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La P2 è un incubo maschile

beppegrillo.it - Aprile 5, 2011
Intervista a Anna Vinci
(10:00)

La P2 era una loggia massonica coperta. Oggi abbiamo un governo massonico scoperto. I piduisti di ieri hanno fatto carriera. Il presidente del consiglio, tessera 1816, e il portavoce del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, tessera 2232 ci spiegano il Piano di Rinascita Democratica di Gelli con i fatti. Giorno dopo giorno, nella sua applicazione reale, concreta. Gelli, il gran maestro, condannato a 10 anni per calunnia aggravata dalla finalità di terrorismo per depistaggio delle indagini sulla strage della stazione di Bologna (85 morti e 200 feriti), recita la parte di vecchio saggio in televisione e si lamenta perché non gli viene riconosciuto ufficialmente il copyright del programma di Governo, dalla Giustizia, alla legge elettorale, al controllo delle televisioni. In un altro Paese sarebbero stati condannati per alto tradimento, nel nostro hanno raggiunto i vertici delle Istituzioni.
Quando, nel 1981, fu scoperto dai giudici Gherardo Colombo e Giuliano Turone l’elenco dei piduisti si capì che la Storia dell’Italia nata dalla Resistenza, democratica e repubblicana era una copertura per un gruppo di avventurieri che avevano il controllo della nazione, banchieri, generali, politici, giornalisti, magistrati. Una cupola da far impallidire Cosa Nostra. Solo 972 piduisti furono identificati su 2.400. Tina Alselmi fu scelta come presidente della Commissione parlamentare da Nilde Iotti, allora presidente della Camera, e interpretò il suo ruolo con coscienza e coraggio. Per questo la sua carriera politica fu distrutta. Sarebbe stata un grande Presidente della Repubblica.
Tina Anselmi credeva che i nomi venuti alla luce fossero i pesci piccoli, gli altri, un migliaio, mai identificati, erano più importanti. Ma cosa è più importante di un generale o di un direttore di giornale se non un presidente del consiglio o un suo ministro o il capo di una grande impresa? Oggi il cerchio si chiude, il cittadino è escluso dalle istituzioni con la legge elettorale porcata di matrice piduista, le televisioni sono il megafono del governo, la giustizia sta per essere ingabbiata. La P2 regna. Dove si deve andare per iscriversi?

Intervista a Anna Vinci

Anna Vinci- Come ho incontrato Tina Anselmi e come sono arrivata a scrivere questo libro? È una lunga storia d’amore di grande rispetto mio e amore nei suoi confronti, di stima reciproca, un incontro di alcuni anni fa rinnovato per un’intervista televisiva, dopodiché è nato un primo libro e poi questi appunti segreti.

Gli appunti segreti di Tina Alselmi sulla P2 (espandi | comprimi)
Blog – La P2 oggi raggiunge i suoi obiettivi?
Anna Vinci – Con questi appunti della Anselmi ho convissuto più di un anno, un anno e mezzo, penso che sicuramente il lavoro della commissione presieduta dalla Anselmi, la Commissione inquirente bicamerale sulla P2 dall’81 all’84 abbia in qualche modo interrotto quello che era il progetto di Gelli, il progetto piduista e affaticandolo, questo non vuol dire che i rischi siano finiti.Blog – La P2 è maschilista?
Anna Vinci – Io ho immaginato Tina Anselmi come Presidente della commissione, me la vedo nelle stanze di Palazzo San Macuto a Roma dove si svolgevano le audizioni e immagino questa donna tra uomini, piduisti tutti uomini, esercito, servizi segreti, mafie, malavita, chiesa, potere delle banche e le donne erano delle comprimarie.
Blog – Quindi non è un caso che Tina Anselmi sia stata scelta o comunque che Tina Anselmi sia stato un fenomeno contrario alla P2 essendo una donna?
Anna Vinci – È stata l’allora Presidente della Camera Nilde Iotti a chiedere a Tina Anselmi di diventare Presidente di questa Commissione bicamerale ed erano legate da tante esperienze passate, perché quello che mi diceva Tina Anselmi diceva una cosa molto interessante “all’epoca eravamo diverse – in questo caso la Iotti e lei – ideologicamente ma non antropologicamente” e sicuramente il fatto che fosse una donna era uno sguardo diverso perché immaginiamo in queste stanze tutti uomini grigi, tutti uomini anche mediocri come mi diceva Tina.
Blog – Perché è stata scelta Tina Anselmi visto che nel governo di allora c’erano molte infiltrazioni della P2?
Anna Vinci – È stata scelta dalla Iotti, io quando mi sono documentata con Giorgio Frasca Polara che era il portavoce della Presidente della Camera Nilde Iotti e lui mi ha detto che la Iotti aveva fatto questa scelta perché si fidava della Anselmi e poi perché il Presidente del Senato era all’epoca Fanfani e, come ha aggiunto un’altra persona: Enzo Giaccotto, Segretario particolare della Iotti quando fu la prima volta ministro nel 76, amico storico, perché la Iotti aveva paura che venisse proposto un democristiano, casomai amico di Forlani, allora Presidente del Consiglio, che poi sappiamo come era implicato nella vicenda della P2.

Il linguaggio della P2 (espandi | comprimi)
Blog – Qual è il linguaggio della P2?
Anna Vinci – Una della prime cose che mi ha colpito è questo essere proprio sciatti, il progetto della P2 è finito non è finito, sicuramente nel linguaggio sta ad ottimi livelli perché è proprio il disprezzo delle parole, la parola che è un modo di comunicare, di rapportarsi agli altri, noi lo vediamo quotidianamente, uno dice una cosa e il giorno dopo ne dice un’altra. Il Ministro Scajola quando ci fu il fatto dell’appartamento che lui disse “ah ma io non sapevo niente, me l’hanno regalato”. Nelle audizioni la Anselmi prendeva questi appunti, sintetizzava, io li ho chiamati post-it perché uno quando ha fretta però scrive le cose fondamentali e veniva fuori questo linguaggio di queste persone che dicevano “sì ma io ero iscritto alla P2, no ma non lo sapevo, è stato casuale”.
Allora noi ci chiediamo di fronte a questa classe dirigente, ma ci fanno? Perché non è possibile, oppure tu non sai se preferisci che siano un po’ non so dei cialtroni, non perbene piuttosto che dei cretini, perché come non lo sapevi?! Tu sei un generale, tu sei un ministro: non è possibile!!Blog – La P2 è un comitato d’affari o è, invece, un piano eversivo?Anna Vinci – Da quello che viene fuori studiando questi 700 e oltre appunti della Anselmi, lei appunto nella sua relazione come nel discorso che fece nell’86 alla e veniva fuori che era un comitato non di affari, c’erano anche quelli che facevano affari, c’erano questi che volevano fare carriera, ci fu una dichiarazione pubblica di Costanzo che era diventato il direttore de L’Occhio con tutta una serie di elementi chiaramente di ispirazione massonica che piangendo disse “sì l’ho fatto per la carriera”. Oppure gente come Cicchitto che mi ricordo che la Anselmi disse “ma come? Questo dovrebbe credere nelle istituzioni e dice che si è scritto alla P2 per difendersi perché si sentiva…” cioè gente che veramente non ha i parametri intellettivi o pensa che gli altri siano degli schiocchi. Quindi c’era chi faceva affari, ma sicuramente progetto piduista, il progetto di Gelli era un progetto eversivo, cioè di svuotare dall’interno le istituzioni e infatti Gelli riceveva all’Excelsior a Roma
Blog – Questo progetto di svuotare le istituzioni dall’interno, quindi con uomini delle istituzioni, è riuscito in parte oppure no?
Anna Vinci – Beh in parte direi proprio di sì, visto che c’abbiamo il Presidente del Consiglio che c’abbiamo che è poi uno dei maggiori rappresentanti di questo linguaggio estemporaneo nel senso che oggi sto lì, domani sto lì, un po’ da Vaudeville. Quando seguivo gli appunti di Tina Anselmi me li immaginavo proprio questi uomini come in una pochade da Feydeau che andavano all’Excelsior da Gelli che li puoi immaginare quasi che si nascondevano quando arrivava quello che non doveva sapere, perché tutto si basava appunto sul ricatto, su questo cuneo tra la copertura e la scopertura. E Gelli sapeva, manovrava.
Blog – Berlusconi fu ascoltato?
Anna Vinci – No, c’è una testimonianza di Di Ciommo che è stato molto importante perché era il segretario, era un giovane funzionario del Senato che era stato messo, messo tra virgolette, a disposizione dell’Anselmi, c’era anche un funzionario della Camera Gianfranco Beretta. E l’Anselmi mi aveva molto parlato di Di Ciommo, era stata una persona importante di cui lei si fidava, Di Ciommo mi raccontava che a un certo punto loro facevano queste audizioni, naturalmente studiavano anche le carte delle Procure che si occupavano come procure proprio di indagare in alcune che sono state grandi tragedie dell’Italia e avevano detto ma che facciamo? Lo chiamiamo questo Berlusconi che era piduista e poi hanno detto pure all’Anselmi no “ma è uno, insomma non è così importante in fondo”, “è una persona di contorno”.
Blog – La P2 è vecchia?
Anna Vinci – Basta che pensiamo a Flavio Carboni, a Cicchitto già un po’ più giovane, a Berlusconi e poi certo ci sono dei giovani perché all’epoca non era così chiuso, per esempio Bisignani che oggi ha 60 anni all’epoca era piduista e faceva i suoi primi passi nella carriera.
Blog – La P2 scomparirà con i vecchi o lascia agli eredi?
Anna Vinci –Ti rispondo con un mio desiderata che è di tanti: sì scomparirà con i vecchi però poi da un punto di vista invece meno così da battuta io credo di sì, perché hai capito i progetti eversivi si devono realizzare a un certo punto, il fatto che il tempo passa, il tempo è nemico l’hanno dimostrato purtroppo anche queste persone tipo i Falcone e Borsellino che sono morte, vari servitori dello Stato tipo Ambrosoli, l’Anselmi, non difesi dallo Stato, meno male lei è ancora viva. L’illegalità ha bisogno della rapidità, i tempi lunghi è difficile tenere tutto insieme
Blog – La P2 quindi non può rinascere dalle sue ceneri sono altre forme?
Anna Vinci – Credo molto che ognuno debba fare il proprio mestiere, appunto quello che non voleva Gelli, questa grande abbuffata di potere con poche persone che sapevano e ognuno faceva tutto, com’è un po’ adesso, tutti sanno tutto di tutti. Io sono una che racconta storie, da quello che ho capito in tutta questa frequentazione di Tina, no! Ancora adesso se mi capita, soprattutto in passato, di parlarne lei ritorna a questo passato che le ha cambiato la vita, questi anni di presidenza della commissione e dice “ma lui torna” e quando dice “lui” lo nomina con fastidio, lo nomina con fastidio Gelli. Sai che cosa c’aveva Tina? Il coraggio ed era un coraggio molto femminile, io credo che nonostante il poco coraggio degli uomini, di questi uomini di potere che sono tutti uomini, ahimè, e le donne sono delle ancelle, sì sì, non ce la farà, ci saranno altri coraggi, altre donne e anche uomini giovani.

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