foto di Doxieone
La cassetta della posta è mia, è proprietà privata. Non voglio pagare la tassa sui rifiuti per smaltire la pubblicità. Volantini, guide, cataloghi, offerte speciali. Se mi assento da casa una settimana diventano un paio di chili e la casella si intasa. Non cè più posto. Mi lasciano i pacchi e le lettere delle ammiratrici per terra sul marciapiede. Sto pensando di addestrare un cane contro i postini abusivi.
Per risolvere il problema si può mettere un avviso sulla buca delle lettere. Ne pubblicherò alcuni sul blog. Proponete i vostri su Flickr con il tag/titolo: Posta Pulita.
Caro Beppe,
ho verificato che circa la metà della carta che getto via settimanalmente (e che va ad ingombrare ulteriormente il già difficile e costoso processo urbano del riciclo” ) non è carta che mi serve o che utilizzo realmente!
Assurdo vero? Mi voglio spiegare meglio: il 50% della carta per la quale io pago lo smaltimento (attraverso la tassa sui rifiuti, Tia/Tarsu) è costituita da pubblicità commerciale e attività lucrosa i cui proventi vanno esclusivamente al centro commerciale e non a me. Una parte della mia tassa dei rifiuti dunque dovrebbe pagarla lui!
Ogni giorno arrivano enormi, ingombranti ed indesiderati depliant, brochure, giornali, cataloghi, di IPERCOOP, PANORAMA, GIGLI, LEROY, MEDIAWORLD, ESSELUNGA, EMMELUNGA, MONDO CONVENIENZA, ecc.. che già a metà mattina hanno riempito la buca delle lettere provocando tra l’altro l’impossibilità di usare la cassetta postale e che la mia posta privata sbordi fuori dalla buca stessa facendo cadere bollette e lettere importanti e mettendo alla portata di qualunque passante dati ed informazioni personali.
Delle persone hanno fatto causa e l’hanno vinta. Ecco la sentenza data dal Giudice di pace di Bari:
Pubblicità indesiderata e danno esistenziale. Credo di aver capito che sia sufficiente mettere un adesivo/messaggio sulla buca delle lettere che esprima la nostra volontà di non ricevere pubblicità generica non richiesta dallo stesso proprietario dell’abitazione. A quel punto se i centri commerciali continuano vanno in infrazione e sono addirittura passibili di richiesta di danno esistenziale (danno morale soggettivo e danno biologico).
Facciamolo anche noi! E ogni settimana nelle nostre città e paesi ci saranno tonnellate di carta e inchiostri velenosi in meno da smaltire, un passo in più verso la cultura dell’ambiente ed uno in meno verso quella degli inceneritori – termovalorizzatori.
Cito in particolare questo passaggio del Giudice di pace: ” la funzione specifica cui è asservita la cassetta postale è quella di raccogliere gli atti di corrispondenza indirizzati all’intestatario, unico legittimato a estenderne l’utilizzazione anche per altri fini, non escluso quello di ricevere qualsivoglia forma di pubblicità. Pertanto ove il titolare della cassetta abbia espresso inequivocabilmente una volontà contraria è evidente che a nessuno deve essere consentito di tenere un comportamento contrastante tale volontà.” Cordiali saluti. Fabio B.