Alle porte abbiamo un riscaldamento globale sempre più incalzante, che probabilmente sconvolgerà sempre più l’agricoltura con caldo estremo, siccità, incendi e acquazzoni.
Questo cambierà totalmente anche il comportamento delle aziende agricole. L’influenza dell’inquinamento climatico diventa sempre più evidente, e costringe anche gli agricoltori a cambiare il modo in cui coltivano il cibo destinato alla nostra tavola.
Da poco è arrivato un allarme dagli USA. Il National Climate Assessment, del governo degli Stati Uniti, ha scoperto che il cambiamento climatico avrebbe probabilmente “interrotto” l’agricoltura americana.
Cosa vuol dire? Un clima più caldo sarà più difficile per gli animali, per i raccolti e per le persone che lavorano nei campi. Le condizioni climatiche porteranno a ingenti perdite per i produttori, e tutto questo si rifletterà su ciò che possiamo comprare, cambiando su larga scala la disponibilità e i prezzi di molti prodotti agricoli in tutto il mondo.
Vara Prasad, agronomo presso la Kansas State University, il cui lavoro è stato tra i vari studi citati nel rapporto sul clima, ha detto che le temperature più calde e le piogge sempre più irregolari, stanno già influenzando dove e quando i raccolti vengono piantati negli Stati Uniti centrali. “Arriva un periodo improvviso di siccità per due o tre settimane, e poi abbiamo pioggia battente per un paio di giorni”, ha detto Prasad.
Tutto questo danneggia le colture, ma soprattutto obbliga i produttori a cambiare completamente strategie. Gli agricoltori probabilmente dovranno affrontare nuovi problemi. Stiamo parlando di parassiti e malattie delle piante, che migrano e si spostano verso altre parti del mondo. Per esempio le colture e i produttori non sono equipaggiati per combattere condizioni climatiche proprie dei paesi tropicali.
Le gamme naturali di colture si stanno spostando generalmente verso nord, questo in risposta alle temperature più calde, le piante più resistenti alla siccità si stanno spostando verso ovest e quelle che hanno bisogno di più acqua si stanno spostando verso est. In alcuni dei luoghi in cui si è sempre coltivato mais, oggi con meno acqua si usano colture di miglio o sorgo. Se si cambiano le coltivazioni è ovvio che i consumatori troveranno altri cibi al mercato. Questo cambierà l’alimentazione e le abitudini di intere nazioni.
Ma ci saranno anche altri cambiamenti inaspettati.
Altre ricerche recenti prevedono che il riscaldamento globale aumenterà probabilmente i raccolti nelle nazioni di latitudine più elevata, come la Russia e il Canada. Ma causerà anche un declino devastante nei raccolti di alcune delle regioni più povere del mondo, tra cui l’Africa subsahariana e l’Asia meridionale.
É ovvio che non siamo di fronte ad un cambiamento temporaneo, queste sono le nuove condizioni e ci dobbiamo ormai convivere. Ma possiamo lottare contro l’inquinamento climatico ogni giorno, scegliendo prodotti e aziende che guardano alla natura e penalizzando quelle più inquinanti.
Agire sui consumi sarà la risposta più importante che ogni cittadino può fare ogni giorno, con pochissimo sforzo.