“A Reggio Emilia per 17.000 mila euro di bollette non pagate si raziona l’acqua a coloro che sono finiti in una situazione di morosità per colpe altrui o per difficoltà proprie: famiglie con bambini sono state lasciate senz’acqua.
IREN, che non ha ancora capito se vuole essere pubblica o privata, si dimostra forte con i deboli ma non pare avere altrettanta autonomia quando ha a che fare con i (soci) potenti. Il Comune si è dissociato per voce del Vicesindaco, ma non risulta che si sia altrettanto dissociato dai prestiti che IREN Spa creatura di Fassino e Delrio, continua a fare al Comune di Torino.
IREN, che per la misera cifra di 17.000 euro non si vergogna ad assetare le persone (solo ieri sono state riallacciate le utenze) non ha alcun problema quando deve foraggiare il Comune di Torino a guida Pd, comune sostenuto ripetutamente dai debiti che l’azienda a controllo pubblico fa per finanziare l’amico Fassino, socio di IREN Spa. E in questo caso non parliamo di 17.000 mila euro, ma parliamo di cifre che da relazione di bilancio sfiorano i 200 milioni di euro.
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IREN racchiude in sé il peggio dell’azienda privata e tutte le contraddizioni del pubblico. Un monopolio pubblico tutto sulle tasche dei cittadini, che devono anche farsi carico dei dividendi da pagare agli azionisti.
Proprio l’altra sera, nella Commissione del Comune di Reggio sulla definizione delle tariffe del servizio idrico, il direttore di Atersir ci ha spiegato che una quota di crediti inesigibili finisce nelle bollette di tutti. Questo non significa che tutti gli utenti si fanno carico di parte delle morosità?
Quindi come mai si tagliano le utenze? I soldi che mancano a Iren non dovremmo averli già pagati tutti noi in bolletta?” Alessandra Guatteri, comsigliere comunale M5S Reggio Emilia