Ha vinto il Sistema. Quello che ti fa scendere in piazza perché hai vinto tu, ma alla fine vince sempre lui. Che trasforma gli elettori in tifosi contenti che finalmente ha vinto la sinistra o, alternativamente, ha vinto la destra. Qualcuno ha detto al Pdmenoelle che “E’ facile vincere con i candidati degli altri“. Già, ma chi sono gli altri? Pisapia avvocato di De Benedetti, tessera pdmenoelle numero UNO (che ha per l’ingegnere svizzero gli stessi effetti taumaturgici della mitica monetina di Zio Paperone), Fassino deputato a Roma e sindaco a Torino che vuole la militarizzazione della val di Susa? Vendola che costruisce inceneritori insieme alla Marcegaglia, destina 120 milioni di euro di denaro pubblico della Regione Puglia alla fondazione San Raffaele di Don Verzé, padre spirituale di Berlusconi e mantiene privata la gestione dell’acqua? Il Sistema ha liquidato Berlusconi e deve presentare nuove facce per non essere travolto. Se sono vecchie, le fa passare per nuove. Se sono nuove le fagocita con la tessera di partito e ruoli di rappresentanza. Se Pisapia fermerà almeno la costruzione mostruosa dell’EXPO 2015 insieme a quella di City Life, chiuderà gli inceneritori, taglierà del 75% gli stipendi degli assessori comunali, mi ricrederò, pensate che lo farà?
A leggere i giornali sembra che il MoVimento 5 Stelle sia stato cancellato dalla politica, spazzato via dal nuovo che avanza. Ha vinto il Pdmenoelle, lo stesso che ha garantito per 18 anni a Berlusconi “una vita che non è mai tardi“, che ha permesso lo Scudo Fiscale, votato l’indulto, che non ha reso possibile l’accorpamento tra elezioni amministrative e referendum (bastava un solo voto, ma erano assenti 10 pdmenoellini, tra cui Fassino, e 2 Idv, pensate che sia un caso?), che ha regalato tre frequenze nazionali pubbliche a Berlusconi chiedendo in cambio solo l’uno per cento del fatturato, che non ha fatto la legge sul conflitto di interessi quando era al governo e neppure ha modificato la legge porcata di Calderoli.
La Confindustria cerca nuove vie per mantenere i suoi parassiti. Si è svegliata dopo Fukushima, quando ha capito che la torta di circa 30 miliardi delle centrali nucleari stava svanendo, prima aspettava l’osso e taceva. La Confindustria, insieme ai partiti, farà di tutto per far fallire i referendum che gli sotrarrebbero la gestione dell’acqua per sempre. Dei referendum non parla più nessuno. Tutti in piazza a festeggiare. Tutto cambia perché nulla cambi. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
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