Dipinto: Il mercato delle indulgenze.
L’indulto è il tema del giorno.
I giornali ne parlano poco e malvolentieri, nonostante possa farci tornare alle urne a primavera.
Il governo lo vuole estendere ai reati più in voga tra i parlamentari: la corruzione, le tangenti, il falso in bilancio.
Si è opposto il solo Di Pietro che ha detto che darà le dimissioni da Ministro se passerà questa inciuciata con la Casa circondariale delle libertà.
L’Italia è piena di emergenze, ma i nostri dipendenti hanno le loro. Quando scappa, scappa. E un bel indulto è sempre meglio che finire in galera. Questa legge, così hanno dichiarato le anime belle e pie del governo, serve per liberare le carceri. Può darsi. Ma serve anche a non farle occupare. E mondare Previti dai suoi peccati, così potrà raggiungere i suoi colleghi in Parlamento e deliberare delle belle leggi sulla giustizia.
Come sembra lontano il 9 aprile. Il mercato degli indulti è aperto, continuazione ideale del mercato delle indulgenze della Chiesa di una volta. Per redimersi dai peccati basta un’indultino, in cambio si potrà poi votare tutti insieme per delle leggi ad cdlulivum. Se passerà questo indulto, con Di Pietro dimissionario, Prodi sarà trasformato in zombi con Letta e Casini a dettargli i compiti. Tutto è libero o liberalizzabile in Italia, tranne i cittadini.