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L’aria è pesante in questo Ferragosto. Troppi girano ormai con una trave nell’occhio. In modo sfacciato. Non temono più alcuna conseguenza. La trave nell’occhio, se esibita con disinvoltura in pubblico, è diventata un segno di riconoscimento sociale. Uno status symbol. L’Italia è un Inferno che simula il Paradiso.
Il Parlamento è il girone infernale più ambito. Una volta giunto lì puoi fare tutto quello che è proibito ai comuni cittadini. Alle anime morte che sono diventate oggi tanti italiani. Puoi consentirti un tal numero di travi nell’occhio da mettere su una falegnameria. Droghe pesanti, mafia, camorra, corruzione, prostituzione. Un deputato cocainomane non commette peccato, un falegname che coltiva canapa viene ammazzato. Il secondo cerchio, oltre il Parlamento, è ugualmente protetto. E’ la Borsa Italiana, terreno di vita e di guadagni di Tronchetti, Geronzi, Tanzi, Cragnotti, dell’ubiquo Berlusconi e dei discendenti della famiglia Agnelli. Nel terzo cerchio prosperano i faccendieri, gli amministratori locali, i picciotti o più semplicemente i leccaculo. Sono legioni e legioni. Portano sulle pupille travi più piccole dei loro padroni, ma, tra tutti, sono i più sfrontati, i più beceri.Insultano ragazzi in pubblico e li fanno trascinare via dalle forze dell’Ordine. Il quarto cerchio contiene i quaqquaraquà, i boccachiusa, gli indifferenti, i mivoltodallatraparte, i miononnohacampatocentanniperchèsifacevaicazzisuoi. Sono eserciti, sono infiltrati ovunque, nelle famiglie, negli uffici, nelle chiese.
A protezione di questo fantastico mondo di travi ci sono i cultori della menzogna. Allevati nelle redazioni dei giornali, negli uffici stampa dei partiti, negli studi televisivi. Mentitori di razza che starnazzano come le oche del Campidoglio contro ogni accenno di verità. Cercatori di peli nell’uovo negli avversari del Sistema. Trasformano il bianco in nero. La merda in oro. Un cialtrone in presidente del Consiglio. Una velina in un ministro. Un guitto in un portavoce del Senato. Sono i maghi moderni della parola di Stato. Professionisti della diffamazione. Vomitatori di calunnie grazie alle sovvenzioni, alle tasse dei cittadini.
Fa caldo in questa Italia, in questo agosto. Un caldo insopportabile.Fuori da gironi ci sono i precari, i disoccupati, i pensionati a 500 euro al mese, i laureati senza un futuro. Ci sono gli onesti, gli umiliati, i cercatori di verità, i rompicoglioni, coloro che si informano attraverso la Rete e la stampa internazionale. Sono tanti e sono ancora pochi. Ma è una marea crescente. Quando gli informati saranno maggioranza, le pale dell’elicottero cominceranno a girare. Forse ci vorrà un cargo per trasportarli tutti, forse non basterà. Beati i fuggitivi, perché non subiranno la collera degli onesti. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.