“Il paziente con problemi agli occhi resta fuori dallambulatorio in attesa che la visita urologica finisca. Poi il paziente con problemi alla vescica esce e nello stesso identico ambulatorio entra il cittadino con problemi agli occhi. Questo è ciò che è accaduto dal 24 dicembre nel reparto di Urologia del Maggiore, ma la direzione dellAusl nega levidenza nonostante la dichiarazione del direttore dellUnità di Urologia, Dott.Cuzzocrea: Non è possibile alternare medicazioni oculistiche ed esplorazioni rettali nello stesso ambulatorio. So che l’Ausl in una nota ha detto che per i pazienti ci sono percorsi separati, ma non è vero niente. L’ambulatorio in cui si fanno le medicazioni è unico, noi facciamo manovre urologiche delicate come esplorazioni rettali, cambio cateteri, e subito dopo entrano i pazienti esterni che nella stessa stanza vengono visitati dall’oculista. Il Pronto soccorso è stato sistemato proprio a metà dell’area di degenza di Urologia, dove ci sono malati anche gravi. Abbiamo già avuto molte lamentele.“. Da ieri pomeriggio hanno iniziato ad arrivarmi telefonate e mail che denunciano situazioni imbarazzanti: pazienti uomini e donne nella stessa stanza, medici e infermieri costretti a turni massacranti e a condizioni di lavoro molto difficili, pazienti deceduti che restano in camera per ore accanto agli altri pazienti, carenze di organico, ecc. Ieri mattina intorno alle 9.30, 2 carabinieri dei Nas sono andati a fare un primo sopralluogo al Maggiore e alle 15 erano ancora là a prendere informazioni. Peccato che si debba arrivare a questo per abbattere il muro di viltà che alcuni dirigenti Ausl hanno evidentemente costruito senza alcuna remora.” Massimo Bugani, M5S Bologna
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