“Fu Mitterand, nel 1964, a coniare lincisiva formula «Colpo di stato permanente» (Coup d’état permanent) per denunciare il sistema di potere gollista che si era affermato in Francia con la nuova Costituzione del 1958. Altri tempi, altri problemi politici, ma, oggi, non viviamo anche noi, in Italia, in una situazione di colpo di stato permanente? Il suo ultimo atto non è forse la nomina della Commissione per le riforme e dei suoi trentacinque saggi, che avrà il compito di modificare la nostra Costituzione? Il potere costituito (e costituito sulle macerie della partitocrazia), si auto-proclama potere costituente.
È la storia di un colpo di stato permanente quella che inizia con la caduta di Berlusconi mai sfiduciato dal Parlamento ma costretto a rassegnare le dimissioni per le pressioni dei mercati e le impennate improvvise dello spread per arrivare oggi al Governo Letta, passando per il Governo tecnico di Monti, imposto dautorità dal Presidente della Repubblica, e per la rielezione stessa di Napolitano, atto senza precedenti nella storia della Repubblica.
E le elezioni che si sono nel frattempo svolte? È come se non ci fossero mai state: lo stesso Presidente di prima, lo stesso Governo del Presidente, in cui il fantasma di Monti si è reincarnato nellaccordo Pd-Pdl a sostegno del Governo Letta. Zio e Nipote, Gianni ed Enrico, si ritrovano finalmente insieme. Eppure qualcosa è realmente cambiato: in Parlamento, oggi, siede una forza politica nuova, che rappresenta quasi 9 milioni di cittadini. Questo 25% del Paese, però, non trova alcuna espressione nei 35 saggi incaricati di scrivere una nuova Costituzione ad uso e consumo di una casta di partiti sempre più in crisi ma che non intendono rinunziare ad alcuno dei loro privilegi. Com’è possibile unesperienza costituente dalla quale sono, per principio, esclusi 9 milioni di italiani? Questa non è più tirannia della maggioranza: è la fine della democrazia. Laccordo tra Pd e Pdl costituisce il tentativo di bloccare il cammino del M5S, dopo che le elezioni hanno segnato la crisi irreparabile del sistema bipolare e la perdita di milioni di voti da parte delle forze di centrodestra e centrosinistra. La proposta di legge Finocchiaro sui partiti e il finto intervento sui tagli ai costi della politica nascondono il vero obiettivo di Pd-Pdl: evitare ogni riforma della legge elettorale e, in compenso, tentare di modificare la Costituzione.
Perché questo tentativo? La forma di governo parlamentare è definita attraverso un meccanismo di pesi e contrappesi tra tre poteri: il Presidente della Repubblica, il Parlamento ed il Governo. Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento, rappresenta lunità della nazione e non ha alcun potere di Governo: è quello che si definiva potere neutro, non esercitando funzioni legislative né esecutivo, ma un ruolo di garante del sistema.
È il Parlamento il potere realmente decisivo, in quanto il Governo è ad esso legato dal rapporto di fiducia, che costituisce il vero tratto distintivo della nostra attuale forma di governo. Il Governo, infatti, è responsabile di fronte al Parlamento, e non al Capo dello Stato. Lesperienza del Governo Monti proseguita nel Governo Letta ha rovesciato questi rapporti: il Presidente della Repubblica ha potuto, infatti, esercitare di fatto un potere amplissimo, di vero e proprio indirizzo politico, imponendo al Parlamento le sue condizioni e rendendo la fiducia un momento puramente formale del rapporto tra Parlamento e Governo. Non è stato, forse, questo, un colpo di stato? Ciò che Pd e Pdl puntano a fare, è legittimare questa situazione creatasi in aperta violazione della Costituzione a costo di cambiare la Costituzione stessa. Perché tutto questo? Perché passare dalla forma parlamentare a quella presidenziale? Lobiettivo politico è uno solo: ridimensionare il ruolo del Parlamento in modo da ricostituire, intorno allelezione diretta del Capo dello Stato, il sistema bipolare Pd Pdl, sconfiggendo definitivamente il nemico comune, ossia il M5S. In una forma di governo presidenziale il sistema non potrà che essere bipartitico, ed è questo il vero scopo del lavoro dei saggi: ricostruire il bipolarismo Pd-Pdl con una conventio ad excludendum. Ossia tagliando fuori il M5S, una grande forza politica del Paese.” Paolo Becchi
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