Fermiamo il decreto Martina!
Contro espianti ed avvelenamenti: Manifestazione Venerdì 25 maggio a Bari! (Partenza sede Rai di via Dalmazia)
Da anni in Puglia, attraverso diversi provvedimenti (Piano Silletti, Legge Regionale n°4 del 29 Marzo 2017, Decreto Martina del 6 aprile 2018) è in atto un attacco scellerato alle attività agricole, all’ambiente ed alla biodiversità, alla salute delle nostre popolazioni (già compromessa da attività inquinanti, discariche, inceneritori, ecc.) ed all’economia del nostro territorio.
Questi provvedimenti si sono basati su alcuni presupposti mai verificati o addirittura smentiti scientificamente e cioè:
- Che ci sia un rapporto di causa-effetto tra il batterio della Xylella ed il disseccamento degli olivi verificatosi in alcune zone del Salento (gli istituti ai quali è stata affidata la gestione dei campionamenti e della ricerca, nonostante l’ingente quantità di finanziamenti ricevuti, non hanno mai prodotto studi scientifici comprovati in materia)
- Che gli alberi affetti dal Co.di.r.o. (sindrome del disseccamento) siano destinati a morire (diversi esperimenti scientifici, tra i quali alcuni finanziati dalla stessa Regione Puglia, dimostrano il contrario, così come dimostrano il contrario diverse esperienze di recupero attuate da agricoltori salentini).
Il Decreto Martina, in linea con i precedenti provvedimenti governativi e regionali prevede:
- L’eradicazione degli ulivi considerati infetti dal servizio fitosanitario regionale, senza che i proprietari o chiunque altro abbia la possibilità di verificare le analisi, e di tutte le piante ospiti del batterio nella “zona cuscinetto” (da nel raggio di 100 metri (3,14 ettari per pianta “infetta”). L’eradicazione degli alberi “infetti” nel resto del Salento.
- L’uso generalizzato di insetticidi per combattere l’insetto vettore (la “sputacchina”), per quattro volte l’anno. Fra quelli fortemente raccomandati, vi sono i neonicotinoidi, prodotti neurotossici che l’Unione europea ha recentemente messo al bando a partire dal gennaio 2019.
Mentre il PSR è bloccato, l’agricoltura pugliese in forte declino da anni, gli agricoltori costretti ad abbandonare le campagne a causa della scarsa redditività della produzione, la Regione Puglia si appresta ad incentivare con milioni di euro la sostituzione degli olivi secolari autoctoni con le “specie di olivo resistenti”, quelle brevettate ed adatte alle coltivazioni super-intensive, che producono olio di scarsa qualità e necessitano dell’ulteriore uso di fitofarmaci e si basano sullo sfruttamento sconsiderato dei terreni e dell’acqua di falda.
Facciamo perciò appello a tutti i comitati, le associazioni e le organizzazioni, a tutti gli agricoltori ed a tutta la popolazione della Puglia a manifestare Venerdì 25 maggio alle ore 9.00 con partenza di fronte alla sede Rai di via Dalmazia a Bari, in un corteo che passerà di fronte alla sede della Presidenza della Regione Puglia e terminerà presso la sede della Prefettura di Bari.
Per dire NO al Decreto Martina ed a qualsiasi atto che vada nella stessa direzione e per chiedere:
1) Lo stop immediato degli abbattimenti delle piante, dei trattamenti fitosanitari obbligatori e la revoca delle ingiunzioni ai proprietari.
2) L’abrogazione della Legge regionale n°4 del 29 Marzo 2017 e del Decreto Martina del 6 Aprile 2018.
3) Chiarezza e trasparenza da parte di IPSP-CNR, IAM, CRSFA, DISSPA sulle analisi effettuate, nonché sulle sperimentazioni che vengono condotte
4) Possibilità da parte dei proprietari delle piante dichiarate “infette” di effettuare controanalisi presso laboratori terzi italiani o esteri.
5) La messa in sicurezza e la cura degli alberi “infetti” sotto supervisione di esperti terzi.
6)Politiche agricole che favoriscano la qualità dei prodotti, l’ambiente e la biodiversità, la tutela dei diritti e della salute dei lavoratori agricoli e dei consumatori.
2) L’abrogazione della Legge regionale n°4 del 29 Marzo 2017 e del Decreto Martina del 6 Aprile 2018.
3) Chiarezza e trasparenza da parte di IPSP-CNR, IAM, CRSFA, DISSPA sulle analisi effettuate, nonché sulle sperimentazioni che vengono condotte
4) Possibilità da parte dei proprietari delle piante dichiarate “infette” di effettuare controanalisi presso laboratori terzi italiani o esteri.
5) La messa in sicurezza e la cura degli alberi “infetti” sotto supervisione di esperti terzi.
6)Politiche agricole che favoriscano la qualità dei prodotti, l’ambiente e la biodiversità, la tutela dei diritti e della salute dei lavoratori agricoli e dei consumatori.
Per un’agricoltura rurale e contadina che sappia valorizzare il paesaggio, l’ambiente e tuteli la biodiversità. Solo in questo modo la nostra agricoltura può essere competitiva.
Un’agricoltura per molti e non per pochi speculatori senza scrupoli!
Per info e adesioni:
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