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In un Paese in cui nessuno risponde alle domande. In un Paese in cui non si fanno neppure le domande. Ad esempio perché un corruttore è presidente del Consiglio o perché gli industriali lo applaudono invece di cacciarlo a calci nel culo. In un Paese così uno che risponde va sempre apprezzato. In particolare se è il Presidente della Repubblica e se chi riceve la risposta è un comune cittadino. Vi confesso un segreto. Per capire la “Lettera del Consigliere per la Stampa e la Comunicazione” della Presidenza della Repubblica ho consultato i miei legali che stanno ancora studiando le carte.
Napolitano risponde con un linguaggio notarile alle mie cinque domande comprensibili anche dalla casalinga di Voghera: “1. Perché ha firmato il Lodo Alfano che consente l’impunità a Silvio Berlusconi nel processo Mills? 2.Perché non si è auto escluso dal Lodo Alfano dato che non risultano reati a Lei imputati? 3.Perché ha firmato il Lodo Alfano in un solo giorno quando invece poteva rimandarlo alle Camere? 4.Perché ha firmato il Lodo Alfano senza consultare la Corte Costituzionale per un parere preventivo? 5.Perché ha firmato il Lodo Alfano sapendo che in precedenza era stato bocciato dalla Corte Costituzionale il Lodo Schifani che del Lodo Alfano è una fotocopia?“
La risposta del Notaio della Repubblica è la seguente:
“punto di riferimento per la decisione del Capo dello Stato è stata la sentenza n.24 del 2004 con cui la Corte costituzionale dichiarò lillegittimità costituzionale dellart. 1 della legge n. 140 del 20 giugno 2003 che prevedeva la sospensione dei processi che investissero le alte cariche dello Stato“. il disegno di legge approvato il 27 giugno dal Consiglio dei ministri è risultato corrispondere ai rilievi formulati in quella sentenza, poiché la Corte non sancì che la norma di sospensione di quei processi dovesse essere adottata con legge costituzionale e, inoltre, giudicò un interesse apprezzabile la tutela del bene costituito dalla assicurazione del sereno svolgimento delle rilevanti funzioni che ineriscono a quelle cariche, rilevando che tale interesse può essere tutelato in armonia con i princìpi fondamentali dello Stato di diritto, rispetto al cui migliore assetto la protezione è strumentale, e stabilendo a tal fine alcune essenziali condizioni. La sussistenza di tali condizioni, quindi, ha costituito la bussola esclusiva del Capo dello Stato…”
In sostanza, ma non garantisco di aver compreso la risposta, Napolitano afferma che il Lodo Alfano è costituzionale. Una legge che pone quattro cittadini al di sopra della legge è compatibile con l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge sancita dalla Costituzione. Una legge non presente in nessuna parte del mondo e che rende impunito Schifani se strozza la moglie o lo psiconano se corrompe i testimoni.
Presidente Napolitano, apprezzo il fatto che mi abbia onorato di una risposta. Apprezzo meno che Lei non parli con il linguaggio dei cittadini italiani, ma con il linguaggio della Casta. Apprezzo ancora meno che Lei non si sia autoescluso dal Lodo Alfano. Sandro Pertini lo avrebbe fatto. Perché Lei no? A quale “bussola esclusiva” si è rivolto per motivare la sua impunità?
Leggi la risposta del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alle Cinque Domande sul Lodo Alfano.
PS: Domani, sabato 23 maggio a partire dalle ore 18 circa sarò a Napoli al Palapartenope per sostenere Luigi de Magistris e Sonia Alfano, candidati indipendenti alle elezioni europee. Il blog trasmetterà la diretta streaming.