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Grillo168 – La tempesta perfetta

beppegrillo.it - Maggio 19, 2009
Grillo168 – La tempesta perfetta
(7:21)

Ho la voce un po’ roca perché sto facendo due, tre spettacoli al giorno nelle piazze. Sto tornando bambino. È fantastico. Non me lo aspettavo così, dal punto di vista mio, umano. Mi cambio in macchina, sudo, vado sul palco, cambio città. È fantastico. Riempiamo le piazze. Non una riga sui giornali, né un pezzettino di televisione. Niente. Una cappa di silenzio assoluta. Hanno paura. Hanno paura di migliaia di persone che vengono a sentire le liste civiche, e io che le presento nelle varie cittadine. La cosa che non riesco bene a capire è tutta questa gente che viene e aspetta una risposta da me. Mi guarda e la domanda che traspare dallo sguardo è: “siamo in crisi? C’è la crisi? Cosa dobbiamo fare? L’economia va male. Cosa c’è? C’è la ripresa o no?” Ecco, a volte vado in crisi anche io. C’è questa crisi? Dov’è? È già passata? Non c’era? Il ministro Tremorti ci rassicura. Lo psicopapi, Berlusconi, dice che siamo ormai fuori dal tunnel. Forse hanno ragione loro? Allora vado a vedere due dati. E allora ecco che tutte le variabili cominciano a prendere il loro posto. E allora sta succedendo una cosa che è di una chiarezza e di una semplicità incredibile. Tutte le variabili si collocano. Abbiamo un PIL – Prodotto Interno Lordo – che diminuisce, Tremorti diceva solo dello 0,5%, di quasi il 6%. Abbiamo la produzione industriale che crolla del 23%, cioè una industria su quattro sta chiudendo. Abbiamo quasi duecentomila precari nella amministrazione pubblica che saranno messi per la strada e licenziati entro il 2011. Abbiamo il debito pubblico che schizza oltre i 1700 miliardi. Abbiamo gli interessi sul debito a 80 miliardi l’anno. Solo di interessi che lo Stato deve pagare. Le tasse solo nei primi due mesi sono diminuite di quattro miliardi di euro. Il fabbisogno è aumentato di 17 miliardi nei primi quattro mesi del 2009. Lo Stato spende di più e incassa meno di tasse. Tutte le variabili stanno arrivando. Ma tu guardi e il sabato e la domenica vai in giro e vedi migliaia, milioni di macchine, la gente va in vacanza. Chi sono queste persone che sentono meno la crisi? Sono i 12 milioni di pensionati, che la crisi la sentono meno perché pagano le cose meno, hanno gli sconti, hanno le vacanze scontate del 30%. Sono i dipendenti pubblici. 5 milioni. Quindi 17 milioni che la crisi la sentono meno. Ma noi siamo 60 milioni. E allora, se ci togliamo i disoccupati, gli improduttivi, i ragazzi sotto i 18 anni, quelli che sostengono questa crisi sono pochissime persone. Pochi milioni di persone. La Sicilia ha aumentato il suo organico con centinaia di dirigenti. Non abbiamo più il senso di quello che sta succedendo. Le variabili si combinano. Come nel film “La tempesta perfetta”. Ve lo ricordate? C’era un uragano di qua. Un uragano di là. Dopo un po’ si sono uniti ed ecco l’onda gigantesca che ha sommerso tutto. Quando sarà la nostra onda gigantesca? Quando sarà? Ci sono dei piccoli segnali. Dei piccoli segnali che sono straordinari. In Alto Adige un altoatesino rapina un tunisino. Ma è fantastico. A Parma, una delle città più ricche d’Italia, si fa un bando per cercare un operaio non specializzato, quasi un manovale, e si presentano 178 persone. La maggioranza italiani. Che cosa sta succedendo? I sindacati fanno una manifestazione in piazza a Torino, davanti al Lingotto. Come iniziano a parlare, i Cobas arrivano e tirano giù Rinaldini – che io ho conosciuto, un galantuomo. E vedendo le sequenze di come lo tirano giù dal palco mi è venuto in mente Saddam Hussein. Vi ricordate la statua che veniva giù piano, piano. Sembrava che non volesse crollare. Rinaldini era uguale, non voleva crollare. Perché sapeva che se fosse crollato lui, sarebbe finita per tutti. Allora non è stata una incursione dei Cobas. Finalmente gli operai stanno capendo che i sindacati li hanno mollati da anni. Non sono più rappresentanti da nessun sindacato. Se ne stanno accorgendo, forse troppo tardi. E dov’è stata la Triplice? Dove sono stati i grandi sindacati fino ad adesso? Dove sono stati quando svendevano la Telecom, svenduta da Colaninno, messo lì da D’Alema, da Gnutti e rapinata da Tronchetti Provera. Che cosa hanno detto i sindacati? Dov’erano i sindacati quando il nostro fiore all’occhiello dell’informatica, l’Olivetti, veniva spolpata, smembrata e disintegrata da un fantasma svizzero che è De Benedetti? Dov’erano i sindacati quando il TFR veniva preso dalle società di gestione patrimoniale – le banche – agli operai? Hanno fulminato il 30-40% del loro TFR? Dov’erano i sindacati nella FIAT, che è andata avanti a forza di cassa integrazione pagata da noi. Gli utili corrispondono esattamente con la cassa integrazione. Dove sono i sindacati quando continuano a costruire macchine con tecnologie vecchie di vent’anni. Dov’erano i sindacati a protestare sugli equità swap dell’IFIL della famiglia Agnelli che compravano azioni un giorno per rivederle il giorno dopo per far andar su i prezzi e metterla nel culo a migliaia di piccoli risparmiatori. Dov’erano i sindacati? Sta succedendo qualcosa. E succederà a breve. Io sento già gli zoccoli. Li sento. Mi dicono che sono un catastrofista. Non è vero. Sono solo obiettivo. Sto analizzando e mettendo i dati insieme. Succederà. Succederà che questi nani che dovrebbero essere passati per un Trattamento Sanitario Obbligatorio, un TSO, finiranno. Finirà con un rumore di pale di elicottero e i nani si toglieranno dai coglioni e andranno dove li aspetta Gaucci, a Santo Domingo. E al nostro nano spetterà una carriera, inseme a Gaucci, per fare il nonno da piano bar più famoso di Santo Domingo.
Buon 168 a tutti!

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