“Il M5S si oppone alla politica economica di questo Governo e rilancia con la sua idea di economia a partire dal Reddito di Cittadinanza, le cui coperture sono appena state dichiarate ammissibili in Commissione Bilancio al Senato. Il Reddito di Cittadinanza, quindi, si può fare. Basta volerlo.
Ieri alle 17 in Senato, sala Nassiriya, i senatori Mario Giarrusso e Barbara Lezzi, insieme ai deputati Laura Castelli e Giorgio Sorial, hanno illustrato una Stabilità alternativa a quella del Governo.
La legge di Stabilità è una legge fondamentale, perché vincola l’azione dell’esecutivo per gli anni successivi, stabilendo il livello delle entrate e delle spese pubbliche. Questo Governo ha già deciso che il 2016 sarà ancora un anno di sacrifici per i cittadini italiani, in nome dei folli principi di bilancio imposti dall’Unione Europea.
Il Governo gioca con la pelle dei cittadini. Le elezioni comunali si avvicinano e l’abolizione della Tasi è stata fatta a deficit, senza alcun taglio corrispondente di spesa. Considerato che la Ue impone il pareggio di bilancio, questo significa che dall’anno prossimo il Governo non solo dovrà inserire di nuovo la Tasi, ma anche ripristinare le clausole di salvaguardia (aumenti di IVA e accise sul carburante), che infatti non sono state eliminate ma solo rinviate al 1 gennaio 2017. Non è per nulla campata in aria, l’idea che a fine 2016 si vada ad elezioni. Il Governo non può sopportare un’altra Stabilità, pena la migrazione dei voti verso il M5s.
Nella Stabilità di Governo si prosegue sulla via dei tagli lineari. La famosa spending review, che dovrebbe riqualificare la spesa pubblica, si trasforma ancora una volta nel taglio dei servizi pubblici. La Sanità subisce un attacco senza precedenti e nella finanziaria ci sono altri 2 miliardi di tagli dopo i 2,3 dello scorso luglio (Dl Enti locali). Dopo che 180 visite diagnostiche sono diventate a pagamento, a rischio ci sono ora anche i farmaci “salva-vita” che potrebbero diventare troppo costosi per le Regioni. Va detto, infatti, che oltre ai 4,3 miliardi di tagli diretti alla Sanità, il Governo ha programmato circa 19 miliardi di tagli alle Regioni dal 2016 al 2019. L’80% dei bilanci regionali riguarda le spese sanitarie. Significa che di qui a qualche anno della Sanità pubblica e universalistica prevista dalla nostra Costituzione rimarrà solo la carcassa.
Per le famiglie in difficoltà ci sono le briciole. 600 milioni di euro contro i 17 miliardi proposti dal M5S con il reddito di cittadinanza.
C’è un taglio massiccio alle spese per la digitalizzazione della Pa (2,5 miliardi), alla faccia della modernizzazione promessa dal Premier un giorno sì e l’altro pure.
Sull’altare della Tasi è poi stata sacrificata la riduzione delle tasse sul lavoro, ben più importante per far ripartire investimenti privati ed esportazioni.
Ma ciò che manca sono soprattutto gli investimenti pubblici, gli unici in grado di invertire la rotta creando direttamente occupazione, domanda interna e quindi profitti anche per il settore privato (piccole e medie imprese in particolare). La Commissione europea, però, ha tolto agli Stati nazionali ogni residuo di sovranità fiscale e gli investimenti pubblici sono la spesa più facilmente comprimibile per rispettare il folle percorso verso il pareggio di bilancio (Fiscal Compact). Ecco perché non c’è traccia del piano di sviluppo per il Sud Italia promesso dal Governo, e anche sulla banda ultra-larga, l’unica vera “grande opera” che servirebbe all’Italia, tutto tace.
Potremmo ricordare ancora l’assenza di un fondo per i pensionati e per i dipendenti pubblici, in spregio alle sentenze della Corte costituzionale, e l’infinita telenovela sugli esodati, che avranno bisogno di un’ottava salvaguardia perché questo Governo non ha stanziato risorse sufficienti…ma la lista sarebbe troppo lunga.
La Stabilità 2016 è vergognosa, anche perché prevede per il 2017, il 2018 e il 2019 ancora più austerità.
Il M5S ha un’idea di economia completamente diversa. Non solo il reddito di cittadinanza, ma anche la stabilizzazione della detrazione fiscale al 65% per gli interventi edilizi di efficientamento energetico (Ecobonus), l’eliminazione totale dell’Irap per le imprese, compensazione universale tra crediti e debiti delle imprese verso la Pa, incentivi per la sostituzione dell’amianto con pannelli fotovoltaici, sia dagli edifici privati che pubblici, Carbon Tax, ripristino dei fondi tagliati alla Sanità pubblica, maggiori risorse per la Giustizia e l’adeguamento degli organici…e molto altro.” M5S Parlamento
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