venuti qui nel centro di riciclo di Vedelago, cosa fate in questo impianto? ”
Carla Poli: “Noi riceviamo le raccolte differenziate dei comuni e delle aziende, escludendo solo la parte umida e provvediamo a fare dapprima una selezione per ricavare i materiali che hanno già un mercato, i materiali che non hanno un mercato immediato, vengono riciclati, ne facciamo una materia prima e seconda, che ha un suo mercato di riferimento.
Blog: “Tutto questo partendo da cosa? ”
Carla Poli: “Partendo dai materiali di scarto che non hanno un utilizzo immediato, mentre le bottiglie e i flaconi trovano collocazione in un mercato di vendita nelle fabbriche per fare altri flaconi o pile, queste sarebbero tutte le plastiche miste anche con un po di carta, con tutti i materiali di scarto che si portavano una volta a discarica o inceneritore. Qua hai un esempio di una pavimentazione fatta con il nostro granulo più gli scarti del legno da riciclo, quindi pavimentazione per prefabbricati, per interni e per pavimentazione per esterno antiscivolo, quindi le tecniche ci sono, gli studi sono stati fatti, noi abbiamo investito i nostri soldi derivanti dalle attività perché aiuti non ne abbiamo avuti finora nella ricerca, nella sperimentazione, insieme a università
“
Blog: “Quindi questo materiale viene fuori da qui? ”
Carla Poli: “Non lo facciamo noi, lo fa unaltra azienda, noi mettiamo in moto unaltra filiera che è quella di fare i manufatti! Oltre a pavimentazione, le sedute, gli schienali delle sedie, questa poltroncina invece di avere legno o plastica vergine, poi diventa quella. Queste sedie hanno bisogno solo di essere foderate o questi sono i camminamenti per le spiagge, si usano moltissimo, sono fatti 100% con il nostro materiale. “
Blog: “Anche dissuasori? ”
Carla Poli: “Sì, qua ce ne è una percentuale, lo studio e la sperimentazione serve a dire: come faccio questo manufatto? Quanto posso usare del mio granulo? Insieme a cosa, prendo qua cè la gomma che deriva dal riciclo del rame dai cavi di rame, quindi il campo è vasto, bisogna studiare, applicarsi, sperimentare. Pallet, quelle sono per le costruzioni, vanno annegate nel cemento per dare areazione e antisismicità alle costruzioni, quellazienda aveva chiuso qua in Italia, è unazienda di Ancona, grazie a questo nuovo studio applicazione, ha riaperto, perché altrimenti non era più competitiva sul mercato visti i costi e dentro a questa igloo cè l80% del nostro grano, fino all80%, quindi anche un parziale utilizzo di un manufatto, consente un abbattimento dei costi, limportante nel nostro sistema perché non è che noi abbiamo un impianto che si può replicare, si può portare, funziona là, facciamo anche noi
no, abbiamo un sistema che parte dallorganizzazione del territorio, quindi ci vuole laggancio con lente pubblico perché al pubblico è demandata per legge la raccolta e la gestione del rifiuto urbano, poi lindustriale è tutta unaltra cosa, le aziende fanno una bellissima raccolta differenziata perché risparmiano, non cè bisogno di tante storie, capito? Imparano tra gruppo San Pellegrino, Gruppo Vera, Gatorade, tutto il gruppo Benetton hanno la mensa e la fanno tutti la raccolta differenziata per il semplice motivo che risparmiano nella gestione. Un metodo del genere si riesce a esportare in Campania, dove cè una situazione ai limiti della sopportazione. In Campania bisogna mettere in moto gli impianti, gli impianti ci sono, solo che sono fermi!”
Blog: “Perché li hanno trasformati non fanno più il Cdr. ”
Carla Poli: “Va portato in discarica, va portato allinceneritore? Bene, o va là o va al riciclo, il materiale o va in un posto o va in un altro! “
Blog: “Una montagna di ecoballe che non si sa cosa cè dentro
”
Carla Poli: “Lecoballe è tutto un altro problema, bisogna sapere cosa
non tratto materiale che viene tutto alla rinfusa, se si vuole fare questo percorso, guarda che è la terza volta che te lo dico, bisogna fare a monte una raccolta che sia adeguata, perché nel casino non ci mette le mani nessuno, invece se ci arriva la raccolta della frazione secca non deve esserci umido, se non il 4, 5% come noi verifichiamo, allora lerrore noi correggiamo, la percentuale di errore, non la mescolanza
se non si vuole fare questo, allora si porta a discarica, ci sono delle regole ben precise è una cosa talmente ovvia
se unazienda mescola i suoi scarti di produzione che sono sfridi plastici, con il materiale che gli proviene dalla mensa, capisci che nessuno ci può mettere le mani, noi ci mettiamo le mani sul materiale, ma deve arrivare materiale, non rifiuto! Chi fa la raccolta differenziata deve capire questa differenza che è sostanziale. Partiamo da questo che è il riciclo, trasformo in una materia prima e seconda, puoi vedere, qua si vede bene, questo è
vedi la frazione secca? Qua non senti odore, senti odore qua? Molto meno che nellimballaggio perché se non cè lumido è logico, però questa sarebbe stata destinata tutta a discarica, almeno per l80% si vede, vedi la racchetta
è plastica, quindi con queste considerazioni noi siamo partiti
“
Blog: “Voi mettete le mani in questa
”
Carla Poli: “No, questa va direttamente in lavorazione, ma la controlliamo e vediamo se è divisa correttamente. Questi invece sono imballaggi plastici che non hanno mercato, il consorzio nazionale del Conai usualmente mi destina a discarica linceneritore, noi abbiamo la possibilità e li ricicliamo, tutto questo materiale viene ricontrollato, va sullimpianto, cè una calamità, se cè il ferro
qui cè ulteriormente recupero di ferro e di alluminio
recupera perché nella frazione secca, per esempio qualcuno dimentica la lattina e noi facciamo il recupero, ma proprio anche le parti più piccole, queste noi la vendiamo, è alluminio, quindi le macchine ci sono per fare questi lavori, trova impiego proprio
“
Un’industria virtuosa (espandi | comprimi)
Blog: “Secondo lei da materiale compromesso come la questione delle ecoballe a Napoli, si riesce a fare questo lavoro? “
Nelle ecoballe non so cosa cè, se cè la parte umida
se sta andando in fermentazione, vuole dire che cè dellumido dentro, allora la fase di base è che deve essere tolto lumido, altrimenti qua non è che vuoi trasformare in
“
Blog: “Altrimenti qui non potremmo respirare, invece
“
Bravo, invece vedi che non ti provoca problemi, adesso dobbiamo saltare avanti dopo questo entra macchina che stanno cambiando le lame, per sfregamento si scioglie, si riscalda, dopo che va in raffreddamento raggiunge una temperatura di circa 160/180° per cui non cè combustione, ma cè solo lo scioglimento del materiale plastico che ingloba un po anche tutti gli altri materiali, un po di legno
a norma di legge, perché le leggi ci sono, i regolamenti ci sono, le norme Uni ci sono, una volta che è avvenuta la densificazione va al raffreddamento perché uscendo a quella temperatura, va in quel macinatore che è un granulatore, si chiama, poi va nel vaglio per dividere la parte fine dalla parte grossa e va allinsaccamento. “
Blog: “Quindi dentro questi sacchi cè il materiale miracoloso! ”
Carla Poli: “Questo è un tipo di materiale, questo è densificato, come esce, esce molle e guardi, poi si solidifica e poi va in granulazione, o questo oppure
perché noi non è che facciamo un prodotto e quello è, noi facciamo il prodotto per il cliente.”
Blog: “Cè chi lo vuole un po più grezzo
”
Carla Poli: “Non ho materiale che è qua, tutto il materiale è ordinato, prenotato, noi produciamo sempre il cliente, cè un cliente che lo vuole più addensato, meno addensato, più cotto, più crudo, più fine o meno fine e noi glielo produciamo, non è che siamo il supermercato che poi magari facciamo una svendita 3 x 2, qua dobbiamo produrre per vendere, perché se 100 tonnellate mi entrano al giorno, 100 tonnellate mi devono uscire! “
Blog: “Quante persone lavorano in un impianto come questo? ”
Carla Poli: “Noi abbiamo 64 dipendenti, però per alcuni materiali diamo da lavorare a altre aziende, ci sono molte aziende in Provincia di Treviso che si occupano di riciclo, per esempio queste cassette vanno consegnate a unazienda che le lava, le tritura, fa le scagliette e poi questa azienda le vende a unaltra azienda che rifà magari cassette o fa le bacinelle. “
Blog: “Cè un indotto anche. ”
Carla Poli: “Cè un indotto, è stato calcolato da un istituto di ricerca in circa 9.200 persone addette allindotto dalla nostra azienda, quindi sono tutti quei calcoli che fanno, potremmo farlo anche noi, però dovremo dotarci di una macchina apposta, ma così noi facciamo il nostro lavoro che è il lavoro base! Sopra cè la piattaforma dove fanno la selezione, tutte queste camere si riempiranno una di bottiglie bianche, una di azzurra, una di colorate, quando è piena la camera, si spinge il materiale e va su in pressa, attraverso questi nastri viene caricata la pressa che è quel macchinario verde e viene fatta la balla di materiale e portata nel deposito produzione. Invece questo è un polmone di accumulo perché se si rompe la prima parte di impianto, la seconda parte può lavorare. Questo vaglio fa un grande lavoro, suddivide le plastiche leggere che non hanno un mercato, i pezzettini piccoli, quindi si chiama sottovaglio, le bottiglie e i flaconi li manda sulla piattaforma, quindi è una prima sgrossatura del materiale plastico di modo che cè una produttività ottima, se dovessimo farlo a mano ci vorrebbe unaltra piattaforma. Senti il rumore perché è materiale con il vetro, organizziamo tutti i vari settori, sappiamo già dalla settimana prima quali saranno i conferimenti, quindi vengono organizzate le produzioni per i tipi di materiali che arrivano. Quindi le squadre di operatori
sapendo già cosa ci portano e che cosa dobbiamo fare, allora noi siamo informati di tutte le tipologie di imballaggi, di materiali
che entrano sul mercato perché prima o dopo ci arrivano, quindi dobbiamo già sapere cosa, come si possono recuperare, quindi mettiamo in moto dalla produzione al recupero dei materiali, quindi torniamo alla produzione, questo è un ciclo chiuso come la natura, non è un ciclo aperto. Tu vedi, queste raccolte provengono dalle scuole e noi dalle scuole partiamo, perché li abituiamo a fare una raccolta, questi sono sacchi di frazione secca, vedi che non cè il sacco nero? Noi non vogliamo perché la responsabilità di quello che conferiscono, quindi non devono avere lidea che bisogna nascondere, la si vede che è frazione secca, quindi stanno attenti perché altrimenti si vede, perché loperatore del camion ha subito la visione e quindi dice: no, questo non va bene, me lo riselezioni e stai più attento, se invece è sacco nero non si vede niente. Il costo che facciamo pagare per la raccolta di questo
è zero, capito? Quello invece
gli imballaggi, le lattine, plastiche
le scuole lo fanno, vedi comè divisa la roba? Qua basta che lo metto in linea e è a posto, passa sotto una macchina, se è ferro, se è alluminio perché anche adesso le lattine le fanno in acciaio, quindi se è acciaio va diviso dal
però il grosso del lavoro me lha fatto la scuola e non gli è costato niente perché invece di mettere lì, mettono là, quindi un gesto di consapevolezza perché loro vedono perché vengono in visita e vedono cosa facciamo del materiale. “
Blog: “Quanto costa mettere so un impianto così? ”
Carla Poli: “Dipende da quanta roba devi lavorare, se vuoi fare il primo impianto solo o anche il secondo, noi abbiamo investito circa 5,5/6 milioni di euro, perché di macchine ne compriamo sempre, non è che
adesso hanno appena caricato un camion di un determinato materiale, quindi
ma vedi la selezione comè? Vedi i flaconi, le bottiglie colorate, quelle bianche, quelle azzurre, questo è il mercato italiano, quelle nere sono le cassette, gli altri lasciano i nylon, mentre la roba ci arriva sciolta, la puoi vedere, quindi i conferimenti sono quelli, noi da là partiamo, mentre quelle bianche, quei sacchi sono tutti sacchi di polistirolo di unazienda che li ha suddivisi, quel polistirolo però ci sono anche cartoni, toglieremo i cartoni da avviare alla cartiera, mentre il polistirolo va nel secondo impianto. Quindi dopo questa attività cè tutto il lavoro, quindi lindotto fatto nascere e crescere proprio dalle tipologie di materiali. Per esempio in Sardegna dove inaugureremo a breve il nuovo impianto, inaugureremo ufficialmente nel senso che sta già operando, lì è nata una cooperativa per utilizzare il granulo nel settore edilizio, perché loro la sabbia la comprano in continente, quindi gli costa un sacco di soldi, ne vanno a riutilizzarla, però stanno nascendo varie attività per utilizzare questi materiali e per far nascere unattività devono studiare, quindi il collegamento anche lì con le università, con listituto di ricerca, Cagliari, Sassari, ci sono ottimi ricercatori, non dobbiamo noi andare a ricercare ricercatori allestero, perché ne abbiamo, anzi i nostri vanno allestero! Quindi labbinamento con i diversi laboratori universitari, perché ununiversità è specializzata in una cosa e una nellaltra, quindi bisogna andarsele a ricercare, quindi è un lavoro di pazienza, costanza, è un lavoro! “
Blog: “Però possibile.”
Carla Poli: “Ma certo che è possibile, non è che siamo qua dallanno scorso, sono decenni, allinizio era più difficile trovare delle soluzioni, adesso si trovano perché si è aperto anche
quando cè la normativa, le regole che stabiliscono, tu basta che corri sulla strada!