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Sommario:
Dell’Utri e la lettera di Provenzano a Berlusconi
Ciancimino è attendibile o no?
Menzogne colossali
Floppone in prima pagina
Buongiorno a tutti, ci sono stati da poco i funerali dei nostri caduti nella guerra dellAfghanistan, personalmente, per quello che può valere, mi associo al lutto. Vorrei anche associarmi al lutto di tutti gli afgani che sono stati uccisi in questi anni dalle truppe di occupazione militare americane, inglesi, italiane etc. etc., dei quali invece ci dimentichiamo sempre: non esistono morti più morti degli altri, ma sicuramente le morti più ingiustificate sono proprio quelle degli afgani che, in Afghanistan, sono a casa loro, mentre, purtroppo, noi siamo a casa di altri.
Chiudo questa parentesi e vi preannuncio che tra un po vi farò una sorpresa: vi farò vedere la prima pagina del numero zero de Il Fatto quotidiano; so che molti di voi sono abbonati o saranno comunque lettori in edicola e quindi magari gradiranno questa sorpresa, perché ormai siamo agli sgoccioli: oggi è lunedì, mercoledì usciremo con il primo numero e, chi si è abbonato on- line, già martedì sera a mezzanotte, alle 23: 59, se tutto va bene, potrà trovare in versione PDF sul suo computer il nostro giornale, libero e senza padroni. Però partiamo subito, prima di questa primizia, da un paio di notizie della settimana che non mi pare siano state analizzate: sono state date, ma non sono state analizzate, quello che manca in Italia non è neanche il giornalismo dinchiesta, è il giornalismo di analisi, un giornalismo che faccia capire che cosa sta succedendo, che colleghi i puntini dellenigma, per fare venire fuori la figura completa.
Le due notizie sono due decisioni prese da due organismi dello Stato, di cui uno è la Corte dAppello di Palermo, che sta processando Marcello DellUtri e laltro è lavvocatura dello Stato; sono funzionari pubblici, sia i magistrati che gli Avvocati dello Stato, che paghiamo per fare giustizia: i magistrati debbono valutare le prove e decidere, nel caso in cui siano giudici di Corte dAppello, se limputato è colpevole o innocente, gli Avvocati dello Stato – lo dice il loro stesso sito Internet- hanno il compito di difendere la Pubblica amministrazione nei processi, compresi naturalmente quei procedimenti che finiscono davanti alla Corte Costituzionale, dove la Pubblica amministrazione, ossia il Parlamento e il governo, deve andare a difendere la legittimità costituzionale delle leggi o dei decreti che approva. Quindi sono persone pagate da noi per fare giustizia per rappresentare gli interessi collettivi: lo dico perché, in realtà, le due decisioni, le due posizione prese dalla Corte dAppello di Palermo (Presidente DallAcqua) e dallAvvocato dello Stato Glauco Nori non mi pare che rappresentino i cittadini, le esigenze della giustizia e linteresse pubblico: è una mia opinione, io non mi sento rappresentato né dalla decisione presa dalla Corte dAppello di Palermo, né tantomeno dalla posizione assunta dallavvocatura dello Stato.
Andiamo con ordine: che cosa doveva decidere la Corte dAppello di Palermo? La Corte dAppello di Palermo è quella di fronte alla quale Marcello DellUtri è imputato per concorso esterno in associazione mafiosa, dopo che in primo grado era stato condannato, in Tribunale, a nove anni di reclusione; ha fatto ricorso lui contro la condanna, ha fatto ricorso la Procura di Palermo, sostenendo che la pena era troppo lieve, sebbene fosse abbastanza consistente, ma stiamo parlando di mafia, se laccusa viene confermata anche in appello e quindi processo di appello. Al processo di appello si è lavorato per tre anni, dal 2006 al 2009; nel corso di questo processo dappello la pubblica accusa ha chiesto di depositare nuovi elementi di prova e la Corte dAppello li ha respinti quasi tutti, anche nellultima udienza ha respinto i nuovi elementi di prova, o indiziari, come si dice, portati dal Procuratore Generale Antonino Gatto. Che elementi erano? Erano gli elementi di cui abbiamo parlato molte volte questestate, ovvero le novità emerse dal fronte Ciancimino, figlio dellex Sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino. Si chiama Massimo Ciancimino, a casa sua è stato trovato un lembo di una lettera che Provenzano ha indirizzato a Berlusconi, purtroppo laltra parte è scomparsa e la parte, invece, che è stata trovata e che oggi possediamo è rimasta sepolta in uno scatolone della Procura di Palermo, fino a quando non è cambiato il Procuratore: è andato via il Procuratore Grasso e è arrivato il Procuratore Messineo, che ha rimesso a lavoro i magistrati che erano stati estromessi dal lavorare sulla mafia nella gestione precedente, questi magistrati hanno scoperto che mancava un pezzo, sono andati a ravanare negli scatoloni e hanno trovato il lembo della lettera di Provenzano a Berlusconi. I Carabinieri lavevano segnalata addirittura in carattere maiuscolo, affinché nessuno se la perdesse e invece qualcuno se la era persa. A questo punto si sono precipitati , stava proprio finendo il processo dappello DellUtri: i giudici, prima delle vacanze, stavano per dare la parola al Procuratore Generale per la requisitoria, quando sono arrivate queste nuove carte, dicendo prendete atto che cè anche questa mezza lettera strappata, perché? Perché intanto cè Provenzano che scrive a Berlusconi, il capo della mafia che scrive allattuale capo del governo, lo chiama Onorevole e quindi è una lettera che si riferisce allimpegno politico di Berlusconi, probabilmente successiva al 93 /94, è la lettera di cui sapete già tutto: Provenzano promette appoggio politico a Forza Italia, in cambio della disponibilità di una rete televisiva, Berlusconi tanto ne ha tante, ne ha ben tre, ne aveva tre allepoca, adesso ne ha anche sei. Minacciava, in caso contrario, di dare luogo a un evento funesto, a un triste evento: così lo chiama Provenzano o chi, materialmente, ha vergato questa lettera e il triste evento, secondo il figlio di Ciancimino, era il rapimento o lassassinio del povero Piersilvio. Naturalmente tutto è andato bene, Piersilvio è più vivo che mai, non ha mai subito attentati o tentativi di sequestro, quindi dobbiamo pensare che quella lettera, in qualche modo, abbia avuto soddisfazione. Ma perché portare una lettera di Provenzano a Berlusconi in un processo dove è imputato DellUtri? Che centra DellUtri? Giusta domanda, per chi se la pone: DellUtri centra perché Massimo Ciancimino sostiene che, il destinatario penultimo della lettera, colui che la doveva consegnare a Berlusconi, era DellUtri e che quindi la trafila era – labbiamo già raccontato – Provenzano che la scrive, la dà a un certo Lipari, che era un suo uomo di fiducia, il quale la dà al figlio di Ciancimino, il figlio di Ciancimino la porta a suo padre che è in carcere, il padre trova il modo – avrebbe dovuto trovare il modo – di farla avere a DellUtri e DellUtri a Berlusconi. Questo è il percorso. Dice, il figlio di Ciancimino, quella lettera me la ricordo intera, è strato che ce ne sia soltanto più metà e è ancora più strano, in quanto, aggiungo io, Ciancimino dice nella prima parte della lettera cera proprio scritto che DellUtri avrebbe dovuto consegnarla a Berlusconi, quindi DellUtri era un po il postino, secondo il figlio di Ciancimino. Naturalmente non sappiamo se è vero o meno, finché non sarà stata trovata laltra parte della lettera questa cosa di DellUtri la dice Ciancimino, che è un testimone oculare, però: infatti la lettera è stata trovata a casa sua e quindi è ben possibile che se la ricordi tutta intera; semmai cè da domandarsi chi ne ha tagliata metà e ha portato via proprio la metà nella quale cè il nome di DellUtri, mentre ha lasciato la metà dove cè il nome di Berlusconi, dellOnorevole Berlusconi. I Carabinieri no: i Carabinieri quello che hanno trovato lhanno messo lì, bisogna capire che cosa è successo, ma in ogni caso nei processi i giudici servono proprio a questo, a sentire il testimone e a valutare se la sua testimonianza è attendibile oppure no, per valutarla bisogna sentirlo, il testimone.
Ecco perché la Procura di Palermo ha sentito Ciancimino, il quale ha detto queste cose che vi ho parafrasato e poi ha depositato il pezzo di lettera e i verbali di Ciancimino, affinché i giudici inserissero queste prove nel fascicolo del processo e ascoltassero, a loro volta, Ciancimino.
Sapete che nel nuovo processo penale non si può dare per scontato quello che cè nei verbali resi dai testimoni o dagli indagati davanti al Pubblico Ministero, ma tutto deve essere ripetuto in aula, davanti ai giudici e quindi i giudici avrebbero dovuto chiedere a Ciancimino di ribadire le cose o meno, che risultavano dai suoi verbali, davanti ai Pubblici Ministeri e invece laltro giorno la Corte dAppello di Palermo ha respinto la richiesta della Procura Generale di inserire agli atti le nuove prove, le carte e i verbali di Ciancimino e, soprattutto, hanno rifiutato di sentire Ciancimino. Quindi adesso, dopo la requisitoria che è appena iniziata e dopo le arringhe difensive, i giudici si chiuderanno in Camera di Consiglio per decidere se DellUtri è colpevole, come aveva deciso il Tribunale, o è innocente, come chiedono i suoi Avvocati, senza poter valutare la lettera di Provenzano a Berlusconi e le dichiarazioni di Ciancimino, che dice che il pony express che faceva da trait dunion da Provenzano a Berlusconi era Marcello DellUtri, quindi praticamente hanno preso una robusta possibile prova e lhanno rigettata, lhanno rifiutata, non la vogliono vedere, non la vogliono esaminare. Io non lo so per quale motivo: cè chi dice che lhanno fatto perché il Presidente del collegio è già stato trasferito al Tribunale di Caltanissetta e quindi non vede lora di finire il processo di DellUtri per potersi trasferire, armi e bagagli, a Caltanissetta; speriamo che non sia così, perché i processi sono tutti importanti, ma un processo del genere che perde per strada una prova soltanto perché il giudice ha fretta sarebbe molto triste, dopo tre anni poi unudienza per sentire Ciancimino non avrebbe spostato granché, sarebbe durato unudienza in più, questo processo. Non vorrei neanche pensare che abbiano voluto respingere una prova, perché altrimenti avrebbero dovuto tenerne conto ai fini di una condanna, cioè non vorrei – per lamor del cielo! – che avessero già deciso in altro senso, ovvero per lassoluzione: sarebbe molto grave, questo sarebbe un sinonimo di malafede, ci sarebbe da ricusarli dei giudici così prevenuti. Speriamo che non sia così, resta il fatto che non si capisce per quale motivo non hanno voluto esaminare questa prova. Nellordinanza che ho qui i giudici Lacommare, Barresi e DallAcqua, che è il Presidente, scrivono, anche se lordinanza è firmata soltanto dal Presidente, che lesame del frammento di foglio sequestrato il 17 febbraio 2005 in un locale nella disponibilità del Ciancimino e lesame del contenuto dei verbali, relativi agli interrogatori da questi resi il 30 giugno e il 1 luglio 2009 – appena laltro ieri, perché avevano appena trovato il foglio e lhanno convocato durgenza, Ciancimino, i magistrati – al Pubblico Ministero di Palermo non consentono di ritenere che, le indicazioni fornite sul posto, della richiesta di acquisire questi elementi, pur suscettibili di ulteriore approfondimento nellambito dellindagine condotta dalla Procura, siano allo stato connotate dai requisiti di specificità, utilità e rilevanza necessari per laccoglimento dellistanza. Praticamente dicono che questa lettera di Provenzano a Berlusconi e le dichiarazioni di Ciancimino, che dice che la lettera doveva portarla DellUtri, non sono connotate da requisiti di specificità, utilità e rilevanza, non sono rilevanti, non sono utili e non sono specifiche. Aggiungono poi: dallesame dei verbali di interrogatorio di Ciancimino – che parla della lettera e del ruolo di DellUtri – emerge una continua e non sempre sanata contraddittorietà delle dichiarazioni rese dal Ciancimino, cioè Ciancimino dice delle cose contraddittorie. Può darsi, infatti spetta proprio ai giudici sciogliere queste contraddizioni, incalzarlo, interrogarlo, fargli le domande giuste, vedere se si contraddice, capire perché si contraddice, oppure magari invece ottenere delle risposte meno contraddittorie in un senso o nellaltro, nel senso di liberare DellUtri dal sospetto, oppure invece di accertare che DellUtri ha fatto anche quello, oltre a tutto quello che il Tribunale aveva già accertato. Se non lo stabiliscono i giudici se Ciancimino è attendibile, chi lo deve stabilire?! E se parla di DellUtri come pony express di lettere da Provenzano a Berlusconi, in quale altro processo deve andare questa roba, se non nel processo dove si sta processando DellUtri, con laccusa di essere stato per 30 anni il trait dunion tra la mafia e Berlusconi?! Mi sembra che sia il posto giusto per accertare queste cose! Non si capisce per quale motivo la contraddittorietà, ammesso che sia contraddittorio quello che dice Ciancimino, debba indurre i giudici a non sentirlo: se è contraddittorio è un motivo in più per sentirlo e per chiarire.
Dicono poi, i giudici, che Ciancimino colloca questa lettera in un periodo storico, cioè il 1992, che non risulta compatibile con lappellativo di Onorevole, utilizzato nel frammento di foglio in esame e riferito a Berlusconi, che infatti fu eletto in Parlamento per la prima volta nel 94.
Ciancimino dice che quella lettera è del 92, nella lettera cè scritto Onorevole Berlusconi e i giudici dicono che Onorevole Berlusconi lo è diventato nel 94: è vero, può darsi che Ciancimino sbagli data, che abbia ricordi confusi, è difficile ricordarsi tutte le date delle elezioni etc., oppure può darsi che racconti balle per un qualche motivo, a proposito della datazione di quella lettera. Bene: sentitelo, incalzatelo, fategli queste obiezioni e vedete come risponde. Per quale motivo un errore di data dovrebbe non dico rendere inattendibile Ciancimino, ma renderlo non meritevole neanche di essere interrogato? Boh!
Dicono ancora, i giudici, considerato che Ciancimino tra laltro ha ammesso di non conoscere gli sviluppi e gli esiti della vicenda: certo, lui non sa se è avvenuta la consegna a DellUtri e, da DellUtri, a Berlusconi e chi se ne importa! Quello che qui conta è se davvero Provenzano usava DellUtri come pronta consegna, come postino, se davvero aveva scritto che DellUtri avrebbe dovuto consegnarla a Berlusconi probabilmente si riferiva al fatto che aveva fatto la stessa cosa altre volte, che era un postino collaudato. Il fatto che poi, anche quella volta, la consegna sia avvenuta oppure no a noi non interessa niente e non dovrebbe interessare neanche ai giudici: perché? Perché basta sapere che, in una lettera indirizzata da Provenzano a Berlusconi, cera scritto che la consegna la doveva fare DellUtri: questo dovrebbe interessarli, visto che devono giudicare DellUtri come possibile trait dunion tra la mafia e Berlusconi! Prima di affidare una lettera a DellUtri per Berlusconi, Provenzano si sarà informato su chi era: evidentemente, se aveva scelto lui, vuole dire che si fidava di lui perché aveva già fatto altre consegne o altri favori, o aveva già messo in contatto la mafia con Berlusconi, non è che uno prenda il primo che passa e dica scusa, cè una lettera di Provenzano per Berlusconi, me la consegni?: è ovvio che ti rivolgi a qualcuno molto affidabile e, soprattutto, molto taciturno. In ogni caso queste sono tutte cose da chiedere a Ciancimino, invece loro dicono no, non gliele chiediamo, perché avremmo dovuto chiedergliele?, ma vi rendete conto?! E, alla fine, dicono rilevato, pertanto, che dallesame del contenuto degli unici verbali emerge un quadro confuso e contraddittorio, questa Corte non può compiutamente valutare lutilità e la rilevanza del mezzo di prova, rispetto alle accuse formulate a carico dellimputato, questa è veramente curiosa! Non avevano mica detto loro di prendere per oro colato i verbali davanti al Pubblico Ministero, avevano detto loro sentite Ciancimino: a noi ha detto così, vediamo che cosa dice in aula, la lettera cè, nessuno può mangiarsela, lavevano fatta sparire e è ricomparsa, è sparita una seconda volta, i giudici dappello hanno deciso di non prenderla in considerazione. Speriamo che ritrovino un po di logica in tempo utile per la sentenza, perché queste motivazioni sono quanto di più illogico – questo almeno lo si può dire, è diritto di critica – si possa immaginare e è preoccupante che siano così privi di logica, i giudici che stanno seguendo un processo di questo genere.
Laltra cosa riguarda lAvvocato dello Stato: come vi ho detto, nel sito dellavvocatura dello Stato cè scritto che lavvocatura dello Stato è un pool di giuristi specializzati, che rappresenta e difende in giudizio lamministrazione statale e, più in generale, tutti i poteri dello Stato. Quindi, quando viene chiamata a difendere la bontà, la costituzionalità, la legittimità di una legge che, secondo alcuni tribunali, come quello di Milano e altri, è incostituzionale, dovrebbe andare lì e difendere la costituzionalità della legge, ossia dovrebbe cercare di spiegare, se ci riesce, che la Legge Alfano è rispettosa della Costituzione, che la Legge Alfano, che rende immuni dai processi le quattro alte cariche dello Stato, non confligge con larticolo 3, che dice che siamo tutti uguali di fronte alla legge, senza aggiungere tranne quattro. Insomma, dovrebbe occuparsi della legge, cioè di una norma generale e astratta: questo dovrebbe fare lavvocatura dello Stato davanti alla Corte e invece che cosa fa, lAvvocato Glauco Nori, a nome nostro, cioè dello Stato e a spese nostre, cioè dello Stato? Lo paghiamo noi lAvvocato dello Stato. Va lì e dice alla Corte, per spaventarla probabilmente, state attenti, perché se bocciate la Legge Alfano succede unira di Dio nella politica italiana, perché Berlusconi torna imputato, se torna imputato si dimette, crolla il governo, crisi, un casino che non finisce mai, lasciamo il Lodo Alfano, che è meglio, questo è il discorso. Allora capite che questa è una cosa che eventualmente potrebbe dire lAvvocato Ghedini: non lha detta, eh, attenzione, perché queste sono delle scempiaggini che neanche lAvvocato Ghedini, che è tuttaltro che fesso, oserebbe mai dire; perché? Perché se andasse lì e dicesse se Berlusconi torna imputato si deve dimettere beh, poi se Berlusconi torna imputato si deve dimettere davvero e, soprattutto, andrebbe lì a ammettere che quella è una legge fatta da Berlusconi per Berlusconi, non è una legge fatta per tutelare le alte cariche dalleventuale pericolo che un giorno possano essere sottoposte a processo e perdano, quindi, la serenità e il tempo che invece è loro necessario per concentrarsi quotidianamente sul loro lavoro al servizio degli italiani, perché questo ci hanno raccontato e era il movente della Legge Alfano, non salvare le chiappe allattuale Presidente del Consiglio. Infatti Ghedini queste stupidaggini non le ha dette: le ha dette lAvvocato dello Stato che, invece di difendere il Lodo, ha difeso Berlusconi, togliendo anche il velo dellipocrisia che attorniava questa legge, quel velo di ipocrisia che indusse il capo dello Stato a firmare, in men che non si dica, una legge incostituzionale, perché bisogna tutelare le alte cariche dallincursione dei magistrati cattivi. Quindi se non altro è stato sincero, lAvvocato dello Stato ha detto questa è una legge fatta per Berlusconi, lunico che ne approfitta è Berlusconi, se Berlusconi torna sotto processo è un casino.
Il problema è che lui non lo può dire, lavvocatura dello Stato deve dire che la legge è costituzionale, non deve calare le conseguenze di uneventuale bocciatura nella situazione attuale: perché? Perché le leggi valgono per sempre, le leggi vengono fatte per linteresse generale, non vengono fatte per risolvere un problema particolare di una persona o così dovrebbe essere. Quindi, secondo alcuni, questo è stato un clamoroso autogol, perché? Perché è andato lì a dire alla Corte guardate, lhanno fatta per quello lì, adesso stiamo attenti, perché sennò quello lì poi finisce sotto processo. Le argomentazioni, oltretutto, sono proprio delle palle colossali, delle menzogne colossali: per esempio, dice lAvvocato Generale, se Berlusconi tornasse sotto processo con la bocciatura della Legge Alfano – cosa che sarebbe automatica – la stampa seguirebbe i processi a Berlusconi con formule suggestive, con uno stile giornalistico sottolineato, con fughe di notizie coperte dal segreto. Le fughe di notizie coperte dal segreto a volte si verificano nella fase delle indagini, quando cè il segreto investigativo, ma qui stiamo parlando di una legge che protegge le alte cariche dello Stato dai dibattimenti, cioè dai processi, che sono pubblici e senza alcun segreto. Quindi il giornalista va al processo, vede quello che succede e lo racconta, non cè nessun segreto, è impossibile violare il segreto con fughe di notizie in un dibattimento pubblico, tantè che cè pure la gente, i curiosi possono andare a assistere. Le indagini invece sì che hanno delle notizie segrete, ma le indagini su Berlusconi si possono fare anche con il Lodo Alfano, perché il Lodo Alfano blocca i processi e non le indagini, conseguentemente o questo signore non sa di che cosa sta parlando, oppure sta mentendo, nella speranza di spaventare la Corte, dicendo stiamo attenti, perché se torna sotto processo chi la sente la stampa: quelli cominceranno a occuparsi dei processi a Berlusconi tutti i giorni con grande enfasi!, figuratevi! Sono 15 anni che processano Berlusconi e la stampa sono secoli che non si occupava più dei suoi processi, non ci andava nessuno: io sono andato qualche volta ai processi a Berlusconi, eravamo sempre i soliti quattro gatti! Televisioni che abbiano seguito i processi a Berlusconi: ma in quale film?! Allestero forse, forse le televisioni estere. Prima bugia.
Ma la seconda bugia è ancora più mirabile: perché? Perché si dice che, se Berlusconi torna processo, deve dimettersi: intanto chi lha detto? Dove sta scritto? La legge da noi non lo prevede che debba dimettersi, allestero neanche, però si dimettono sempre se vengono imputati: anzi, è difficile che i Ministri o i Presidenti del Consiglio vengano imputati, proprio perché allestero non candidano gli indagati, così evitano che un indagato poi venga imputato; da noi invece gli indagati hanno addirittura una corsia preferenziale e quindi, a un certo punto, di solito vengono anche imputati e si pone il problema, ma non sta scritto da nessuna parte che Berlusconi si debba dimettere: anzi, lui ha sempre detto non mi dimetterò mai, lopposizione, o quella robetta che chiamiamo opposizione, il PD- almeno parlo del PD, poi ce ne sono altre – gli ha sempre detto non te ne andare e quindi gli ha raccomandato di non dimettersi, ma lui non ci pensava proprio e, in terzo luogo, lui sono 15 anni che è imputato e non si è mai dimesso. Per quale motivo adesso dovrebbero cambiare le cose? Lui ha governato per cinque anni da imputato, perché il Lodo Schifani fu immediatamente cassato dalla Corte Costituzionale e non si è né dimesso, né ha avuto dei problemi, semplicemente non andava alle udienze dei suoi processi e quindi, anche questa storia che perde tempo a seguire i suoi processi e non può più stare a Palazzo Chigi, lui in questi 15 anni ha avuto ventidue rinvii a giudizio o giù di lì e ai processi cè andato tre volte: alla prima udienza nel processo Guardia di Finanza e alle due udienze del processo Sme, dove ha fatto le dichiarazioni spontanee, fine, mai visto in Tribunale Berlusconi. Quindi sono tutte balle! Si crea unattesa di un pericolo imminente per spaventare la Corte, ma in realtà quel pericolo- ammesso che le dimissioni di Berlusconi siano un pericolo: volesse il Cielo! Ma non cè nessuna speranza e nessuna possibilità che ciò avvenga- semplicemente per dare alla Corte Costituzionale una responsabilità politica che non può avere, perché la Corte Costituzionale deve guardare la Costituzione, guardare la legge e vedere se luna è compatibile con laltra; dato che la Costituzione è un po più importante della legge, se non sono compatibili fanno fuori la legge, non la Costituzione, oso sperare. Tutto questo lAvvocato dello Stato lha sostenuto non a nome di Berlusconi, o a nome di un privato: lo doveva sostenere a nome dello Stato, lAvvocato dello Stato difende lo Stato e le sue leggi, non il rappresentante pro tempore dello Stato o del governo. E invece ha avuto una crisi di identità: nel tragitto tra lavvocatura dello Stato e la Corte Costituzionale ha avuto un attacco di labirintite e non ha più capito che differenza cè tra sé stesso e lAvvocato Ghedini e tra lo Stato e Berlusconi, létat cest moi, diceva il Re Sole: Berlusconi, nellinterpretazione dellavvocatura dello Stato, o almeno di questo signore, è diventato lo Stato. Guardate che sono passaggi che sembrano trascurabili, ma sono dei macigni sulla Costituzione e sul senso civico che si dovrebbe avere e è molto preoccupante che neanche la logica alberghi più nelle ordinanze di certi giudici, come abbiamo visto prima, o nelle decisioni prese da un organismo così fondamentale come quello che dovrebbe difendere lo Stato davanti ai tribunali e alla Corte Costituzionale. Bene, a questo punto aspettiamo, ovviamente, di vedere che cosa succederà al processo DellUtri, Il Fatto quotidiano lo seguirà quotidianamente, a differenza degli altri giornali, che lhanno completamente abbandonato, già in primo grado non lo seguiva nessuno e vedremo che cosa succede dal 6 ottobre in avanti, davanti alla Corte Costituzionale, dove saremo, anche lì, pronti a raccontare tutto quello che accade.
E adesso vi faccio vedere una prova naturalmente, un numero zero, ma perché vi facciate lidea, più o meno, di come sarà Il Fatto quotidiano: questa è la prima pagina della prova di stampa che abbiamo fatto laltro giorno, era il giorno dopo il monologo di Berlusconi a Porta a Porta, quando hanno eliminato tutta la programmazione concorrenziale affinché lui potesse ritagliarsi e stagliarsi a reti unificate e il risultato è stato quel floppone gigantesco di ascolti che avete visto sui giornali e conseguentemente, quel giorno, abbiamo provato – ripeto, è una prova – a fare un titolo, questa è una frase di Enzo Biagi, luomo solo al telecomando, lhanno lasciato solo, cè la vignetta della salma mentre limbalzamatore è Bruno Vespa. Qua cè la nostra inchiesta, ogni giorno, se il fatto è clamoroso come questo ce ne occuperemo, altrimenti abbandoneremo lagenda degli argomenti dei quali hanno già parlato gli altri giornali, cosa che sicuramente non può avvenire -non lo so- quando cè la strage in Afghanistan, ma che può avvenire invece nelle giornate ordinarie, nel qual caso la nostra inchiesta, in questo caso le morti nel calcio per doping, sale in prima posizione e quindi quello sarà il nostro titolo dominante, poi ci sono rubriche, cattiverie varie, dentro il giornale è tutto a colori e adesso non ve lo faccio vedere tutto, perché altrimenti vi levo la sorpresa, ma limportante è che cominciate a memorizzare la testata e a innamorarvi, spero, di un giornale che non ha denaro pubblico, che non ha padroni, che non ha palazzinari, petrolieri, Presidenti del Consiglio, banchieri, finanzieri, costruttori di automobili etc. alle spalle, ma ha alle spalle semplicemente i suoi giornalisti e, soprattutto, i suoi lettori che, solo per gli abbonati, sono proprio in queste ore arrivati a 30. 000. Trovate sul sito antefatto.it i luoghi dove Il Fatto quotidiano arriverà in edicola: purtroppo lo so, molti non troveranno il proprio paese o la propria città, abbiamo fatto questa scelta, che è una scelta obbligata, perché non abbiamo i soldi per arrivare a 38. 000 edicole. Rischieremmo di tracollare appena partiti e quindi abbiamo preferito una distribuzione mirata, nella maggior parte dei capoluoghi, riservandoci, se dovesse esserci una grande risposta, come ci auguriamo, o una buona risposta da parte del pubblico, di aumentare il servizio strada facendo, magari aumentando le pagine, aumentando i giornalisti e aumentando anche i luoghi della distribuzione in edicola, molto meglio, invece, che non dare tutto allinizio e poi essere costretti a togliere qualcosa e a tagliare. Per questo il Consiglio che do a chi si accorge, si rende conto che non troverà nella sua città o nel suo comune Il Fatto quotidiano in edicola, cè sempre la possibilità di abbonarsi o allon- line oppure con labbonamento postale e adesso stiamo predisponendo anche la soluzione del coupon, proprio perché chi invece in edicola il giornale lo trova, possa avere già un carnet di opzioni da fare poi timbrare dalledicolante, in modo da assicurarsi comunque una copia garantita, perché credo che, soprattutto nei primi giorni e nelle prime settimane il giornale, se – come spero – lattesa è tanta, sarà anche abbastanza difficile da trovare. Passate parola e ci vediamo o in abbonamento o in edicola mercoledì, con Il Fatto quotidiano, mercoledì 23 settembre, grazie.