Alle città (e ai governi locali di qualsiasi tipo) del mondo:
Ti scriviamo con un invito, unisciti a un nuovo network di città in tutto il mondo impegnato a far avanzare la partecipazione democratica.
Questo nuovo network sarà lanciato a settembre al Global Forum on Modern Direct Democracy 2018, un evento pubblico e gratuito che si terrà nel municipio storico di Roma, il Campidoglio. Il forum sarà ospite della città di Roma e della sua sindaca, Virginia Raggi, che sta contribuendo a creare e guidare questa nuova rete di democrazia tra tutte le città che vogliono e vorranno aderire.
Ti invitiamo a venire a Roma per partecipare al Forum, inviando rappresentanti ufficiali e cittadini della tua città.
Perché abbiamo bisogno di una simile rete? Perché considerando le forti pressioni a cui in questo momento è sottoposto il nostro sistema democratico, sia a livello internazionale che nazionale, le democrazie mondiali necessitano di incrementare il loro livello di democraticità, arricchendosi di nuovi strumenti e migliorando quelli esistenti. E il modo migliore per farlo è connettere le città.
I governi locali di tutto il mondo stanno assumendo un ruolo guida nella protezione e nell’espansione delle pratiche e della cultura democratica. Ma i cittadini e i funzionari che prendono parte a queste pratiche, cercando di migliorare la quantità e la qualità della partecipazione pubblica, raramente hanno il tempo di confrontarsi ed imparare dalle esperienze di altre città e scegliere le soluzioni migliori.
Questo network creerà un’infrastruttura per confrontare e identificare gli approcci più efficaci a stimolare la partecipazione e la democrazia nella vita civica. All’interno di questo network avverranno scambi di dati e di personale, riunioni ed incontri virtuali e non virtuali.
Unirsi al network sarà un potente segnale dell’impegno di una città per la partecipazione democratica.
A Roma, il nostro forum, che si svolgerà dal 26 al 29 settembre, si occuperà della pianificazione di questo nuovo network e della discussione di importanti questioni. Tra le quali:
- Di che tipo di infrastrutture civiche hanno bisogno le città per incoraggiare lo scambio di idee e pratiche, la partecipazione e la cultura della democrazia?
- Che cosa dobbiamo fare nelle nostre città per assicurarci che siano democratiche, rappresentative e partecipative ma allo stesso tempo abbiano anche una visione ed un approccio globale, in modo che possano affrontare i grandi problemi che attraversano tutti i confini?
- In che modo le città prendono decisioni per conto e tenendo conto dei propri cittadini – e in che modo lo fanno per conto e tenendo conto di tutte le altre persone del mondo?
- Che cosa devono fare le città, gli Stati e i governi locali per avere una partecipazione democratica e un processo decisionale efficaci in ogni momento – e non solo nei giorni delle elezioni?
- In che modo le città possono connettersi l’una con l’altra per accrescere i propri livelli di democrazia e raggiungere il miglior risultato possibile?
Alla termine del Forum, intendiamo produrre una bozza di “Magna Charta” per la democrazia diretta nelle città che possa essere seguita online e nelle discussioni post-forum. Intendiamo inoltre sviluppare ulteriormente la carta al Global Forum on Modern Direct Democracy che si terrà a Taichung, in Taiwan, nel 2019.
Le città che hanno già fatto richiesta di entrare a far parte di questo nuovo network sono molto diverse tra loro, alcune molto grandi ed altre molto piccole. Il contesto di partecipazione differisce da un luogo all’altro, ma si può subito notare come abbiano in comune l’uso di strumenti simili: dai referendum ai consigli di quartiere, al bilancio partecipativo. La rete è aperta a qualsiasi città che desidera essere più democratica.
Uno degli autori di questa chiamata, Bruno Kaufmann, è stato a lungo un funzionario locale, in Svezia, e si è dedicato alla democrazia locale. Ha promosso la creazione di centri per la democrazia volti ad aiutare le persone a partecipare al processo decisionale pubblico, l’organizzazione di “navigatori” democratici per aiutare i cittadini a esercitare i loro diritti democratici e creare governi giovanili per decidere alcune questioni di particolare interesse per i giovani.
Le maggiori sfide dei nostri giorni – dai cambiamenti climatici, alle disuguaglianze, alle tematiche legate alla governance democratica- richiedono azioni su scala globale, non a caso sempre più persone ormai riconoscono la necessità di sentirsi “cittadini globali”, cittadini del mondo. Ma sono pochissimi quelli che trascorrono la propria vita a viaggiare per il globo e sono molto pochi anche coloro che viaggiano spesso all’interno del proprio Paese.
La stragrande maggioranza di noi costruisce la propria vita in specifici quartieri all’interno di specifici comuni. Essere un “cittadino globale” inizia, quindi, con la partecipazione democratica nelle nostre comunità e città d’origine.
Con gli insediamenti urbani che diventano il luogo preferito in cui vivere, agire e produrre in tutto il mondo, le città e le regioni stanno rapidamente diventando i nostri principali centri di democrazia, le vere fucine in cui coltivare, accrescere e sperimentare le nuove forme di potere popolare.
E queste fucine non potranno che essere più produttive se lavoreranno insieme.
Viva la democrazia,
Joe Mathews
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